MaM
Messaggio del 20 luglio 2007:Cari figli, oggi vi invito a riportare la preghiera nelle famiglie. Cari figli, pregate e crescete nella santità nelle famiglie. Pregate, figlioli, insieme con la Madre per le famiglie, pregate per i giovani. Grazie, cari figli, per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 30-33 Giugno 12, 1932 Per chi vive nella nostra Volontà, tutte le opere nostre le trova tutte in atto e fatte per lei. Chi vive nella Divina Volontà forma l’ufficio di venticello alle opere divine.

(1) La mia piccola anima si gira sempre nel Fiat Divino, sente l’irresistibile bisogno di vivere in Esso, perché in Esso trovo tutto a mia disposizione, tutto è mio, anzi sento come un invito segreto che tutte le cose create mi fanno nel fondo del mio cuore, che con voce mute mi dicono: “Vieni in mezzo a Noi, vieni a possederci ed a godere le tante belle opere che feci per te e per darci a te il nostro Creatore”. Oh! che dolce incanto tiene tutto il creato guardato attraverso i veli della Divina Volontà. Ma mentre la mia piccola anima era come involta nel dolce incanto di tutto il creato, il mio amato Gesù ripetendomi la sua cara visitina mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, per chi vive nella mia Divina Volontà tutto è presente, il passato ed il futuro non esiste per essa, tutto è in atto. Siccome entra nell’ordine divino, la nostra paterna bontà non vuol dare un amore passato che tenne nella Creazione, né un amore che deve avvenire, questo non farebbe breccia nel cuore della creatura, perché a lei sembrerebbe che l’amore che sprigionò dal nostro seno nella Creazione, sarebbe come un amore ed opera non diretta per lei, e quella dell’avvenire, come amore ed opere da sperare, molto più che in Noi neppure esiste passato e futuro. Passato e futuro è per chi vive fuori della nostra Volontà, perché guarda solo l’esteriorità delle nostre opere, non dentro di esse, mentre chi vive in Essa guarda le nostre opere dentro di Noi, e guarda la nostra Creazione continua e per ciascuna creatura. Sicché per la felice creatura che vive nel nostro Volere, le facciamo vedere e toccare con mano il nostro atto di stendere il cielo, di creare il sole, il vento, l’aria, il mare e così di seguito, tutto per lei, la quale vede e comprende con chiarezza il nostro intenso amore in ciascuna cosa creata per essa, la nostra potenza e sapienza nell’ordinarle per amor suo, in modo che si sente coinvolta e come affogata sotto le onde del nostro amore, potenza, sapienza e bontà di ciascuna cosa creata, e mentre si sente affogata, vede che non accenna a finire la Creazione per lei, non dice mai basta, ma continua, continua sempre l’atto creante, ed essa vedendo che il nostro atto creante ed operante non cessa mai, fa eco al nostro amore e non cessa mai d’amarci. Oh! come è bello trovare nella creatura un amore continuo che mai cessa, come non cessa il nostro. Anzi vedendosi affogata dal nostro amore continuo, di sostenere l’atto creante per amor suo, per ricambiarci fa uso dei suoi stratagemmi per imitarci e ci dice: “Maestà Suprema, oh! se avessi potere, anch’io farei tanti cieli, soli e tutto ciò che sapete far Voi, per amore vostro, ma giacché non posso vi do cielo e sole e tutto ciò che mi avete dato, per dirvi che voglio amarvi assai, assai”. Ed oh! come restiamo contenti, contraccambiati, ché la creatura si serve e ci dà del nostro amore, fatto suo, per amarci. Perciò nella nostra Volontà non ci sono cose dissimile tra Creatore e creatura, se ama se ne serve del nostro amore per amarci; se opera, opera nelle nostre opere, né ama, né opera fuori del nostro amore e delle nostre opere, possiamo dire il nostro amore è suo, ed il suo è nostro, e le nostre opere le abbiamo fatto insieme. Ecco perciò questo vivere nel nostro Volere felicita Noi e la creatura, perché Noi la creammo ché vogliamo avere che ci fare con lei, stare insieme, operare insieme, felicitarci ed amarci insieme. Il nostro scopo non era di tenerla lontana, no, no, ma insieme e fusa con Noi, e per tenerla assorbita le davamo il nostro atto creante ed operante, il quale come creava le cose, così formava le sue onde d’amore e apriva vene di felicità nella creatura, in modo che doveva sentire dentro di sé, non solo la nostra Volontà, la nostra vita palpitante ed operante, ma il pelago delle nostre gioie e felicità nostre, da sentirsi il paradiso nell’anima sua. E non solo la Creazione sta sempre in atto, come pure la Redenzione sta sempre in atto, e chi vive nella mia Volontà Divina sente l’atto continuo della mia discesa dal Cielo in terra, e proprio per lei, per amor suo, vi scendo, concepisco, nasco, patisco e muoio, tutto è per essa, e per rendermi la pariglia Io scendo ed essa mi riceve, concepisce in Me, rinasce con Me, fa vita insieme con Me, e muore con Me, per risorgere con Me. Non vi è cosa che Io ho fatto che essa non vuol fare insieme con Me. Sicché la sento inseparabile dalla Creazione, inseparabile dalla Redenzione e di tutto ciò che feci, e se è inseparabile da tutte le nostre opere, della mia stessa vita, che cosa non debbo dare a chi vive nella nostra Volontà? Come non debbo accentrare tutto in lei? Il mio amore non lo sopporterebbe se ciò non facessi, perciò se vuoi tutto, vive nella mia Volontà, Io non so dare cose a metà, ma tutto, ed avrai il gran bene di sentire in te il nostro operato in atto continuo, ed oh! come comprenderai quanto sei stata amata dal tuo Creatore, e quanto sei obbligata ad’amarlo”.

(3) Dopo ciò mi sono tutta abbandonata nelle braccia della Divina Volontà, ma la mia mente, per certi dolorosi ricordi era inquieta, ed il mio dolce Gesù avendo di me compassione, è venuto e mi ha benedetto. La sua benedizione è stata come rugiada benefica, la quale mi ha messo nella perfetta calma, e mi sentivo come una piccola piccina tutta timida, uscita e liberata d’una tempesta, ed il mio amato Gesù tutto bontà mi ha detto:

(4) “Mia figlia buona, coraggio, non temere, perché il coraggio è l’arma potente che uccide la timidezza e mette in fuga ogni timore, metti tutto, tutto da parte e vieni nella mia Divina Volontà a formare il tuo venticello a tutte le opere nostre, esse stanno tutti in ordine nel nostro Fiat, ma non si muovono, vogliono il venticello della creatura per muovere il passo verso di esse, e se il venticello è forte corrono, volano, per essere portatrice del bene che ciascuna opera nostra possiede. Sicché l’anima che entra nella nostra Volontà, come entra si unisce coi atti nostri per fare i suoi nei nostri, e come si unisce, così forma il venticello e con la stessa forza della nostra Volontà, muove, chiama, rapisce, forza col suo dolce e penetrante venticello tutte le opere nostre e le mette in via verso le creature. Oh! come restiamo contenti, come sospiriamo questo dolce e refrigerante venticello che la creatura ci porta nel nostro Volere. Perciò sii attenta, né voler perdere la pace, altrimenti non potrai venire nella nostra Volontà a formare il tuo venticello, i dolci refrigeri, la freschezza al nostro ardente amore ed il moto alle opere nostre, perché non entrano se non che le anime pacifiche nel nostro Volere, per gli altri non c’è posto, e non sentendoti seguire i suoi passi, e le sue opere non corteggiate dal tuo venticello, con dolore dice: “Oh! la figlia della mia Volontà è restata dietro, e mi ha lasciato sola senza della sua compagnia. Ora figlia mia, tu devi sapere che il nostro Essere Divino, come creò l’uomo così si restò sopra di lui in atto di piovere da Noi santità, luce, amore, bontà, bellezza, e così di seguito, onde col sottrarsi dalla nostra Volontà Divina, si sottrò da sotto la nostra pioggia. Quindi l’anima che viene nella nostra Volontà, siccome coi suoi atti nei nostri ci forma il venticello e muove tutte le nostre opere, Noi formiamo la pioggia, e ci riversiamo prima sulla fortunata creatura, e poi su tutti. E come il venticello favorevole nel nostro Fiat chiama la pioggia, la invoca, la sospira dal nostro Essere Supremo, così l’operato della volontà umana fuori della nostra forma il vento contrario ed allontana la nostra pioggia benefica, e ce la fa restare in aria, ecco perciò si veggono molte creature come terre aride, senza fioritura e senza frutti. Ma questo non nuoce per chi vive nel nostro Voler Divino, essa si apparta da tutti, e viene a vivere con la sua famiglia divina e sente sopra di sé la nostra continua pioggia che forma sopra di essa la nostra Divinità”.