MaM
Messaggio del 25 dicembre 1999: Cari figli, Questo è tempo di grazia. Figlioli oggi, in modo speciale assieme a Gesù Bambino che tengo fra le braccia, vi do la possibilità di decidervi per la pace. Attraverso il vostro "si" alla pace e la vostra decisione per Dio vi si apre una nuova possibilità per la pace. Solo cosi figlioli il tempo di questo secolo sarà per voi un tempo di pace e di prosperità. Perciò mettete il neonato Gesù bambino al primo posto nella vostra vita ed egli vi condurrà sulla via della salvezza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 27-29 Gennaio 16, 1930 Come nella Creazione, Redenzione e regno della Divina Volontà, la parte operante è della Divina Volontà, e le tre Divine Persone concorrenti. Come la Creazione vuol narrare la storia della Divina Volontà. Come chi vive in Essa riceve tutto, può dare tutto, e prende parte a tut

(1) Stavo seguendo il Fiat Divino nell’opera della Creazione, ed oh! come mi pareva bella, pura, maestosa, ordinata, degna di Colui che l’aveva creata; ogni cosa creata, mi sembrava che teneva da dirmi la sua piccola storia che racchiudeva di quel Fiat che l’aveva dato la vita, e che uscendole alla luce del giorno, dovevano narrare per far conoscere ciò che sapevano della Divina Volontà, ed unito insieme dovevano narrare la lunga storia di quel Fiat che non solo le aveva create, ma conservandole le dava il compito di narrare la sua lunga storia, dando a ciascuna cosa creata una lezione da narrare alle creature, per far conoscere quella Divina Volontà che le aveva create. Ma mentre la mia povera mente si perdeva nel guardare la Creazione, e voleva ascoltare le tante belle lezioni che voleva farmi ciascuna cosa creata sul Fiat Divino, il mio dolce Gesù uscendo da dentro il mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia piccola del mio Eterno Volere, voglio farti sapere che l’opera della Creazione, della Redenzione e quella del regno del nostro Volere, è tutto opera del nostro Fiat Supremo. Lui prese la parte operante e le tre Divine Persone presero la parte concorrente, ma fu al nostro Fiat Divino che le demmo il compito di creare la Creazione, di formare la Redenzione e ristabilire il regno della nostra Divina Volontà. Perché nelle opere che escono da dentro la Divinità è sempre il nostro Voler Divino che prende la parte attiva, sebbene tutto il nostro Essere Divino vi concorre insieme. Perché Esso tiene virtù ed ufficio dirigente ed operante di tutte le cose nostre. Come tu tieni le mani per operare ed i piedi per camminare, e se vuoi operare non te ne servi dei piedi ma delle mani, sebbene tutto il tuo essere è concorrente all’opera che vuoi fare, così è del nostro Essere Divino, non vi è parte di Noi che non vi concorre, ma la nostra Volontà Divina prende la parte dirigente ed operante. Molto più che Essa tiene la sua sede nella Divinità, la sua Vita scorre nel nostro seno divino, è Vita nostra, e mentre esce dal nostro seno divino, cioè esce e resta, porta fuori di Noi la virtù creatrice di ciò che vuol fare, dirigere e conservare. Ora, come tu vedi tutto è opera del nostro Fiat Divino, e perciò tutte le cose create stanno come tanti figli che vogliono dire la storia della sua Mamma, perché sentendo la sua Vita in essi, e conoscendo l’origine da donde vengono, sentono il bisogno di dire ciascuna chi è la Mamma sua, quanto è buona, com’è bella, e come loro sono felici e belli perché partoriti da una tal Madre. Oh! se le creature possedessero come vita la mia Divina Volontà, conoscerebbero tante belle cose di Essa, e conoscerla e non parlarne li riuscirebbe impossibile, quindi non farebbero altro che parlarne di Essa, amarla e mettervi la vita per non perderla”.

(3) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, la nostra Divina Volontà è tutto, e stando dappertutto, l’anima che vive immersa in Essa, non fa altro che prendere continuamente da Dio, e Dio sta in atto continuo di versarsi dentro di lei, ma tanto che non solo la riempie, e non potendo contenere tutto dentro, forma mari intorno a lei, perché il nostro Voler Divino non sarebbe contento se nell’anima che vive in Esso non potesse farle parte di tutte le particelle delle nostre divine qualità, per quanto a creatura è possibile, in modo che l’anima deve poter dire: “Tutto mi dai, e tutto ti do, nel tuo Voler Divino posso darti tutto Te stesso”. Ecco perciò che chi vive nel nostro Fiat è la nostra inseparabile, la sua piccolezza ce la sentiamo scorrere nella nostra potenza e si riempie di potenza nostra per quanto più ne può, ed onora la nostra potenza perché la mette in condizione di comunicarsi alla creatura. Ce la sentiamo scorrere nella nostra bellezza, e si riempie di bellezza; nel nostro amore, e si riempie del nostro amore; nella nostra santità, e resta riempita di essa. Ma mentre resta riempita, ci onora, perché ci mette in condizione di abbellirla con la nostra bellezza divina, di riempirla col nostro amore, di suggellare la nostra santità, in modo di mettere in attitudine tutte le nostre qualità divine; in una parola ci mette in condizione d’operare e darci da fare per comunicarci a lei, perché non ci conviene tenerla nella nostra Divina Volontà dissimile da Noi; sarà piccola, non può racchiudere tutto il nostro Essere Divino, ma parteciparle tutte le nostre qualità divine per quanto a creatura è possibile, in modo che nulla le deve mancare, questo è possibile, perciò nulla vogliamo negarle, e poi, lo negheremmo alla nostra Divina Volontà, e sarebbe lo stesso negare a Noi stessi, ciò che Noi stessi vogliamo fare. Perciò sii attenta figlia mia, nel nostro Fiat troverai il vero scopo perché fosti creata, la tua origine, la tua nobiltà divina, troverai tutto, riceverai tutto, e tutto ci darai”.