MaM
Messaggio del 25 agosto 1992: Cari figli, oggi desidero dirvi che io vi amo. Io vi amo con il mio materno amore e vi invito ad aprirvi completamente a me, affinché io possa, attraverso voi, convertire e salvare il mondo, in cui vi sono molti peccati e molto di ciò che non è bene. Perciò, cari figlioli miei, apritevi completamente a me affinché io possa sempre di più guidare tutti voi verso quel meraviglioso amore di Dio creatore, che si rivela di giorno in giorno a voi. Io sono con voi e desidero rivelarvi e mostrarvi il Dio che vi ama. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 24-24 Giugno 29, 1928 Il ti amo forma il calore, la Divina Volontà forma la luce per formare il Sole. La lunga figliolanza che forma chi vive nel Fiat. I suoi tre regni, tre soli e tre corone. Come la fede non sarà più ombrata.

(1) Stavo facendo i miei soliti atti nel Fiat Divino, e per ogni cosa creata ripetevo la mia lunga cantilena del mio ti amo, ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “E’ tanta l’abitudine che ho fatto, che mi sembra che non so farne a meno di dire, ti amo, ti amo”. Ora in questo mentre, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno dicendomi:

(2) “Figlia mia, questo tuo continuo ti amo non è altro che la continuità del primo ti amo detto nella mia Divina Volontà, che detto una volta, ha virtù di ripetere coi fatti ciò che una volta fu detto. Il ti amo forma il calore e la mia Volontà Divina forma la luce che invadendo il ti amo, forma il sole, uno più fulgido dell’altro; com’è bella la vita dell’anima nella mia Volontà Divina, essa acquista una lunga figliolanza quasi interminabile, perché se pensa, partorisce nella mente divina i suoi pensieri e forma la lunga generazione dei suoi figli nella mente del suo Padre Celeste; se parla, partorisce le sue parole nella parola di Dio, e forma la lunga generazione dei figli della sua parola; se opera, se cammina, se palpita, partorisce le sue opere nelle mani del suo Creatore, i passi suoi nei piedi divini, il suo palpito nel cuore paterno e forma la lunga generazione dei figli delle sue opere, dei suoi passi e dei suoi palpiti, che generazione interminabile forma colei che vive nella mia Volontà al suo Creatore, essa è la popolatrice e la madre feconda che tiene sempre in festa Colui che l’ha creato, perché ogni figlio è una festa che Iddio si sente partorire nel suo proprio seno da colei che vive nella sua Volontà”.

(3) E tutto commosso ripeteva:

(4) “Com’è bella! com’è bella la neonata del mio Volere, nella sua piccolezza vorrebbe mettersi a gara col suo Creatore, vorrebbe dargli occasione di farlo sempre sorridere e con sorprese infantili rapirlo a farsi sempre guardare, per fargli vedere la lunga generazione dei suoi figli”.

(5) E come venendo meno d’amore ha fatto silenzio, ma dopo poco ha soggiunto:

(6) “Figlia mia, la creatura tiene nell’anima sua tre regni, che sono le tre potenze, queste si possono chiamare le capitali di questi tre regni, tutto il resto della creatura: Parole, occhi, opere, passi, sono città, villaggi, fiumi, mari e territori che formano questi regni, lo stesso cuore non si può chiamare capitale, ma città più importante di comunicazione per le altre; ora, in una guerra se si vince la capitale, la guerra finisce, perché tutte le altre città restano vinte insieme con la capitale. Ora se la mia Volontà giungerà a prendere le tre capitali di questi regni, erigendosi il suo trono in esse, tutte le altre città saranno vinte e dominate dal Fiat Supremo. Quanta gloria acquisteranno questi regni, questi saranno i più felici, i più ricchi ed i più popolati, perché Colui che li regge e domina è l’invincibile, il forte ed il potente, nessuno avrà ardire di molestare e turbare l’ordine di essi, tutto sarà pace, gioia e festa perenne, sicché chi viva nel mio Fiat Divino possederanno tre soli, uno più bello dell’altro, tre regni pacifici, arricchiti di tutte le gioie, armonie e felicità, e saranno coronate con tre corone, ma sai tu chi coronerà la fronte dei figli del mio Volere? La Trinità Sacrosanta rapita della loro somiglianza che l’infusero nel crearle, e vedendo che il nostro Fiat le ha cresciuto e formato come Noi le volevamo, e restando ferita nel vedere in essi i nostri lineamenti, sarà tanta la foga del nostro amore, che ciascuna delle tre Divine Persone metterà ognuna la sua corona come distintivo speciale che sono i figli della nostra Volontà Divina”.

(7) Onde mi sentivo tanto immersa nel Fiat Supremo, che mi sentivo come una spugna inzuppata nella luce di Esso, mi sembrava che tutte le cose create mi portavano il bacio del Voler Divino, ed in quel bacio sentivo le labbra del mio Creatore che me lo scoccava, mi pareva che il Fiat trasportava con Sé le tre Divine Persone. Ora mentre la mia mente me la sentivo sperduta nella luce del Fiat, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e mi ha detto:

(8) “Figlia mia, quando il mio Volere avrà il suo regno sulla terra, e le anime vivranno in esso, la fede non avrà più ombra, non più enigmi, ma tutta sarà chiarezza e certezza, la luce del mio Volere porterà nelle stesse cose create la visione chiara del loro Creatore, lo toccheranno con mano in tutto ciò che ha fatto per amor loro. Adesso l’umano volere è ombra alla fede, le passioni sono nubi che oscurano la luce chiara di essa, e succede come al sole quando dense nubi si formano nella bass’aria, che ad onta che il sole c’è, le nubi si fanno contro alla luce e sembra oscuro come se fosse notte, e chi non avesse visto mai il sole stenterebbe a credere che ci stesse il sole, ma se un vento impetuoso diradasse le nubi, toccando con mano la sua fulgida luce, chi oserebbe dire non esiste il sole? Tale si trova la fede perché non regna la mia Volontà, sono quasi come ciechi che devono credere agli altri che esiste un Dio, invece regnando il mio Fiat Divino, la sua luce farà toccare con mano a loro stessi l’esistenza del loro Creatore, quindi non sarà più necessario che altri lo dicano, sicché le ombre, le nubi non esisteranno più”.

(9) Ma mentre ciò diceva, Gesù faceva uscire un’ondata di gioia e di luce dal suo cuore, che darà altra vita alle creature, e con enfasi d’amore ha soggiunto:

(10) “Come sospiro il regno del mio Volere, esso metterà termine ai mali delle creature, ed ai nostri dolori, Cielo e terra sorrideranno insieme, le feste nostre e le loro riprenderanno l’ordine del principio della Creazione, metteremo un velo su di tutto, affinché le feste non siano più interrotte”.