MaM
Messaggio del 4 luglio 1985:Cari figli, vi ringrazio per ogni sacrificio che avete offerto. Ora vi esorto ad offrire ogni vostro sacrificio con amore. Desidero che voi, pur sprovvisti di mezzi, cominciate ad aiutare con fiducia, e il Signore vi darà della fiducia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 28-11 Maggio 2, 1930 Come la Divina Volontà corre sempre verso della creatura per abbracciarla e renderla felice, e tiene virtù di svuotarla da tutti i mali. La corsa del ti amo nel Voler Divino.

(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, la sua luce mi eclissa, la sua forza potente m’incatena, la sua bellezza mi rapisce, tanto, da sentirmi inchiodata senza potermi spostare dal pensare e guardare un Volere sì santo. La sua Vita accoppa la mia e mi sperdo nella sua immensità. Ma mentre la mia mente si perdeva nel Fiat onnipotente, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno, e stringendomi nelle sue braccia mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Divina Volontà corre sempre come atto primo di vita verso la creatura, e corre per felicitarla, per abbracciarla, per svuotare il peso di tutti gli atti umani, perché tutto ciò che non è Volontà mia nella creatura, è duro, pesante e opprimente, ed Essa svuota tutto ciò ch’è umano e rende col suo soffio leggera ogni cosa. Perciò il segno se l’anima vive nella mia Divina Volontà, è se sente in sé la felicità, perché Essa è per sua natura felice, né può dare a chi in Essa vive l’infelicità, perché non la possiede, né vuole né può cambiare natura. Perciò chi vive nel mio Fiat sente in sé la virtù felicitante, ed in tutto ciò che fa sente scorrere una vena di felicità, la quale rende leggero ogni atto, ogni pena e sacrificio; questa felicità porta con sé lo svuoto di tutti i mali e riempie la creatura di forza invincibile, in modo che con tutta verità può dire: “Tutto posso, a tutto posso giungere, perché mi sento trasmutata nella Divina Volontà che ha sbandito da me le debolezze, le miserie, le passioni; la mia stessa volontà felicitata dalla sua vuol bere a larghi sorsi la sua felicità divina, e non vuol saperne più di vivere se non di Volontà Divina”. Le infelicità, le amarezze, le debolezze, le passioni, non entrano nella mia Volontà, ma fuori di Essa; la sua aria balsamica raddolcisce e fortifica tutto, e quanto più l’anima vive in Essa e ripete i suoi atti nel mio Voler Divino, tanti più gradi di felicità, di santità, di fortezza e bellezza divina acquista, e anche nelle stesse cose create sente la felicità che le portano del suo Creatore. La mia Divina Volontà vuol far sentire la natura della sua felicità alla creatura che vive in Essa, e perciò la felicita nella luce del sole, nell’aria che respira, nell’acqua che beve, nel cibo che mangia, nel fiore che la ricrea, in somma, in tutto fa sentire che non sa dare che felicità alla creatura, perciò il Cielo non è lontano da lei, ma dentro di lei, ché in ogni cosa la vuol rendere felice”.

(3) Onde continuavo il mio giro nella Creazione per seguire il Fiat Divino in tutte le cose create, e dovunque cercavo di mettere il mio solito ti amo per contraccambiarlo del tanto suo amore sparso in tutto l’universo. Ma la mia mente voleva interrompere la mia corsa del mio ti amo continuo col dirmi: “Ma c’è in me la vita di questo ti amo che vo sempre ripetendo? ” Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù stringendomi a Sé mi ha detto:

(4) “Figlia mia, hai dimenticato che un ti amo nella mia Divina Volontà tiene virtù che detto una volta non finisce di dire mai ti amo, ti amo; il ti amo nella mia Divina Volontà è vita, e come vita non può cessare di vivere, deve avere il suo atto continuo. Il mio Fiat non sa fare atti finiti, e tutto ciò che in Esso si fa dalla creatura acquista vita continua, e siccome alla vita è necessario il respiro, il palpito, il moto continuo per vivere, così gli atti fatti nella mia Volontà Divina, avendo il suo principio in Essa si cambiano in vita, e come vita acquistano la continuazione dell’atto stesso, senza mai cessare. Quindi il tuo ti amo non è altro che la continuazione del tuo primo ti amo, esso come vita vuole l’alimento per crescere, il respiro, il palpito, il moto per vivere, e col ripetere il tuo ti amo sente il palpito, il respiro, il moto, e cresce nella pienezza dell’amore, e serve a moltiplicare tante vite d’amore per quanti ti amo tu dici. Se tu sapessi quanto è bello vedere tutta la Creazione sparsa di tante vite d’amore per quanti ti amo tu dici? Perciò un ti amo chiama e reclama con insistenza l’altro ti amo. Ecco perciò tu senti un bisogno, una necessità d’amore di seguire la corsa del tuo ti amo. Il vero bene non resta mai isolato, molto più nella mia Divina Volontà che essendo vita che non ha principio né fine, tutto ciò che in Essa si fa non è soggetto né a finire né ad essere interrotto. Quindi un ti amo serve a mantenere e a richiamare a vita un’altro ti amo, sono passi di vita d’amore che la creatura fa nel mio stesso Volere. Perciò non ti arrestare e segui la corsa del tuo ti amo per chi tanto ti ama”.