MaM
Messaggio del 21 agosto 2014:Cari figli, anche oggi di nuovo vi invito alla santità, pregate, cari figli, per la santità della famiglia. Pregate, cari figli, perché nelle vostre famiglie entri la preghiera e sia gioia per voi. Gioite nella preghiera, perché con la preghiera, cari figli, potete avere questa piena e profonda pace. Perché con la preghiera, cari figli, permettete che lo Spirito Santo scenda nel vostro cuore e vi porti nuova forza e nuova luce nella vostra vita. Pregate, pregate, pregate, cari figli, apritevi e otterrete questo. Io prego, e prego mio Figlio perché vi conceda questo dono. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 24-5 Aprile 6, 1928 Come si può mettere l’anima nell’unità Divina. Esempio del sole. La ripetitrice del Creatore. Come Iddio dà a sorsi a sorsi. Necessità che le conoscenze facciano la via.

(1) Stavo pensando al Fiat Divino per unirmi alla sua unità, per poter supplire a quell’unità di volontà che manca tra Creatore e creatura. Onde pensavo tra me: “Posso giungere a tanto, di poter penetrare nell’unità del mio Creatore?” E Gesù movendosi nel mio interno, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’anima che si mette nell’unità della mia Volontà, è come se si mettesse nella sfera del sole. Vedi il sole, è uno, dall’altezza dove si trova la sua sfera fa un’atto solo, ma la luce che scende fin nel basso abbraccia tutta la terra, e dagli effetti della sua luce produce molteplici ed innumerevoli atti, quasi ad ogni cosa, ad ogni pianta, la investe, le dà il suo abbraccio di luce e gli dice: “Che vuoi tu, la dolcezza? Te la do, e tu che vuoi, il colore? Te lo do, e tu, vuoi il profumo? Te lo do pure”. Quasi ad ogni cosa la luce si sviscera e le dà ciò che alla sua natura le conviene per formare la sua vita e crescere secondo l’ordine da Dio creato. Ora, perché tutto questo? Perché quella sfera contiene tanta luce e tutti i germi ed effetti di tutte le cose e piante che sono sparse sopra la faccia della terra. Ora, simbolo di ciò è l’anima che vuol vivere nell’unità del nostro Volere, essa s’innalza nella sfera del Sole dell’Eterno Fiat, che contiene tanta luce che non c’è chi le può sfuggire, e possiede tutti i germi delle vite delle creature, la sua luce va investendo e plasmando tutti, e prega che ricevano ciascuno la vita, la bellezza, la santità voluta dal loro Creatore, e l’anima da quella sfera si fa di tutti e si dà a tutti, e ripete l’atto nostro, che mentre è uno, quell’uno ha virtù di far tutto e di darsi a tutti, come se ciascuno l’avesse a sua disposizione e fosse tutto suo, perché in Noi l’unità è natura, nell’anima può essere grazia, e Noi ci sentiamo bilocati nella creatura che vive nella nostra unità, ed oh! come ci dilettiamo nel vedere la piccolezza della creatura che sale, scende, si allarga nella nostra unità per fare la ripetitrice del suo Creatore”.

(3) Dopo di ciò stavo pensando come Gesù benedetto doveva far venire il regno della sua Volontà, come poteva la creatura abbracciare tutte insieme tante sue conoscenze, e quasi tutto d’un colpo, beni sì grandi, modi divini, bellezza e santità che contengono i riflessi e la somiglianza del suo Creatore. Ma mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, la creatura è per natura sua che non può ricevere un bene grande, una luce che non ha confine, tutto insieme, ma lo deve prendere a sorsi a sorsi, aspettando che mandi giù il primo sorso per prendere l’altro, e se volesse prendere tutto insieme, poveretta, si affogherebbe e sarebbe costretta a mettere fuori ciò che non può contenere, aspettando che prima digerisca quel poco che ha preso, scorra come sangue nelle sue vene, si dilati quell’umore vitale in tutta la sua persona, e poi si dispone a prendere l’altro sorso. Non è stato questo l’ordine che ho tenuto con te, manifestarti a poco a poco, incominciando dalle prime lezioni, poi le seconde, le terze, e via via ciò che riguardava il mio Eterno Fiat? E quando tu masticavi la prima e la mandavi giù scorrendo come sangue nell’anima tua, Io ti preparavo la seconda lezione, e la mia Volontà formava i primi atti di vita in te, ed Io festeggiavo la gloria di Essa e realizzavo lo scopo della Creazione, e stavo con ansia aspettando di poterti fare altre lezioni più sublimi, da riempirti tanto, che tu stessa non sapevi da dove prendere per poterle ridire. Così farò per formare il regno del mio Voler Divino, incomincerò dalle prime lezioni che ho dato a te, e perciò voglio che si incominci a conoscere, affinché facciano la via, preparino e dispongano le anime, per fare che mano mano sospirino di ascoltare altre lezioni, in vista del gran bene che hanno ricevuto dalle prime, perciò ho preparato lezioni sì lunghe sulla mia Volontà, perché Essa racchiude lo scopo primario perché fu creato l’uomo, e tutte le cose e la vita dello stesso uomo che deve svolgere in Essa, sicché senza di Essa, è come se l’uomo non avesse la vera vita, ma una vita quasi a lui estranea, perciò piena di pericoli, d’infelicità e di miserie; povero uomo senza la vita del mio Volere, sarebbe stato per lui meglio che non fosse nato, ma per sua somma sventura neppure conosce la sua vera vita, perché finora non vi è stato chi ha spezzato il vero pane delle sue conoscenze, per formare il sangue puro e poter far crescere la sua vera vita nella creatura, gli hanno spezzato un pane magagnato, medicinato, che se non l’hanno fatto morire, non ha cresciuto sano, vegeto e forte d’una fortezza divina, come fa crescere il pane della mia Volontà, Essa è vita e tiene virtù di dare la sua vita, è luce e sbandisce le tenebre, è immensa e prende l’uomo da tutti i lati per darle fortezza, felicità, santità, in modo che tutto è al sicuro intorno a lui. Ah! tu non sai che tesori di grazia nascondono queste conoscenze, qual bene ne porteranno alle creature, e perciò non hai interesse che incomincino a far la via per dar principio a formare il regno della mia Volontà”.