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Messaggio del 31 gennaio 1984:Continuate ad aiutare i poveri, a visitare i malati e a pregare per i defunti.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 26-13 Maggio 31, 1929 Come il vero amore ha bisogno d’uno sfogo. La Creazione fu uno sfogo d’amore, come pure la Redenzione ed il Fiat Divino. Che significa uno sfogo Divino.

(1) Mentre scrivevo pensavo tra me: “Quanti sacrifici per scrivere, quante notti di veglia, quanto tempo impiegato, solo Gesù è stato testimone, che avendo compassione di me mi sorreggeva, mi aiutava, m’imboccava i vocaboli e molte volte mi faceva da dettatore, ma quale ne sarà l’utile di tante premure di Gesù per farmi scrivere? E di tante mie lotte interne per vergare sulla carta ciò che Gesù mi faceva sentire dentro di me? Quale utile di tanti sacrifici sostenuti? Chi si prenderà la briga di leggerli, di farli conoscere, affinché portino il bene di tante verità sulla Divina Volontà in mezzo alle creature? Credo nessuno, e tutti i sacrifici rimarranno nelle carte. Del resto, se ho scritto lo ho fatto solo per timore per non dispiacere Gesù, e solo e sempre per ubbidire. Onde, con questi pensieri seguitavo a scrivere, quindi, dopo finito mi sono messa a pregare, ed il mio dolce Gesù è uscito dal mio interno e stringendomi fra le sue braccia mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’amore vero ha bisogno d’uno sfogo, Io non potevo contenere più in Me questo sfogo intenso di far conoscere la mia Volontà, le sue conoscenze, il suo valore immenso, e come vuol formare il suo regno sulla terra. Il mio cuore si trova nella foga delle fiamme, ché voglio dare questa sorpresa alle umane generazioni, il regno della mia Divina Volontà sulla terra; sorpresa da loro non aspettata. Ed il mio amore contenuto gemeva, delirava, ed era divorato da fiamme inestinguibili, ché voleva far conoscere che voleva darle questo gran bene, bene che sorpassa tutti gli altri beni, qual è il regno del mio Fiat Divino; questo gran bene lo diedi al principio della Creazione, perché dalla nostra Divinità non escono mai beni e opere incomplete, ci fu respinto dall’uomo, e Noi avemmo il dolore di sentire respingere indietro la vita, la sostanza, i beni, e la parte più essenziale della Creazione, e l’uomo rese per sé, tutte le opere nostre incomplete, e non si ha dato mai pensiero di riacquistare ciò che ci respinse. Ma mentre lui non ci pensava, Noi ci pensavamo, e formava il nostro martirio d’amore, martirio che ci è durato circa seimil’anni, martirio segreto che accresceva le nostre fiamme e ci divoravano tanto, che non potendo più contenerle, ho voluto venire da te per rompere il segreto, perché sentivo il bisogno di farti uno sfogo d’amore e dirti: “Voglio dare ciò che l’uomo mi respinse, voglio che il mio Volere regni sulla terra”. E per farlo venire a regnare dovei fartelo conoscere, quindi la necessità di manifestarti tante sue conoscenze. Onde, se nessun bene e utile porteranno i tuoi sacrifici di scrivere, ciò che non sarà, necessitavano al mio amore e hanno servito a formare il mio sfogo, e ad alleggerirmi dalle fiamme che mi divoravano. Sicché ogni conoscenza sul mio Fiat Divino, era uno sfogo d’amore contenuto che ti facevo, era una nuova creazione che Io mettevo fuori, era un legare la Divina Volontà all’umana, per riordinarla di nuovo secondo l’ordine da Noi creato. Era vita che usciva da Me, sostanza e parte essenziale per poter formare il regno della mia Divina Volontà sulla terra. Se tu sapessi che significa uno sfogo divino. Sfogo d’amore fu la Creazione, ed oh! quanti beni non uscirono da questo sfogo! Cieli, stelle, soli, mari, terra fiorita, e poi, l’uomo formato con tale arte, che Cieli e terra stupiscono del modo com’è formato l’uomo. Questo sfogo avrebbe continuato, e cose più belle dovevano uscire da Noi, ma l’uomo col respingerci la nostra Volontà Divina, ci chiuse questo sfogo, e arrestò le opere nostre, e per ben quattromil’anni il nostro sfogo non ebbe più uscita, ma il nostro amore sentiva il bisogno di sfogare, voleva i suoi diritti, voleva mettere fuori le sue fiamme vitali, ed erompendo il suo lungo sfogo creò la Vergine Santissima, a la quale procedette l’Incarnazione del Verbo, quante maraviglie in questo secondo sfogo, quale utile, quanti beni non hanno ricevute le creature? Ma questo nostro sfogo restò a metà, ed il nostro amore dovetti contentarsi e aspettare altri duemil’anni per poter rompere di nuovo il suo sfogo, e mettere fuori tutti i suoi segreti, le maraviglie più intime della nostra Divinità, i doni più grandi che ci vogliono per fare regnare la nostra Volontà Divina in mezzo alle creature. Se tu sapessi che significa uno sfogo divino, e come nella Creazione il nostro sfogo fece opere grandi, magnanime, ed è utile e continua la sua Vita; come lo sfogo della Redenzione porterà i suoi mirabili effetti, e la vita redentrice alle umane generazioni; così questo sfogo di far conoscere che il mio Fiat Divino vuol formare il suo regno, e tutto ciò che hai scritto sulle sue conoscenze, avranno la vita in mezzo alle creature. Perciò per ora lasciami sfogare, ed Io ci penserò come rendere utile ciò che ti ho manifestato”.