(1) Il mio volo continua nel Fiat Divino, ed io più comprendo come cielo e terra sono riempiti di Esso, non vi è cosa creata che non è portatrice d’una Volontà sì Santa. Ma mentre la mia mente si perdeva nel Fiat, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutte le cose create, in forza della mia Divina Volontà in cui esse vivono, avvertono quando il mio Voler Divino vuole manifestare una verità che l’appartiene, una sua conoscenza o pure vuol fare una sua opera; essendo una la Volontà che domina tutta la Creazione, sentono in esse la virtù comunicativa, creatrice e conservatrice che vuol operare e darsi a conoscere, perciò sentono come se un’altra sorella si aggiunge in mezzo a loro e festeggiano la nuova arrivata. Sicché ogni parola che ti ho detto sul mio Voler Divino, è stato un Fiat da Noi pronunziato, il quale è uscito come un figlio dal seno del nostro Volere. Questo Fiat è lo stesso Fiat della Creazione, che formando il suo eco fa sentire la sua forza vitale dove risiede la nostra Volontà. Succede, quando il nostro Fiat Divino vuole operare, vuole pronunziarsi col farsi conoscere e manifestare altre sue verità, come ad una famiglia quando veggono che la lor madre sta per dare alla luce altri figlioletti, tutta la famiglia festeggia, perché la famiglia si fa più numerosa, ed ogni volta che si accresca un’altro fratellino o sorellina fanno festa, e godono del nuovo arrivato in mezzo a loro. Tale è la Creazione; essendo uscita dal seno della mia Divina Volontà, tutte le mie opere formano una famiglia e sono talmente legate tra loro, che pare che non possono vivere l’una senza dell’altra, la mia Volontà le tiene talmente unite, che le rende inseparabili, perché tutti sentono che una è quella Volontà che le domina. Ora, sentendo un dire sì prolungato del mio Fiat, le tante sue conoscenze che ti va manifestando, sentono che si accresce il numero della divina generazione del mio Fiat in mezzo a loro, quindi la famiglia della Creazione si sente ingrandire e festeggia il preludio del regno del mio Voler Divino. Perciò quando ti parlo del mio Fiat, ed Esso si pronunzia col manifestarsi, i cieli riverenti si abbassano per ricevere il nuovo parto e suo figlio in mezzo a loro, per tributargli gli onori e festeggiare il nuovo arrivato. Figlia mia, la mia Volontà Divina quando vuole pronunziarsi, dovunque si stende e fa sentire il suo eco e la sua forza creatrice in tutte le cose dove Essa regna”.
(3) Dopo di ciò seguivo a pregare perché il benedetto Gesù si affrettasse a far venire il tanto sospirato regno della Divina Volontà sulla terra, ed il mio amato Gesù come ferito da una tale preghiera, che Lui stesso tanto sospira di vedere il trionfo del Voler Divino sulla terra, mi ha detto:
(4) “Figlia mia, le preghiere fatte nel mio Volere Divino per ottenere l’avvento del suo regno sulla terra, hanno un grande impero presso Dio. Dio stesso non può sbarazzarsi né può non esaudirla, perché pregando la creatura nel mio Fiat Divino, sentiamo la forza del nostro Volere, che col suo impero prega; con la sua immensità si stende ovunque, ed abbracciando la forza universale, la preghiera si stende ovunque, in modo che ci sentiamo accerchiati da tutte parti, sentiamo la nostra stessa Volontà in Noi che prega, e da preghiera si cambia in comando e dice voglio, e imperando sul nostro Essere Divino, col suo dolce impero diciamo: “Vogliamo”. Perciò le preghiere fatte nel nostro Fiat Divino si possono chiamare decisioni, comandi, che portano il rescritto firmato di quello che si vuole, e se non si vede all’istante ciò che si vuole, è perché stiamo disponendo le cause seconde per uscire da Noi ciò che abbiamo deciso di dare. Quindi non c’è da mettere dubbio ché, o presto o tardi, veda scendere dal Cielo ciò che con decisione l’è stato accordato. Perciò continua le preghiere nel nostro Fiat, preghiere che muovono Cieli e terra e fin lo stesso Dio, se ami di vedere il mio regno sulla terra, ed Io pregherò insieme con te per ottenerne l’intento. Molto più che l’unico scopo della Creazione fu proprio questo: Che il nostro Voler Divino doveva regnare come in Cielo così in terra”.