(1) Stavo in pensiero per la pubblicazione degli scritti della Divina Volontà, e mi sentivo infastidita alle tante domande che fanno, e dicevo tra me: “Gesù solo sa il mio martirio e come mi sentivo torturata quando si parlava da persone autorevoli che volevano pubblicarli, tanto, che nessuno poteva giungere a calmare il mio interno martirio e ad arrendermi a dire Fiat, solo Gesù con la sua seducente persuasione e con l’incutermi timore del gran male che io potessi fare se uscissi menomamente dalla Divina Volontà, poteva indurmi a dire Fiat, e ora nel vederla andare così a rilento, ricordo le mie lotte interne, il mio duro martirio per questa pubblicazione, a che pro tante pene subite, chi sa chi la vedrà questa pubblicazione? Forse Gesù mi contenterà col farmela vedere dal Cielo”. Ma mentre ciò e altro pensavo mi sono messa a pregare, ed innanzi alla mia mente vedevo un’albero carico di frutti, che sboccavano luce, ed il mio dolce Gesù crocifisso in mezzo all’albero, ed era tanta la luce di questi frutti che Gesù restava eclissato in questa luce. Ond’io sono restata meravigliata e Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quest’albero che tu vedi è l’albero della mia Divina Volontà, e siccome Essa è sole, i suoi frutti si cambiano in luce che formano tant’altri soli, il centro della sua vita son’Io, e perciò vi sto nel mezzo di esso. Ora, questi frutti che tu vedi sono tutte le mie verità che ho manifestato sul mio Fiat Divino, e stanno tutte in atto di partorire la loro luce nel seno delle generazioni, e chi dovrebbe occuparsi e aver premura e non lo fa, impedisce che i frutti di quest’albero formino i loro parti di luce ed il gran bene di questa luce. Quindi tu devi consolarti delle tue torture e martiri, perché tra te e Me stiamo in ordine, né Io avrei tollerato nessuna ombra di opposizione alla mia Volontà in te, mi sarebbe stato il mio più grande dolore, né Io avrei potuto dire: “La piccola figlia del mio Volere mi ha fatto dono del suo volere ed Io ci ho fatto dono del mio”. Mentre è una delle più grandi gioie mie e tue questo scambio di volontà. E se colpa c’è è di chi trascura. Perciò non volerti affliggere né infastidirti delle domande che fanno, starò Io in te per somministrarti la luce e le parole che ci vogliono. Tu devi sapere che questo è più interesse mio che tuo”.
(3) Onde seguivo a pensare al Fiat Divino, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, in Noi, nella nostra Divinità, basta un’atto solo per far tutto, quell’atto è volontà, pensiero, parola, opera e passo. Sicché un solo atto nostro è voce che parla, è mano che opera, è piede che cammina, che involgendo tutto, se la creatura pensa, opera, parla e cammina è la virtù del nostro solo atto che facendo eco in ciascun’atto di creatura comunica il bene del pensiero, della parola e di tutto il resto, perciò si può dire che siamo il portatore di tutte le creature e di tutti gli atti loro. Oh! come ci sentiamo offesi quando il nostro porta voce, pensiero, opera e passo non solo non è fatto per Noi ma per offenderci, le creature se ne servono degli stessi atti nostri per formare le armi per ferirci! Ingratitudine umana come sei grande.
(5) Ora, chi fa e vive nel nostro Voler Divino si unisce al nostro atto solo e formando un solo atto di volontà con Noi, scorre insieme col nostro atto, ed insieme con Noi si fa pensiero, voce, opera e passo di tutti. Ed oh! come godiamo che la virtù nostra investendo la piccolezza umana la fa insieme con Noi portatrice di tutti gli atti delle creature, ed essa se ne serve di tutti gli atti nostri, non per formare le armi per ferirci, ma per formare le armi per difenderci, per amarci e per glorificarci; sicché la chiamiamo la nostra guerriera che difende i nostri diritti”.
(6) Dopo di ciò stavo seguendo il Fiat Divino nella Creazione, mi sentivo che tutto volevo far mio, il sole per dargli la gloria della luce e del calore, il mare per dargli la gloria di quel mormorio che mai cessa, tutto vorrei in mio potere per poter dire: “Tutto mi hai dato e tutto ti do”. Ma mentre ciò e altro pensavo, il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(7) “Figlia mia, com’è bello il vivere nel mio Volere, dovunque giunge il tuo eco; dove si trova la mia Volontà Divina che sta dappertutto, là giunge il suo. Sicché il tuo eco risuona nel sole, nel mare, nel vento, nell’aria, e penetrando fin nel Cielo, porta al tuo Creatore la sua stessa gloria, amore e adorazione. E la mia Volontà Divina non si sente sola in tutte le cose create, tiene la compagnia dell’eco di chi vive nel mio Voler Divino, e si sente ridare tutto l’amore, la gloria, che ha sparso in tutta la Creazione”.