MaM
Messaggio del 18 marzo 1996:Cari figli! Desidero che riflettiate a lungo sul messaggio che oggi vi dono attraverso la mia ancella. Figli miei, grande è l’amore di Dio! Non chiudete gli occhi, non tappatevi le orecchie quando vi ripeto che grande è l’amore di Dio! Ascoltate il mio invito, ascoltate la supplica che oggi vi rivolgo. Consacrate il vostro cuore a Dio e fate di esso la dimora di Dio! Che Dio vi abiti per sempre! I miei occhi ed il mio cuore saranno qui anche quando non apparirò più. Agite in ogni momento come vi ho chiesto di fare così che io possa condurvi a Dio. Non respingete il nome di Dio per non essere rigettati anche voi!. Accogliete i miei messaggi così da poter essere accolti anche voi! Decidetevi, figlioli miei: questo è il momento di decidersi! Abbiate un cuore giusto ed innocente affinché io possa condurvi a Dio vostro Padre. È proprio grazie al suo grande amore che io sono oggi sono qui. Grazie per essere venuti!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 26-24 Luglio 30, 1929 Differenza di chi opera santamente nell’ordine umano, e di chi opera nella Divina Volontà. Come senza di Essa si tiene la forza del bambino. Come tutto il male è dell’umana volontà.

(1) La mia povera mente si gira sempre intorno e dentro del Fiat Supremo, ed oh! quante sorprese, quante maraviglie di questo Volere sì Santo. La mia piccola intelligenza si perde nel suo vastissimo mare, e molte cose non mi sento capace, né ho i vocaboli per narrarle, e perciò mi sento come uno che mangiassi un cibo, o che vedesse una cosa bella e non sa come si chiamano. Se il Voler Divino non facesse un prodigio di farmi dire ciò che mi manifesta, quante cose di più lascerei nel suo stesso mare, senza saper dire nulla. Onde, mentre mi sentivo sperduta nel Fiat Divino, il mio sempre amabile Gesù, facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che differenza tra chi opera le virtù santamente, ma nell’ordine umano, e tra chi opera le virtù nell’ordine divino della mia Divina Volontà. Le prime, come praticano le virtù, così restano divise tra loro, in modo che si vede la diversità dei loro atti, una virtù si vede pazienza, un’altra obbedienza, una terza carità, ognuna ha il suo distintivo, senza potersi fondere insieme da poter formare un’atto solo, che dà di divino e abbraccia l’eterno e l’infinito. Invece chi opera nella mia Divina Volontà, la sua luce tiene la virtù comunicativa e unitiva, che fondendosi insieme, perché tutte fatte nella sorgente della sua luce, formano un’atto solo con effetti innumerevoli, da abbracciare con l’infinità della sua luce lo stesso Creatore. Simbolo del sole, perch’è uno, perché possiede la sorgente della luce che mai si spegne, abbraccia la terra, e coi suoi innumerevoli effetti dà tutte le tinte e comunica la vita della sua luce a tutti e a tutto. La forza unitiva tiene la virtù comunicativa, in modo che se vogliono, tutti possono prendere un bene che si mette a disposizione di tutti. Invece chi opera nell’ordine umano è simbolo delle luci del basso mondo, che ad onta che ce ne sono tante, non hanno virtù di fugare le tenebre della notte e di formare il pieno giorno, né di abbracciare con tanta molteplicità di luce tutta la terra, perciò si possono chiamare luce personale, locale, e a tempo e a circostanza. Oh! se tutti sapessero il gran segreto d’operare nel mio Volere Divino, farebbero a gara di non farsi nulla sfuggire che non passasse da dentro la sua luce purissima”.

(3) Io sono continuata a seguire la Divina Volontà, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, la creatura senza della mia Volontà è come un bambino che non tiene forza di poter sostenere un peso, e da fare lavori tanto utili da potersi lui stesso mantenere la sua piccola esistenza, e se si volesse obbligare a prendere un’oggetto pesante, e a sostenere un lavoro, il bambino vedendosi impotente e senza forza, forse proverebbe, ma vedendosi che neppure può smuovere quell’oggetto, né sostenere quel lavoro, scoppierebbe in pianto il povero piccino, e non ne farebbe nulla, e per metterlo in festa basterebbe darli un confetto. Invece chi possiede la mia Divina Volontà tiene la forza dell’uomo adulto, anzi la forza divina, e se si dice di prendere l’oggetto pesante, senza mettersi in pena lo prende come se nulla fosse, mentre il povero piccino resterebbe schiacciato sotto, se si vuole far sostenere un lavoro, si metterà in festa per l’acquisto ed il guadagno che le sarà dato, e se si volessi dare un confetto, l’avrebbe a sdegno e direbbe: datemi il giusto guadagno del mio lavoro, perché devo vivere. Vedi dunque, chi tiene la mia Divina Volontà tiene forza sufficiente a tutto, quindi tutto le riesce facile, lo stesso patire, sentendosi forte, lo guarda come un nuovo acquisto. Perché tanti non sanno sostenere nulla, una debolezza di bambino pare che li seguita? E’ la forza della mia Divina Volontà che manca; ecco la causa di tutti i mali. Perciò sii attenta figlia mia a non uscire mai dalla mia Divina Volontà”.

(5) Onde continuavo a seguire i miei atti nel Fiat Divino, e giunta quando Esso chiamò a vita, alla luce del giorno, la Sovrana Celeste, pensavo tra me: Iddio nel creare la Vergine Santissima, non solo arricchì la sua bell’anima di tanti privilegi, ma anche la sua natura dovette trasformare per renderla pura e santa com’è. Ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(6) “Figlia mia, nulla c’era d’aggiungere alla sua natura, perché non fu la natura umana che peccò, ma la volontà umana, perché la natura umana stava al suo posto, come uscì dalle nostre mani creatrici, perciò ce ne servimmo di quella stessa natura delle altre creature nel creare la Vergine. Quello che si contaminò fu la sua volontà nell’uomo, e siccome questa natura umana era animata, e abitava nella natura umana questa volontà ribelle, essa partecipò e restò contaminata. Sicché, messe in armonia la Divina Volontà e l’umana, dandole il dominio, il regime, come è da Noi voluto, la natura umana perde i tristi effetti e resta bella come uscì dalle nostre mani creatrici. Ora, nella Regina del Cielo, tutto il nostro lavoro fu sulla sua volontà umana, la quale ricevette con gioia il dominio della nostra, e la nostra, non trovando nessuna opposizione da parte della sua, operò prodigi di grazie, ed in virtù del mio Volere Divino restò santificata, e non sentì i tristi effetti ed i mali che sentono le altre creature. Perciò figlia mia, tolta la causa, gli effetti finiscono. Oh! se la mia Divina Volontà entra nelle creature e vi regna, sbandirà tutti i mali in esse, e vi parteciperà tutti i beni nell’anima e nel corpo”.