(1) Il mio abbandono nel Fiat Divino è continuo, e la sua luce mi eclissa tanto la mia piccola intelligenza, che non so fare altro che pensare, ora ad una verità, ora ad un’altra della Divina Volontà, e quanto più la penso, tanto più bella e maestosa si fa innanzi a me, e con un’amore indicibile, più che una tenera madre, apre il suo seno di luce e mette fuori un parto di luce per chiuderlo nella sua piccola figlia. Ora, mentre mi trovavo in questo stato, il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, come un respiro è vita dell’altro che segue, tanto, che mentre si fa per uscire il respiro, senza che si emetta tutto, chiama l’altro respiro, sicché si può dire che il respiro tiene la sua vita e dà vita alla creatura perché è continuo, sono talmente uniti e stretti fra loro, che sono inseparabili. Come pure il palpito del cuore, un palpito chiama la vita all’altro palpito, ed il palpito continuo forma la vita, tanto, che se cessa il respiro ed il palpito, la vita non esiste più. Tale è l’anima che fa e vive nella mia Divina Volontà, è tale e tanta l’immedesimazione, la sua strettezza con Essa, più che sono stretti i respiri ed i palpiti fra loro, perciò gli atti fatti nel mio Fiat Divino sono come tanti respiri o palpiti che la creatura fa in Dio, in modo che diventa il respiro divino, ed il mio Fiat forma il respiro di lei; quindi sono vita a vicenda che ci scambiamo, per formarne una sola. Perciò gli atti fatti nella nostra Divina Volontà sono inseparabili da Noi, e sentiamo il contento di respirare l’opera nostra, e di sentirci nostra l’opera uscita da Noi, e di farla vivere in casa nostra, e tanto stretta con Noi, da respirare il suo stesso respiro”.
(3) Onde continuavo a fare i miei atti nel Fiat adorabile, ed il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, come il sole dall’alto della sua sfera stende la sua gran ruota di luce ed abbraccia la terra, dandole la vita dei suoi effetti di luce per farla germogliare, dà il bacio di vita della sua luce a ciascuna pianta, a ciascun fiore, a ciascun albero, per suggellare sopra di ciascuna pianta, a chi la vita del profumo, a chi il colore, a chi la dolcezza, a tutti vuol dare il suo abbraccio e bacio di vita, non si nega a nessuno, non rigetta qualunque sia la cosa, anche il più piccolo filo dell’erba, anzi, la luce stessa volendola fare da regina che si vuole sviscerare, va in cerca di tutti, vuol riconoscere tutto, per formare in tutte le cose la vita che a ciascuna pianta ci vuole; non si sentirebbe regina, né diritto d’essere regina se la sua luce non desse la sua vita a tutto, tanto, che nella sua gran ruota di luce racchiude tutto e pare che tutti lambiscono dalla luce del sole la vita, la bellezza, la varietà dei colori, la crescenza; ne vi passa il mare, i fiumi, i monti per formarvi le sue tinte argentine, e l’orizzonte d’oro e d’argento nel fondo di esse. Oh! come il sole con la sua luce padroneggia tutto, ma non per opprimere, né per fare male a nessuno, ma per vivificare, per abbellire e per darsi (come) vita di tutto; pare che nel suo muto silenzio dice a tutti: “Quanto vi amo, il mio amore è esteso quanto è estesa la mia gran ruota di luce, il mio amore per la terra è sostanzioso e pieno di vita, né mai mi cambio, dall’altezza della mia sfera sono sempre al mio posto per abbracciarla, amarla e darle vita”. Quindi, la terra vive nella gran ruota della sua luce, e ciascuna cosa tiene la bocca aperta per ricevere la vita degli effetti della luce del sole. Oh! se mai sia, il sole si potesse ritirare dalla terra, o la terra si potrebbe opporre a ricevere i beni e la vita della luce del sole, non ci sarebbe giorno, ma notte perenne, e la terra rimarrebbe senza vita, senza colore, il dolce non esisterebbe, più che squallida miseria; che cambiamento funesto, che terrore diventerebbe la terra. Tale è la mia Divina Volontà, più che sole per le creature, nella sua gran ruota interminabile di luce va in cerca di tutti per farsi riconoscere, e formare in ciascuna creatura la sua vita di bellezza, di santità, di luce e di dolcezza infinita; vuole distruggere in esse tutte le amarezze, le bruttezze, le miserie, e col suo bacio di vita, soffiandole vuole trasmutarle in buono, in bello, in santo. Ma ahimè! il sole creato dal mio Fiat fa tanti prodigi alla terra, e con la maestà tutta sua vi stende il suo manto di luce, di bellezza, e ad ogni suo tocco dà la vita che possiede a ciascuna cosa, ed il mio Fiat resta col dolore di non poter comunicare i beni che possiede, e la sua Vita Divina nelle anime, perché esse si oppongono a riceverla e non vogliono lambire la luce del mio Volere, e perciò si trovano come la terra se si potesse opporre a ricevere la luce del sole, in piena notte, squallide, deboli, e molte fanno terrore a guardarle. La mia Divina Volontà è pregna di tante Vite Divine, di tante bellezze, e di tanti beni che vuol darle, si vorrebbe sviscerare per chiudere nel suo seno di luce le creature, e farne di ciascuna un prodigio di santità, di bellezza, distinte l’una dall’altra, per formare il suo cielo in terra, ma la volontà umana si oppone, ed il mio Fiat sente l’intenso dolore, più che madre quando non può dare alla luce il suo parto. Ecco perciò figlia mia, la mia Volontà Divina vuol farsi conoscere, vuole formare il suo regno, perché questi suoi figli vivranno volontariamente nella sua e della sua luce, staranno colle bocche aperte a ricevere i suoi baci, i suoi abbracci ed i suoi effetti, per formare la sua Vita Divina in loro, allora sì, si vedranno i prodigi che sa fare e può fare il mio Volere, tutto si cambierà e la terra diventerà Cielo, e allora il sole che sta sotto la volta del cielo ed il Sole del mio eterno Volere si daranno la mano, anzi si metteranno a gara a chi più potrà fare prodigi, il sole a la terra, e la mia Volontà alle anime; ma la mia sfoggerà di più, tanto da formare un nuovo incanto di prodigiose bellezze non mai viste, a tutto il Cielo e a tutta la terra”.