(1) Mi sentivo tutta immersa nel Voler Divino, la mia povera e piccola mente me la sento legata ad un punto altissimo di luce, che non ha confini e non si può vedere né dove giunge la sua altezza, né dove finisce la sua profondità. E mentre la mente si riempie di luce, è circondata dalla luce, tanto, che non vede che luce, vede che poco prende di questa luce perché ce ne é tanta, ma la sua capacità è tanto piccola che le sembra di prendere qualche gocciolina appena. Oh! come si sta bene in mezzo a questa luce, perché Essa è vita, è parola, è felicità, l’anima si sente tutti i riflessi del suo Creatore, e si sente partorire nel suo seno la Vita Divina. Oh! Volontà Divina, quanto sei ammirabile, tu sola sei la fecondatrice, la conservatrice e la bilocatrice della Vita di Dio nella creatura. Ma mentre la mia mente si sperdeva nella luce del Fiat Supremo, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, l’anima che vive nella mia Volontà Divina è più che se facessi scendere il sole in terra; che succederebbe allora? La notte sarebbe sbandita dalla terra, sarebbe sempre pieno giorno. E con l’avere sempre contatto col sole, non sarebbe più corpo oscuro, ma luminoso, e la terra non mendicherebbe gli effetti del sole, ma riceverebbe in sé stessa la sostanza degli effetti della luce, perché sole e terra farebbero vita comune e formerebbero una sol vita. Qual differenza non c’è, che il sole sta nell’altezza della sua sfera e la terra nella sua bassezza? La povera terra è soggetta alla notte, alle stagioni e a chiedere dal sole di formare le belle fioriture, i colori, la dolcezza, la maturità ai suoi frutti. Ed il sole non è libero di poter sfoggiare tutti i suoi effetti sopra la terra se la terra non vorrebbe prestarsi a riceverli, tanto, che in certi punti della terra il sole non sempre giunge, altri punti sono aridi e senza piante. Questo non è altro che similitudine di chi fa e vive nella mia Divina Volontà e di chi vive nella terra del suo volere umano. La prima fa scendere non solo il Sole della mia Divina Volontà nell’anima sua, ma tutto il Cielo; quindi, con questo Sole possiede il giorno perenne, giorno che mai tramonta, perché la luce tiene virtù di mettere in fuga le tenebre. Onde con questo Sole non può stare la notte delle passioni, la notte delle debolezze, delle miserie, delle freddezze, delle tentazioni, e se si volessero avvicinare per formare le stagioni dell’anima, questo Sole batte i suoi raggi e mette tutte le notti in precipitosa fuga, e dice: “Ci son’Io, e basta, le mie stagioni sono stagioni di luce, di pace, di felicità e di fioritura perenne”. Essa è la portatrice del Cielo in terra. Invece per chi non fa la mia Divina Volontà e non vive in Essa, è più notte che giorno nell’anima sua, è soggetta alle stagioni e a lunghi tempi piovosi che la rendono sempre turbata e affannata, o pure a lunghe siccità che giunge a mancargli gli umori vitali per amare il suo Creatore, e lo stesso Sole della mia Divina Volontà, stando che non vive in lei, non è libero di poter darle tutto il bene che possiede. Vedi che significa possedere il mio Voler Divino? E’ possedere la sorgente della vita, della luce, e di tutti i beni. Invece chi non lo possiede è come terra che gode gli effetti della luce, e certe terre che stentatamente restano illuminate ma senza effetti”.