(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione, per seguire gli atti che la Divina Volontà aveva fatto in essa, e mi pareva che ciascuna cosa creata mi dava l’entrata per ricevere l’atto mio e metterlo in corteggio ed in ricambio alla Divina Volontà che possedevano, come attrice e conservatrice delle cose create. Ora mentre ciò facevo, il celeste bambinello mi ha fatto la sua breve visitina, e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, chi fa la Divina Volontà, nel fare i suoi atti si riversa in Essa, non vi è particella del suo essere che non prenda posto nel Volere Supremo, ed allora, tutto ciò che Dio ha creato, tutto ciò che ha fatto e farà, stando tutto racchiuso nel mio Volere, come un atto solo si riversa tutto sull’atto della creatura, in modo che l’atto di essa resta riempito, abbellito, circondato di tutto ciò che ha fatto e farà la mia Volontà, tanto che si vede nell’atto della creatura impresso, fuso, circonfuso, tutti gli atti divini. Quando la mia Volontà opera, tanto nella nostra Divinità, quanto nell’atto umano, non sa, né vuole distaccare un atto suo dall’altro atto, ma l’unisce tutti insieme e forma il nuovo atto che vuol fare, si può dire che tutto il nostro Essere Divino con tutti i nostri atti ci riversiamo sulla creatura, ci nascondiamo in essa, ci muriamo, mentre ci lasciamo nella nostra immensità e potenza interminabile quali siamo. Però la nostra felicità resta raddoppiata da parte della creatura, perché ci ha dato l’occasione di bilocare la nostra vita insieme coi nostri atti, e Noi riceviamo la gloria, l’onore, l’amore della stessa vita nostra, e di tutti i nostri atti, da parte di chi si fa possedere dalla nostra Volontà. Succede a Noi come al sole, che quando dall’altezza della sua sfera si dà alla terra, pare che dà solo luce, ma non è vero, insieme con la sua luce dà tutto ciò che possiede, ed è tanto vero, che si vede la terra fiorita di tante varietà di colori, varietà di dolcezze, di sapori, chi ha dato tanta bellezza, tante sostanze, tanti colori? Solo la luce? Ah no! è perché la luce ha dato le sostanze, le proprietà che possiede la luce. Si può dire che la terra è ricca, abbellita dalle proprietà che possiede il sole, ma mentre il sole dà, nulla perde di ciò che possiede. Oh! se il sole avesse ragione, come si sentirebbe più felice, più glorificato del gran bene che fa alla terra. Riprodurre la nostra vita, i nostri atti nella nostra amata creatura, per Noi è felicità, e ci sentiamo come riconoscenti verso di essa, ché ci ha dato il campo di far uso della nostra potenza comunicativa, di riprodurci in essa”.
(3) Ond’io nel sentire ciò pensavo tra me: “E se ci fosse il peccato, le passioni, come può ricevere questo gran bene la creatura?” E Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia benedetta, quando l’anima si dà in balia della mia Volontà, Essa tiene virtù di far perdere la vita del male, non vi è peccato o passioni che non sentano darsi più che da ferro micidiale la morte, anzi, da sé stesse muoiono, come la mia Volontà regna nell’anima, così si sentono perdere la vita. Essa per il male è come il gelo alle piante, che le inaridisce, le secca e le fa morire; è come la luce alle tenebre, le quali, come comparisce la luce, le tenebre spariscono e muoiono, anzi neppure si sa dove sono andate; la mia Volontà è come il caldo al freddo, il freddo muore sotto la virtù del caldo. Se il gelo, la luce, il caldo, tengono virtù di far morire le piante, le tenebre, il freddo, molto più la mia Divina Volontà tiene virtù di far morire tutti i mali insieme, al più se l’anima non si facesse dominare sempre dalla mia Volontà, e dove non regna sempre Essa non può comunicare tutti i beni, e convertire in vita divina tutto l’assieme della creatura, e dove manca la vita divina sorge il male, e può succedere come alle piante se si ritira la forza del gelo, le piante sebbene stentate, incominciano a rinverdire; se si ritira la luce, le tenebre sorgono di nuovo; e se si ritira il caldo, il freddo acquista di nuovo la sua vita. Ecco perciò la grande necessità di far sempre, sempre la mia Volontà e di vivere in Essa, se vuoi sbandire tutti i mali e sradicare anche le radici delle passioni. Molto più che il mio Volere Divino vuol dare sempre alla creatura, ma per dare sta alla vedetta per vedere quanto opera nella sua Volontà, perché ogni atto che fa in Essa acquista un diritto divino, sicché quanti atti fa, tanti diritti acquista nel mare del mio Fiat, ed Essa acquista tanti diritti sulla creatura, questi diritti d’ambi le parti rendono padroni, Dio e la povera creatura. E la mia Volontà bilocata e racchiusa nell’anima, per quanto è capace di racchiudere, siccome vuol dare sempre, la porta a navigare nel mare immenso del suo Volere che regna in Dio stesso, e rendendola più capace prende dal suo mare ed allarga il maricello del suo Volere nel fondo dell’anima, si può dire che di essa ne fa il suo piccolo naviglio, per andare a villeggiare nel suo mare immenso del suo Volere, ed a seconda che si dispone ed opera, così racchiude nuove dosi di Volontà Divina. Perciò sempre in Essa ti voglio, così mi darai il diritto di poterti sempre dare e tu di sempre ricevere”.