MaM
Messaggio del 2 aprile 2014:Cari figli, con materno amore desidero aiutarvi affinché la vostra vita di preghiera e di penitenza sia un vero tentativo di avvicinamento a mio Figlio e alla sua luce divina, affinché sappiate distaccarvi dal peccato. Ogni preghiera, ogni Messa ed ogni digiuno sono un tentativo di avvicinamento a mio Figlio, un rimando alla sua gloria e un rifugio dal peccato. Sono la via ad una nuova unione tra il Padre buono ed i suoi figli. Perciò, cari figli miei, con cuore aperto e pieno d’amore invocate il nome del Padre Celeste, affinché vi illumini con lo Spirito Santo. Per mezzo dello Spirito Santo, diventerete una sorgente dell’amore di Dio: a quella sorgente berranno tutti coloro che non conoscono mio Figlio, tutti gli assetati dell’amore e della pace di mio Figlio. Vi ringrazio! Pregate per i vostri pastori. Io prego per loro e desidero che sentano sempre la benedizione delle mie mani materne ed il sostegno del mio Cuore materno.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 24-43 Settembre 10, 1928 Chi opera nella Divina Volontà apre tante porte tra il Cielo e la terra, per quanti atti emette. Gloria d’Adamo nel Cielo; come i suoi atti prima di cadere nel peccato restarono integri e belli, lui restò ferito. Come in Adamo si conosce nel Cielo ciò che Dio fece nella Crea

(1) Stavo seguendo tutto ciò che la Divina Volontà aveva fatto nella Creazione e Redenzione, non avrei voluto lasciare nessun’atto suo senza il piccolo atto mio come sua compagnia ed omaggio perenne di gloria e di amore di un Volere sì santo. Ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come ne son contento che non lasci la mia Volontà Divina isolata in tante opere sue, fatte non per Sé che non aveva bisogno, ma solo per amore della creatura. Tu devi sapere che come tu passi da una nostra opera all’altra per riconoscere il nostro amore in esse, per darci amore e gloria, così Noi troviamo il contraccambio del nostro amore in chi riconosce le opere nostre. Com’è amaro e doloroso fare il bene per puro amore e non essere riconosciuto, e quando troviamo chi le riconosce ci sentiamo come pagati di ciò che abbiamo fatto, perché amore abbiamo dato ed amore riceviamo, e diamo libertà a chi vive ed opera nella nostra Volontà Divina di stabilire tanti vincoli tra il Cielo e la terra, di aprire tante porte di comunicazione, di metterci tante catene per far salire gli atti suoi nel Cielo e far scendere tante grazie a pro di tutte le creature, perché queste opere nostre, quella della Creazione e quella della Redenzione, sono state fatte sulla faccia della terra ed hanno virtù di aprire il Cielo, e ce ne serviamo di farlo aprire per mezzo di esse di chi opera nella nostra Divina Volontà”.

(3) E mentre ciò diceva mi faceva vedere tante porte aperte nel Cielo, dalle quali scendevano tante catene d’oro che vincolavano la terra per quante opere aveva fatto il mio dolce Gesù. Onde, seguivo il mio giro nelle opere della Maestà Suprema, e giungendo al punto della creazione dell’uomo pensavo tra me: “Adamo, il principio della sua vita la fece nella Divina Volontà, sicché i suoi pensieri, parole, opere e passi erano animati dall’unità del Fiat, il quale abbraccia tutto e contiene tutto senza che nulla le sfugga; quindi gli atti suoi possedevano la totalità e pienezza di tutti e di tutti i beni, e se un’atto solo fatto in questo modo, nell’unità del Fiat che abbraccia tutto, è un atto che messo insieme a tutti gli altri atti delle creature non possono equivalere a quest’atto solo, Adamo, che ebbe un periodo di vita in questa unità del Fiat, chi sa quanti atti potette fare, sicché la sua gloria nel Cielo sarà grande e forse supera tutto, tolta la Sovrana Regina che formò vita compiuta nella Divina Volontà, è vero che Adamo peccò ed uscì da questa unità di Volontà Divina, ma se uscì lui i suoi atti restarono, perché credo che nessuna forza, né divina né umana, può distruggere un’atto solo fatto in questa unità del Fiat che abbraccia tutto e possiede tutto, Dio stesso non può annientare un’atto simile, o al più dovrebbe distruggere la sua stessa Volontà Divina, ciò che neppure può fare, perché essendo eterna ed infinita, senza principio e senza fine, è intangibile a tutto e nessuno la può toccare”. Onde mentre la mia povera e piccola mente si perdeva in questi ed altri pensieri, ed avrei voluto liberarmi per passare altrove, il mio amato Gesù facendosi vedere mi ha detto:

(4) “Figlia del mio Supremo Volere, a te nulla voglio nascondere, perché per chi vive in Esso, il mio stesso Volere si fa rivelatore di ciò che ha fatto per amore della creatura e di quello che ha fatto la stessa creatura in Esso, perché le porta nel suo seno come trionfo delle opere sue. Ora, tu devi sapere che veramente Adamo possiede nel Cielo una gloria che nessun’altro, per quanto santo, le vien data, all’infuori della Mamma Celeste, perché nessun’altro possiede un’atto solo nell’unità della mia Volontà Divina; era giusto e decoroso per la nostra Maestà Divina, che la prima creatura uscita dalle nostre mani creatrici possedesse più gloria che tutti gli altri, molto più che il primo periodo della sua vita fu fatta come da Noi si voleva, si può dire ch’era vita nostra, Volontà e opere nostre che scorrevano in lui; come poter distruggere questo primo periodo della vita di Adamo, s’era più nostra che sua? E’ inutile il pensarci, ciò che si fa nella nostra Divina Volontà resta intangibile, nessuno lo può toccare, perché entrano nell’ordine divino ed infinito, e sebbene scivolò e cadde, ma i suoi atti fatti fino allora restarono integri e belli quali li aveva fatto, quindi lui restò ferito, malato, sfigurata la nostra immagine in lui, perché non c’era più in lui la nostra Volontà Divina che aveva preso l’impegno di conservarlo bello, fresco, forte, santo, tutto in ordine a Noi come lo avevamo creato, perché Adamo stesso l’aveva respinto; ma le opere sue fatte fino a che ebbe la sventura di cadere, che possedevano l’unità del nostro Fiat, non subirono nessun cambiamento, perché anche Noi eravamo gelosi di questi atti che tanto ci avevano glorificato, ci avevano messo in festa nel vedere che l’uomo, nostro figlio, si elevava fino a Noi per assorbire in lui i modi nostri divini, la nostra somiglianza e portarci nell’unità del nostro Volere gioie, felicità, il ricambio ed il sorriso di tutte le cose create, Noi eravamo rapiti nel vedere il nostro caro figlio, l’opera delle nostre mani vivendo nella nostra Volontà, come in casa nostra, prendendo del nostro ci poteva portare nuove felicità e gioie senza fine, è un periodo indimenticabile, figlia mia, il primo periodo della vita d’Adamo, per Noi, per lui e per tutto il Cielo. Dopo caduto nella colpa, lui rimase come un cieco che prima di perdere la vista ha fatto tante opere belle da riempire cielo e terra, chi può mai dire che non sono opere fatte da lui, solo perché volontariamente perdette la vista? E che non potendole più ripetere perché cieco, restano senza il valore quelle che ha fatto? Certo che no; oppure una persona che si applica a studiare le scienze, ed a metà dello studio non vuole andare più avanti, e solo perché non va avanti si possono togliere o distruggere il bene delle scienze che ha acquistato? Certo che no; se questo succede nell’ordine umano, molto più e con più validità e certezza nell’ordine divino. Onde, Adamo in virtù del primo periodo della sua vita innocente e fatta tutta nell’unità del nostro Fiat, possiede tale gloria e bellezza che nessuno lo può pareggiare, che solo vederlo, tutti i beati riconoscono quanto fu bello, maestoso, arricchito di tanta grazia la creazione del primo uomo, nel guardarlo si vede in lui il bene incalcolabile della Divina Volontà nella creatura, la gioia e la felicità che può possedere, e solo in lui, come dentro d’uno specchio, veggono i beati come fu creato l’uomo, l’amore esuberante che le portammo, le dovizie con cui lo arricchimmo, tutto le demmo, per quanto creatura poteva contenere, fino a straripare fuori e poter allagare tutta la terra. Se ciò non fosse, che in Adamo non si vedesse tutta la magnificenza dell’opera delle nostre mani creatrici, neppure nel Cielo si doveva conoscere ciò che fecimo di grande nella Creazione e quello che fa e può fare la creatura nella nostra Divina Volontà, è il nostro amore che lo esige, ed anche la nostra giustizia che vuol tenere nel Cielo la realtà di quella immagine, come fu creato l’uomo, e non un’altro, ma quello stesso che uscì dalle nostre mani creatrici, affinché se non lo conosce la terra, lo conosce il Cielo, guardano la loro origine in Adamo, e riconoscenti mi ringraziano e pregano che venga a regnare il mio Fiat sulla terra, e formi altre immagini più belle di Adamo, perché lui non fu opera compiuta nel mio Voler Divino, ma periodo di vita, solo la Sovrana Regina possiede vita ed opere compiute nel mio Fiat, perciò non c’è chi la può pareggiare, ed il mio Volere vuol fare altre vite compiute in Esso per ripetere ciò che fece nella Creazione e far conoscere alla terra in che modo ed ordine fu creata la creatura e ciò che può fare di grande, di bello, di santo la mia Divina Volontà in lei.

(5) Oltre di ciò tu devi sapere che finora non ho manifestato a nessuno, né i grandi pregi d’Adamo, né la sublimità e grandezza e santità sua perché visse nel suo primo periodo della sua vita nell’unità del mio Volere, ed in virtù di questi atti suoi fatti in Esso, la sua grande gloria che gode nel Cielo, anzi si teneva da molti che siccome scivolò nella colpa, al più potesse tenere una gloria comune a tutti gli altri beati, o forse anche meno agli altri; ma volendo ripristinare di nuovo il regno della mia Divina Volontà, sento in Me una necessità d’amore di manifestare la prima epoca della Creazione ed il primo periodo della vita di Adamo, tutta di Volontà Divina e la sua gloria che gode nel Cielo in virtù di Essa, affinché conoscendo le altre creature un tanto bene, si dispongano e sospirino il Fiat Divino come in Cielo così in terra”.