(1) Il mio abbandono nel Fiat continua, la sua forza rapitrice, dolcemente rapisce, investe ed assorbe, e la mia piccola anima si sente piccola, piccola, appena un’atomo, pure sente la sua immensità che non le vien dato di racchiudere nella sua piccola cerchia. Ma ad onta della mia piccolezza non vuole stare oziosa, vuole amare, benedire, glorificare, ringraziare Colui che l’ama tanto, che l’ha dato la sua stessa Volontà Divina a sua disposizione. Ma mentre la mia mente si perdeva in Essa, il mio Celeste Sovrano Gesù, visitando la piccola anima mia mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tu non puoi comprendere tutto il valore che contiene un’atto fatto nella mia Divina Volontà. E’ tanto il suo valore, la sua grandezza, che la stessa creatura che l’ha fatto non lo può racchiudere tutto dentro di sé stessa, si riempie e non potendolo contenere straripa fuori, e corre nella stessa immensità del Fiat eterno, e tutto ciò che Esso involge e che racchiude nella sua immensità, ripetono lo stesso atto della creatura, sicché se tu ami, adori, mi benedici, mi ringrazi, dai il largo campo a tutte le cose create a ripetere l’atto tuo, in modo che cieli e terra, sole e vento, mari e fiumi, piante e fiori, tutti in coro dicono, vi amiamo, vi adoriamo, vi preghiamo, e così di seguito, è come un eco che risuona in tutto ed in tutti, e con la sua forza investitrice che possiede la mia Volontà, assorbe e fa subire a tutte le cose lo stesso atto che ha fatto la creatura nella mia Volontà, ed, oh! che dolce sorpresa, che incanto meraviglioso, che un’atto impera su tutto e fa ripetere a tutti l’atto suo, questo piccolo atomo che entra nel nostro Volere si rende potente su tutti, e dolcemente imbocca a tutti il suo stesso atto per fare amare il suo Creatore. Perciò il nostro Ente Supremo sente che la creatura che entra nel nostro Volere muove tutto, fa scorrere la sua voce in tutte le cose, e non volendo essere sola, investe, impera e fa dire a tutte le cose che sono investite dal Fiat, ciò che essa vuole. Vuole amare? E fa dire a tutte le cose amore. Vuole adorare, benedire? E tutti si prestano ad adorare e benedire, insomma, è la comandante su tutta la Creazione, e Noi la facciamo fare. E’ il nostro stesso Volere che vuole che ciò faccia, e la sua stessa potenza, il suo impero di cui è stata investita, e Noi ci dilettiamo tanto nel vedere la piccolezza della creatura scorrere nella nostra immensità, e sentiamo la compagnia della creatura, perché tenerci compagnia significa riconoscerci che già stiamo insieme con lei, riconoscere l’atto che fa, il suo valore, affinché può dirci quanto ci ama, perché quanto più conosce che il suo atto è grande, più ci dà, e più ci sentiamo amati, e più l’amiamo. Sicché è essa sola che viene dalla terra a spezzare la nostra solitudine, e la sola faccendiera che vuol muovere tutte le cose per farci amare, benedire, ringraziare; è vero che le altre creature ci sono nella nostra Volontà Divina, ma non conoscendo che stiamo con loro, e per chi operano, ed il valore delle loro opere, vivono da estranei e come da Noi lontani, e questo è un grande dolore per Noi, aver dei figli, tenerli in casa nostra, cioè nella nostra Volontà, come se non li avessimo, e non riconoscere Colui che li dà la vita e l’ami tanto. Ciò non avviene per chi già conosce che vive nella nostra Volontà, ci conosciamo a vicenda, viviamo come tra figli e padre, anzi essa vive in Noi, e Noi in essa, e formiamo una sola Volontà”.