(1) Stavo pensando alla mia Mamma Celeste nell’atto quando fu assunta in Cielo, e offrivo i miei piccoli atti fatti nel Fiat Divino per darle i miei omaggi, le mie lodi a suo onore e gloria. Ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la gloria, la grandezza, la potenza della mia Mamma Celeste nella patria nostra è insuperabile, e sai perché? La sua vita in terra fu fatta dentro del nostro Sole Divino, non uscì mai da dentro l’abitazione del suo Creatore, non conobbe altro che la nostra sola Volontà, non amò altro che i nostri interessi, non chiese altro che la nostra gloria; si può dire che formò il sole della sua vita nel Sole del suo Creatore. Sicché chi la vuol trovare nel celeste soggiorno, deve venire nel nostro Sole, dove la Sovrana Regina, avendo formato il suo sole, spande i suoi raggi materni a pro di tutti, e sfolgora di tale bellezza che rapisce tutto il Cielo, sentendosi tutti doppiamente felici per avere una Madre sì santa, e una Regina sì gloriosa e potente. La Vergine è la prima figlia, e unica, che possiede il suo Creatore ed è la sola che abbia fatto vita nel Sole dell’Ente Supremo, e che avendo attinto la sua vita da questo Sole eterno, non è meraviglia che vissuta di luce abbia formato il suo sole fulgidissimo che rallegra tutta la corte celeste.
(3) È proprio questo ciò che significa vivere nella mia Divina Volontà: “Vivere di luce e formare la sua vita nel nostro stesso Sole”. Era questo lo scopo della Creazione, tenere le creature create da Noi, i nostri amati figli, nella nostra stessa abitazione, alimentarli coi nostri stessi cibi, vestirli con abiti regali, e farli godere i nostri stessi beni. Che padre e madre terrena pensa di mettere fuori della loro abitazione il parto delle loro viscere, i cari figli loro, e di non dare la loro eredità ai propri figli? Credo nessuno, anzi, quanti sacrifici non fanno per rendere ricchi e felici i propri figli. Se ciò giunge un padre terreno e una madre, molto più il Padre Celeste; voleva e amava che i figli suoi restassero nella sua abitazione per tenerli intorno a Sé, per felicitarsi con essi e tenerli come corona delle sue mani creatrici, ma l’uomo ingrato abbandonò la nostra abitazione, rifiutò i nostri beni e si contentò di andare ramingo vivendo nelle tenebre della sua volontà umana”.