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Messaggio del 25 giugno 1985:Un cuore che appartiene completamente al Signore è splendido come una perla preziosa anche se immerso nelle prove e nelle difficoltà. Quando invece un cuore si lascia prendere dalle cose materiali e si allontana da Dio, perde tutto il suo splendore.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 28-32 Novembre 24, 1930 Come la Divina Volontà non vi è punto dove non eserciti il suo atto operante verso le creature, e queste li ricevono a seconda delle loro disposizioni. Gesù parla di castighi.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, ma la mia povera esistenza si svolge spesso spesso tra le amarezze delle privazioni del mio dolce Gesù, e mentre lo sospiro, giungendo fino a sentirmi mancare la vita, perché è Lui la mia vita, né conosco altra vita né altro piacere che Gesù. Onde se per poco viene, mentre mi sento rivivere, ah! quel soffio di vita che mi dà me lo amareggia perché non mi dice altro che i grandi castighi che la Divina Giustizia tiene preparati, come tutti gli elementi si metteranno contro dell’uomo, l’acqua, il fuoco, il vento, le pietre, i monti, si cambieranno in armi micidiali, e forti terremoti faranno scomparire molte città e gente, ed in tutte le nazioni, neppure la nostra sarà risparmiata, e poi le rivoluzioni in cui sono e saranno travolte, e le guerre che stanno per scoppiare, sembra che quasi tutti saranno presi nella rete che loro stessi si stanno preparando, ma lo dice con tale amarezza, e poi mi lascia senza le solite mie pene che Lui era solito di comunicarmi. Onde mentre stavo amareggiata, seguivo i miei atti nel Voler Divino, ed il mio dolce Gesù facendosi vedere mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sollevati, vieni nella mia Volontà operante, Essa è immensa, ma nella sua immensità non vi è punto dove non esercita atti speciali e distinti verso dell’uman genero. E sebbene la mia Volontà è una, una è la sua immensità, uno è il suo atto, però nella sua immensità tiene l’ordine di tutti gli effetti che come atti escono da un solo atto per riversarsi verso di ciascuna creatura, la quale li riceve a secondo le sue disposizioni. Se essa si trova disposta ad amarmi, riceve gli effetti dell’amore che sta versando il mio Volere operante; se disposta ad essere buona, riceve gli effetti della sua bontà operante; se disposta a farsi santa, riceve gli effetti della sua Santità, sicché a seconda le loro disposizioni, l’immensità del mio Fiat si riversa sopra ciascuna creatura i diversi suoi effetti che si convertono in atti per loro, e chi non è disposta nulla riceve, ad onta che la mia Divina Volontà sta sempre operante sopra di ciascuna di esse, e siccome non vogliono ricevere il bene che le vuol dare, la mia Giustizia converte in castighi questi beni che la creatura rifiuta. Ecco perciò la causa che la mia Divina Volontà, da dentro gli elementi sta come alla vedetta, per vedere se sono disposti a ricevere il bene del suo continuo operare, e vedendosi respinta, stanca arma gli elementi contro di essi. Quindi castighi imprevisti e fenomeni nuovi stanno per succedere, la terra col suo quasi continuo tremito avvisa l’uomo a mettere senno, altrimenti si sprofonderà sotto dei suoi passi perché non può più sostenerlo, i mali sono gravi che stanno per succedere, altrimenti non ti avrei sospeso spesso dal tuo solito stato di vittima. Ora la creatura che entra nella mia Divina Volontà, non c’è atto che si fa sfuggire, essa corre a ciascun’atto operante di Essa, adora i suoi atti, li ringrazia, li ama e onora dovunque il Supremo Volere, li tiene compagnia, e nella sua piccolezza vorrebbe garantire tutti gli atti suoi col suo piccolo amore. Perciò solo chi vive in Esso può difendere i diritti d’un Volere sì santo. Quindi sempre nella mia Volontà ti voglio, né volerne uscire giammai”.