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Messaggio del 25 maggio 2023:Cari figli! Vi invito ad andare nella natura e a pregare perché l’Altissimo parli al vostro cuore e perché sentiate la forza dello Spirito Santo per testimoniare l’amore che Dio ha per ogni creatura. Io sono con voi ed intercedo per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 28-15 Giugno 18, 1930 Come tutte le cose create chiamano la creatura a compiere la Divina Volontà. Dio nel creare l’uomo lo metteva dentro dei suoi recinti Divini.

(1) Il mio abbandono nel Fiat continua, e mentre la mia povera mente seguiva la Creazione per tenere compagnia agli atti che fa la Divina Volontà in essa, il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni cosa creata chiama la creatura a fare la Divina Volontà. Sono senza voce e parlano, ma parlano a seconda l’atto che il Voler Divino svolge in loro, perché ogni cosa creata svolge un’atto distinto di Volontà Divina, e con quell’atto chiama la creatura a compiere la sua Divina Volontà. Ogni cosa creata per questo fine ha avuto da Dio un diletto speciale, per allettare la creatura con modo misterioso a fare la sua Divina Volontà. Ecco perciò l’ordine, l’armonia di tutta la Creazione intorno alla creatura, in modo che il sole chiama con la sua luce, e sprigionando il suo calore la chiama a compiere la Volontà del suo Creatore, ed il mio Fiat Divino nascosto sotto i veli della luce, chiama con insistenza, senza mai ritirarsi, a ricevere la sua Vita per poterla svolgere come la svolge nel sole, e quasi per assalirla a farsi ascoltare, investe la creatura da tutti i lati, a destra, a sinistra, sul capo, si stende fin sotto dei piedi per dirle col suo muto linguaggio di luce: “Guardami, ascoltami, come sono bello, quanto bene faccio alla terra, perché una Volontà Divina regna e domina la mia luce, e tu perché non mi ascolti col mio tocco di luce, di ricevere la Vita del Voler Divino per farlo regnare in te? ” Il cielo ti parla col mite scintillio delle stelle, il vento col suo impero, il mare col suo mormorio e con le sue onde tumultuanti, l’aria ti parla nella respirazione, nel palpito, il fiorellino col suo profumo, insomma tutte le cose create fanno a gara a chiamarti a ricevere la mia Volontà per farla regnare, in modo che Cielo e terra non fosse altro che un’atto di Volontà Divina. Oh! se le creature ascoltassero le tante voci della Creazione, che sebbene mute, ma reali e sempre in mezzo a loro, si arrenderebbero a farla regnare, come regna col suo pieno trionfo in tutte le cose da Noi create”.

(3) Onde seguivo il mio giro nella Creazione, e giunta nell’Eden seguivo ciò che Dio fece nella creazione dell’uomo, ed il mio amato Gesù mi ha detto:

(4) “Figlia mia, come tu giungi a questo punto della creazione dell’uomo, ci sentiamo feriti e abbiamo presente la scena commovente come fu da Noi creato; il nostro Amore si gonfia, straripa, corre per rintracciare l’uomo come fu da Noi creato; il nostro Amore delira e nel suo delirio vuole abbracciarlo, stringerlo al nostro seno, bello e santo come uscì dalle nostre mani creatrici, e non trovandolo, il nostro Amore si cambia in delirio d’amore dolente e sospira colui che tanto ama. Ora tu devi sapere che fu tanto il nostro amore nel creare l’uomo, che non appena creato fu messo da Noi nei nostri recinti divini, e gli demmo come piccolo atomo la volontà umana immersa nell’immensità della Divina Volontà, per cui era connaturale per lui, che essendo piccolo atomo dovesse vivere di Volontà Divina. La nostra Divinità gli diceva: “Ti diamo la nostra Divina Volontà a tua disposizione, affinché il tuo piccolo atomo della tua senta il bisogno di vivere della sua immensità, di crescere con la sua santità, di abbellirsi con la sua bellezza, di servirsene della sua luce; vedendosi piccolo, si sentirà felice di vivere nei recinti del nostro Fiat per vivere delle nostre qualità divine”. E Noi ci dilettavamo di vedere questo piccolo atomo dell’umana volontà vivere nei nostri interminabili recinti, a cura nostra, sotto il nostro sguardo cresceva bello e grazioso, d’una beltà rara, da rapirci e trovare in lui le nostre delizie. Ma fu breve la sua felicità e le nostre gioie per aver creato l’uomo, quest’atomo dell’umano volere non volle vivere di Volontà Divina ma di sé stesso, si può dire che repressò la nostra per vivere della sua, perché per quanto volesse uscire dalla nostra Volontà, non trovava neppure un piccolo spazio dove andarsene, perché non c’è punto dove Essa non si trovi, perciò per guanto non volle vivere del nostro non aveva dove andare, quindi mentre stava nel nostro Fiat Divino, ma vi viveva come se non ci fosse e volontariamente viveva delle sue miserie e delle tenebre che si formava lui stesso. Ecco perciò il nostro sospiro continuo, che non più tenga represso il nostro Volere, ma piuttosto che reprima l’atomo del suo volere per vivere felice e santo, e poter trovare in lui le nostre delizie”.