(1) Il mio volo nell’eterno Fiat è continuo, mi sembra che non so stare, né so fermarmi altrove che in Esso, più che vita me lo sento in me e fuori di me, e per quanto corro e volo, non trov’altro che opere, proprietà interminabile e senza confine, e la sua vita palpitante in tutto e dovunque, e mentre questo Voler Divino si trova nell’alto, nel basso conserva tutto, è attore e spettatore di tutto. Ora la mia piccolezza si perdeva nel Fiat Divino, girava per tutta la Creazione, e facendo risuonare il mio piccolo ti amo in ciascuna cosa creata, chiedeva il regno della Volontà Divina sulla terra, ed il mio amabile Gesù facendosi vedere che mi portava nelle sue braccia per farmi seguire gli atti della sua Divina Volontà, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quanto ti ama il mio Volere, più che madre ti tiene fra le sue braccia, e mentre ti tiene stretta al suo seno ti sta dentro per crescere insieme con te, palpita nel tuo cuore, circola nel tuo sangue, cammina nei tuoi piedi, pensa nella tua mente, parla nella tua voce, è tanto il suo amore, la sua gelosia, che se sei piccola si fa piccola, se cresci cresce insieme, e se operi t’ingrandisce tanto che ti distende in tutte le opere sue. La madre può lasciare la figlia sua, può dividersi, stare lontana; la mia Volontà non mai, perché facendosi vita della figlia sua si rende inseparabile, sicché anche a volerla lasciare non lo può, perché è la sua stessa vita che vive ed ha formato nella figlia sua, chi mai può avere questo potere ed amore insuperabile di formare e crescere la sua vita con la figlia sua? Nessuno, solo la mia Volontà, che possedendo un’amore eterno ed una virtù creatrice, crea la sua vita in chi rinasce e vuol essere sola sua figlia. Ecco perciò tu giri nella Creazione, perché questa Madre della mia Volontà Divina vuole la sua vita che ha formato in te, la sua figlia, in tutti gli atti suoi. Quindi chi vive nel mio Fiat Divino corre insieme alla corsa vertiginosa, ordinata ed armonica di tutta la Creazione, e siccome la corsa ordinata di tutte le sfere forma la più bella musica armoniosa, l’anima che corre insieme forma la sua nota d’armonia, che facendo eco nella patria celeste, tutti i beati fanno attenzione e dicono: “Com’è bello il suono che si sente nelle sfere perché gira in esse la piccola figlia del Fiat Divino, è una nota di più e un suono distinto che sentiamo, ed il Voler Divino ce lo porta fin nelle nostre regioni celesti”. Perciò non sei tu che corri, è la mia Volontà che corre e tu corri insieme con Essa”.
(3) Onde continuavo a pensare ai grandi prodigi e sublimità del Fiat Divino, e mentre mi sentivo sperduta in Esso, il mio amato Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, come il lampo si sprigiona dalle nubi ed illumina la terra, e poi si ritira di nuovo nel seno delle nubi per chiarire spesso spesso con la sua luce la terra, così l’anima che vive nel mio Volere, come opera sprigiona i suoi lampi dal seno della sua umanità e forma altra luce nel Sole del mio Fiat Divino, non solo, ma rischiara la terra dalle tenebre dell’umano volere. Solo che il lampo che sprigionano le nubi è luce limitata, il lampo fatto nel mio Voler Divino è senza limiti, e nella sua luce porta la conoscenza di Esso, perché l’operare nel mio Volere contiene la forza universale, quindi forza unica, nuova creazione, vita divina, perciò come fa il suo atto di lampo, tutte le porte si aprono delle opere mie per ricevere la nuova creazione ed il lampo di luce dell’operato della creatura nel mio Fiat, perciò tutte le opere mie si sentono rinnovate e doppiamente glorificate, sicché tutte festeggiano nel sentire la nuova forza creatrice sopra di loro”.
(5) Dopo di ciò il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere da piccolo bambino nel fondo della mia piccola anima, mi stringeva, mi baciava, mi alitava, ed io mi sentivo infondere nuova vita, nuovo amore, ed io ripetevo a Lui ciò che faceva a me, e ripetendo i suoi baci mi ha detto:
(6) “Piccola figlia del mio Volere, il mio alito fiatandoti ti rinnova, e con la sua potenza vivificatrice distrugge in te l’infezione del germe dell’umano volere e vivifica il germe del mio Fiat Divino. Quest’alito è il principio della vita umana della creatura, la quale come si allontanò dal mio Volere, perdette il mio alito, e sebbene le restò la vita, ma non sentiva più la forza vivificativa del mio alito, che vivificandola la manteneva bella, fresca, a somiglianza del suo Creatore, sicché l’uomo senza del mio alito rimasse come quel fiore che non avendo più pioggia, vento e sole, si scolorisce, appassisce e declinando il suo capo tende a morire. Ora, per riabilitare il regno del mio Voler Divino in mezzo alle creature, è necessario che ritorni il mio alito continuo in mezzo a loro, che soffiandoli più che vento le faccia entrare il Sole della mia Volontà, che col suo calore distrugga il germe cattivo dell’umano volere e ritorni bello e fresco come era stato creato, ed il fiore ridirizzando il suo stelo sotto la pioggia della mia grazia, rialza il suo capo, si vivifica, si colorisce e tende alla vita del mio Volere, non più alla morte. Oh! se sapessero le creature il gran bene che sto preparando, le sorprese d’amore, le grazie inaudite, come sarebbero più attente; e chi conosce le conoscenze del mio Volere, oh! come metterebbe la vita per slanciarle in mezzo al mondo, affinché si disponessero a ricevere un tanto bene, perché esse tengono virtù di aiutare a facilitare le disposizioni umane per bene sì grande, ma l’ingratitudine umana è sempre quella, invece di prepararsi pensano a tutt’altro e precipitano nel peccato”.