(1) Sono sempre occupata del e nel Voler Divino, in Esso c’è sempre da lavorare, ma non è un lavoro che stanca, no, piuttosto dà forza, fa crescere la vita divina, ed inonda di gioia, di pace, si sente un’atmosfera celeste dentro e fuori. Ma mentre nuotavo nelle onde eterne del Divino Volere, il mio sommo Bene Gesù, visitando la mia piccola anima mi ha detto:
(2) “Figlia benedetta, sono Io che formo l’atmosfera celeste dentro e fuori della creatura, perché non appena essa entra nel mio Voler Divino, Io mi metto a guardia dell’atto che va facendo, ed essa forma il terreno coi suoi atti, ed Io formo il seme divino per gettarlo nell’atto della creatura. Sicché i suoi atti servono come terra, ed Io, Agricoltore Celeste, coll’empirla coi miei semi, me ne servo di raccogliere il raccolto dei lavori che si fanno nella mia Volontà. Vedi dunque a che servono la continuazione degli atti fatti nella Volontà Divina? Servono a darmi il lavoro e l’occasione di non lasciare mai la creatura, perché mi dà sempre da fare, ed Io non voglio, né posso lasciare vuoto un terreno sì prezioso, formato nella mia Volontà, ed esposto ai raggi vivificanti del Sole Divino. Quindi Essa chiama te al lavoro nel mio Volere e tu chiami Me, ed oh! quanto è dolce lavorare insieme nel mio Fiat, è un lavoro che non stanca; anzi é portatore di riposo e delle più belle conquiste”.
(3) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, tu devi sapere che i nostri atti che facciamo nella creatura, contengono tre atti in uno, l’atto conservatore, l’atto alimentatore ed il primo atto creatore. Con questi tre atti in uno diamo la vita perenne agli atti nostri, e la creatura che li possiede sente in sé la forza creatrice, la quale le toglie tutte le debolezze dell’umana natura; l’alimentatore la tiene sempre occupata a darle il suo cibo, per impedirgli che prendesse altro cibo, e la preserva da tutti i mali, questo alimento è come l’imbalsamazione che impedisce la corruzione; e l’atto conservatore rafferma e conserva il bene puro e bello. Questi tre atti nostri in uno, sono come fortezze inespugnabili che diamo alla creatura che fa regnare la nostra Volontà in essa, che la rendono talmente fortificata che nessuno la può nuocere”.
(4) Dopo di ciò la mia piccola mente continuava il mio giro nella Divina Volontà, cercando i suoi atti per chiudere i miei atti nei suoi e farne un solo, e tutto questo il contento del mio lungo esilio, poter operare insieme col Voler Supremo, far scomparire i miei atti nei suoi, mi sento che prendo come in pugno il Cielo, scorrere in essi, le beatitudine eterne, in modo che non mi sento né lontana né estranea della mia cara patria celeste. Onde, mentre la mia mente era come affollata da pensieri sulla Divina Volontà, il mio sommo Bene Gesù, ripetendo la sua breve visitina mi ha detto:
(5) “Mia piccola figlia della mia Volontà, voglio che sappia che ogni tuo atto in Essa, tante volte rigeneri e cresci in modo tutto nuovo nel nostro Fiat, sicché tu senti il Cielo, e l’Ente Supremo ha il gran contento di rigenerare nell’atto della creatura. Formare la nostra vita nell’atto di essa è la nostra festa, i nostri sospiri, uniamo tutti i nostri stratagemmi d’amore e riceviamo la completa gloria che ci può dare la creatura. Ora tu devi sapere che il sacrificio con voci potente chiama Dio, ed il fare la nostra Volontà lo fa scendere nell’anima per farlo operare da quel Dio che è”.
(6) Ed io: “Amor mio, ad onta che cerco d’operare sempre nel tuo Volere, e prego e riprego che venga il suo regno sulla terra, nulla si vede ancora”.
(7) E Gesù: “Figlia buona, questo dice nulla, perché tu devi sapere che le preghiere, gli atti fatti nel nostro Volere, siccome entrano nel nostro atto divino, hanno tale potenza che debbono portare alle creature il bene che contengono. Essi si mettono a guardia dei secoli, e li guardano con tanto amore e con pazienza invitta aspettano e riaspettano, e con la luce che posseggono bussano ai cuori, si fanno luce alle mente e senza mai stancarsi, perché non sono soggette né a stanchezza, né a diminuire di potenza, fanno come i piantoni, le fide sentinelle che non si partono se non quando hanno dato il bene che posseggono. Questi atti sono i posseditori del mio Volere, ed in modo assoluto lo vogliono dare alle creature, e se una le sfugge, un’altra ne prende di mira; se un secolo non li riceve, essi non si arrestano, né si partono, perché li abbiamo dato i secoli in lor potere e formano e formeranno il nostro esercito divino in mezzo alle umane generazioni, per formare il regno della nostra Volontà. In questi atti c’è l’umano coronato dalla potenza divina, e danno il diritto alle creature di possedere un tal regno. Vi è la nostra Volontà operante in questi atti e dà il diritto a Dio di regnare e dominare col nostro Fiat onnipotente la creatura. Essi sono come caparra e capitale che pagano Dio per le creature, e tengono diritto di dare alle umane generazioni ciò che hanno pagato, e come sole che né si ritira, né si stanca mai di battere la terra con la sua luce per dare i beni che possiede. Così essi, più che soli girano per ogni cuore, girano i secoli, sono sempre in moto, né si danno mai per vinti, fino a tanto che non hanno dato la mia Volontà operante che posseggono, molto più che sanno con certezza di ottenere l’intento e vittoria. Perciò se nulla vedi, non ti dar pensiero; tu continui la tua vita e gli atti tuoi nella mia Volontà, questo è più necessario di tutto, formare la moneta per pagare per i tuoi fratelli un regno sì santo. E poi, tu devi sapere che la mia stessa vita passata sulla terra, ed i miei stessi atti, si trovano nelle stesse condizione . Io pagai per tutti, e la mia vita e ciò che Io feci sta a disposizione di tutti, e si vogliono dare a tutti per dare il bene che posseggono. E sebbene partii per il Cielo, partii e restai per girare i cuori, i secoli, per dare a tutti il bene della mia Redenzione. Sono circa venti secoli, e la mia vita e gli atti miei continuano a girare, ma non tutti sono stati presi dalle creature, tante, che varie regione non mi conoscono ancora, sicché la mia vita, la pienezza dei miei beni ed atti miei, non si ritirano, corrono e girano sempre, abbracciano i secoli come un solo per dare a tutti il bene che posseggono. Perciò è necessario fare, pagare, formare il capitale, il resto verrà da sé. Quindi sii attenta, ed il tuo volo nel mio Fiat sia continuo”.