MaM
Messaggio del 12 settembre 1985:Cari figli, in questi giorni (Novena per la festa dell'Esaltazione della Croce) voglio invitarvi a porre al centro di tutto la Croce. Pregate in particolare davanti alla Croce, da cui derivano grandi grazie. In questi giorni fate nelle vostre case una consacrazione speciale alla Croce. Promettete di non offendere Gesù e la Croce e di non arrecargli ingiurie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 31-5 Agosto 28, 1932 Alternative Divine, lavoro e riposo. Come Dio prende la creatura sempre a vie d’amore. Amore universale ed amore speciale.

(1) La mia piccola mente continua a sperdersi nel Voler Divino, mi sembra che non so stare se non mi tuffo nelle sue onde per trovare in atto ciò che ha fatto per amor nostro, ma in mezzo a tanta immensità d’amore, il mio cuore aveva i suoi gemiti dolorosi per le privazioni del mio dolce Gesù, il suo silenzio profondo; mi sento che nella mia anima, sebbene c’è un’aria pura, un cielo tersissimo tempestato di stelle scintillanti di tutti i colori, un sole fulgidissimo, che con la sua luce batte continuamente sulla mia piccolezza, per fare che tutto fosse in me Volontà Divina, tutto è pace e serenità, non vi è neppure un leggero soffio di vento che può far rumore, questo però è tutto effetto e proprietà del Fiat eterno, eppure dicevo tra me: “Mi sembra che mi manca il Re, mi manca Colui che con un amore che non so dire, il tutto ha operato ed ordinato in me, e mancandomi Lui mi sento sola; ma dimmi, perché mi hai lasciato? Perché non parli?” Ed il mio caro Gesù, facendosi ferire dai miei gemiti e sostenendomi nelle sue braccia mi ha detto:

(2) “Figlia mia, non ti meravigliare, è mio solito, dopo il lavoro voglio trovare riposo nel mio stesso lavoro, in mezzo alle mie stesse opere, che più che soffice letto si prestano in atto di adorazione profonda ed in muto silenzio a darmi riposo; il riposo dopo il lavoro è il ricambio del lavoro, è il gusto e contento che sa dare il sacrificio. Non feci lo stesso nella Creazione? Primo la creai col mio Fiat, perché la nostra parola è opera, è passo, è tutto, e dopo tutto ordinato ed operato trovai il più bello e dolce riposo; queste sono le alternative del nostro Essere Supremo, lavoro e riposo, il lavoro ci chiama al riposo, ed il riposo ci chiama al lavoro. Quindi non vuoi tu che riposi nel l’anima tua? Tutto ciò che tu vedi in te, non è altro che lavoro del tuo Gesù, ogni parola che ti dicevo era un lavoro che Io facevo, e da dentro della mia parola formavo la nuova creazione in te, più bella della stessa Creazione, perché quella doveva servire ai corpi, questa doveva servire alle anime per darle la vita della mia Volontà. Se non facessi le alternative di lavoro e riposo, sarebbe segno che non mi avresti dato la libertà d’operare con la mia forza creatrice il mio lavoro nell’anima tua, onde avrei continuato il mio lavoro fino a tanto ne avesse l’intento, per poi riposarmi. Io, se non finisco, non riposo, e se dopo il riposo riprendo il lavoro, è perché riprendo nuovi lavori, non vuoi tu che mi riposi sotto di questo cielo così sereno, queste stelle e sole che mi piovano addosso come dolci refrigeri, che facendomi le più belle nenie mi invitano al riposo ed in muto silenzio mi dicono: “Come son belle le opere tue, la tua Volontà operante, la tua potenza creatrice che ci ha dato la vita, siamo opere tue, riposati in noi e noi formeremo la tua gloria, la tua adorazione perenne”. A un dire sì dolce prendo riposo, e nello stesso tempo veglio e conservo il mio lavoro, e preparo altri lavori da fare; e se sapessi qual’è il primo lavoro che faccio dopo il riposo? Apro il mio lavoro col dire alla creatura un dolce mio “ti amo”, voglio iniziare il mio lavoro col mio amore, affinché la creatura sentendosi ferire e rapire dalla forza irresistibile del mio amore, mi lasci fare, e mi dà il campo d’azione nell’anima sua; Io la prendo sempre, inizio i miei lavori, chiedo dei sacrifici a via ed a forza d’amore, il mio amore la felicita, l’investe, l’assorbe, l’inebria, e di fronte al mio amore, inebriata come sta mi fa fare ciò che voglio e giunge a sacrificarmi la propria vita, perché un mio “ti amo” uscendo dal fondo della mia Divinità, che contiene l’immensità, che si trova da per tutto, l’infinità che non finisce mai, la potenza che tutto può, la sapienza che dispone di tutto, sicché tutto ciò che esiste sentono la forza del mio “ti amo”, e tutti lo dicono insieme con me: Glielo dice il Cielo con tutta la corte celeste, lo dicono le stelle ed il loro scintillio si cambia in “ti amo”, il sole, il vento, l’aria, l’acqua, le dicono “ti amo”, perché avendolo detto Io, il mio “ti amo” ha risuonato in tutto e da per tutto, e tutti lo dicono insieme con me, e la creatura si sente sotto la pioggia d’un “ti amo” immenso, e sentendosi affogata dal mio amore mi lascia fare, non fiata e si presta a farmi compiere le mie opere più belle; e sebbene anch’essa sente il bisogno di dirmi “ti amo”, ma vede che il suo è troppo piccolo di fronte al mio, perché non tiene le armi dell’immensità, potenza ed infinità, pure non vuole restare dietro, ed usa l’industria di dirlo nella potenza della mia Volontà, ed oh! quanto lo gradisco, e mi è di spinta non solo al lavoro, ma a ripeterlo un mio “ti amo” diretto e speciale, perché è vero che amo tutti, il mio amore non cessa mai per nessuno, ma quando voglio fare lavori speciali, nuove opere, disegni più distinti, non mi contento del mio amore generale, ma vi aggiungo un’amore speciale e distinto, che mentre serve ad affascinare la creatura, serve come materia, come terreno dove formare il mio lavoro e distendere le mie opere. Perciò lasciami fare, so Io quando è necessario il lavoro, la parola, il silenzio ed il riposo”.