MaM
Messaggio del 25 agosto 2016:Cari figli! Oggi desidero condividere con voi la gioia celeste. Voi, figlioli, aprite la porta del cuore affinché nel vostro cuore possa crescere la speranza, la pace e l’amore che solo Dio dà. Figlioli, siete troppo attaccati alla terra e alle cose terrene, perciò Satana vi agita come il vento lo fa con le onde del mare. Perciò la catena della vostra vita sia la preghiera col cuore e l’adorazione a mio Figlio Gesù. A Lui offrite il vostro futuro per essere in Lui gioia ed esempio per gli altri con le vostre vite. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 31-16 Novembre 20, 1932 Iddio nelle sue opere metteva la felicità per rendere felice la creatura. Ogni atto fatto nella Divina Volontà è un’opera, un passo, un amore che Dio cede alla creatura.

(1) Sono sempre da capo nel girare negli atti della Divina Volontà, e mentre mi sembra d’aver girato nelle sue opere, e compreso tutto il bello, il santo, i beni infiniti che contengono, nel girare di nuovo mi sento analfabeta, piccola ignorantella e veggo che c’è molto ancora da comprendere e da prendere e da imparare dalle opere della Volontà Suprema. Ma mentre la mia piccola intelligenza restava come rapita nel guardare la magnificenza delle sue opere, il mio Celeste Re Gesù, visitando la mia povera anima, mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, tutte le mie opere contengono valor e beni infiniti, perciò mentre ti pare che hai compreso tutto, ritornando di nuovo in mezzo alle opere nostre, trovi che ti resta molto e molto da comprendere, e questo ne avviene ché l’infinito non può essere racchiuso nel finito, al più si può riempire, ma racchiudere tutto l’infinito le sarà impossibile, ed essendo la tua intelligenza finita, si esaurisce innanzi all’infinito, si riempie e le pare che ha compreso tutto; ma non è vero, è piuttosto, che essendosi riempita non ha dove mettere le altre cognizioni divine; ma poi, masticandole e ripensandole forma il nuovo posticino nella sua intelligenza, e trovandosi di nuovo in mezzo alle opere nostre, trova nuove cose da prendere ed imparare. Ecco perciò tu ti senti sempre in analfabeta ogni qual volta ti trovi di fronte alla magnificenza delle nostre opere divine.

(3) Tu devi sapere che tanto nelle opere della Creazione quanto quelle della Redenzione, Noi mettevamo in ciascuna di esse la pienezza della felicità, della luce, della grazia, della bontà e così di seguito di tutte le qualità divine, e tutte queste prerogative in atto di versarsi sulla creatura per renderla felice. La felicità delle opere nostre, come aria celeste, porta il profumo, l’imbalsamazione divina a chiunque si avvicina per comprenderle, e straripando da loro, comunicano i beni infiniti che posseggono. Noi mettevamo per mezzo delle opere nostre, la creatura sotto la pioggia della nostra felicità, per renderle felici, ma siccome non si avvicinano per comprenderle, sono infelici e sentono l’aria velenosa della loro volontà umana. Nessuno opera con lo scopo di rendersi infelici o di essere portatori d’infelicità e di non prendere l’utile, il bene dell’opera sua, molto più l’Ente Supremo, che tutto ha fatto per formare la scala della felicità alla creatura. Ora, è l’unico nostro contento vedere la creatura in mezzo alle opere nostre per unificarsi, godersele e comprenderle, e formarsi la norma come deve operare nelle opere sue, e siccome la nostra Volontà non sa fare opere dissimili, ripete nella creatura il fac simile delle nostre opere”.

(4) Dopo ciò continuavo a sentirmi tutta immersa nella Divina Volontà, ed il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

(5) “Figlia mia, non ti meravigliare, tutto è possibile nella mia Volontà; con Essa la creatura tiene il tutto in suo potere e tutto può fare, anzi sente il suo impero sopra del suo essere, e nessun atto esce da lei se non sono investiti da un’atto, potere e forza divina. L’umano muore nella nostra Volontà, ma morte felice e gloriosa, muore per risorgere con la vita degli atti d’un potere divino e d’una Volontà che non è sua, ed è tanto l’impero che sente sopra di sé, che se le venisse dato di fare altre cose di proprio volere, anche sante e buone, essa non le farebbe giammai, si contenterebbe di stare anche secoli senza far nulla, anziché fare un’atto solo, che non senta sopra del suo atto l’impero dell’atto operante della mia Volontà, perché in Essa, la creatura comprende con chiarezza che significa un atto solo della mia Volontà operante nell’atto suo, che paragonati ai suoi mille atti, senza dell’atto divino, sarebbero quasi nulla.

(6) Tu devi sapere che come la creatura entra nel nostro Volere, la nostra bontà è tanta e godiamo tanto di tenerla con Noi, che le cediamo le nostre opere, i nostri passi, il nostro amore, per quanto a creatura è possibile. Sicché ogni qual volta fa un’atto nella Divina Volontà, così acquista, ora un passo nostro, ora un opera, ora prende il nostro amore, la nostra bontà in suo potere, e tutta felice ci dice: “Nel vostro Volere ho il vostro amore in mio potere, quindi posso amarvi assai, il mio amore non è dissimile dal vostro, quindi posso amarvi quanto vi amate Voi stesso; ho le vostre opere in mio potere per glorificarvi, ed i vostri passi nei miei per battere la stessa via che Voi battete in cerca di tutte le creature, per condurle tutte innanzi alla vostra adorabile Maestà”. E siccome il nostro Ente Supremo con la sua immensità si trova da per tutto, quindi è vita d’ogni opera e passo d’ogni piede e palpito d’ogni cuore, la creatura che vive nella nostra Volontà, avendole ceduto del nostro, ce la sentiamo camminare insieme con Noi nei passi di tutti, nelle opere di ciascuno, e ci ama nel palpito d’ogni cuore, e quando vede che le creature ci offendono, ah! essa come fida nostra ci vorrebbe nascondere nella sua piccolezza, e mettere la sua vita, ch’è pur nostra, per nostra difesa. Oh! come non amare questa creatura? Nella nostra Volontà ci sono prodigi inauditi, e siccome non è conosciuta, non è meraviglia che non ci credono a quello che ti dico, ma tu non ti arrestare, segui la sua luce e fa che tu sia la sua preda felice.