(1) Stavo pensando che differenza passava tra la Vergine santa ed il mio amabile Gesù, stando che in tutti e due il Volere Divino teneva la sua vita, il suo pieno dominio, il suo regno, ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tra Me e la Regina Celeste una era la Volontà che ci animava, una la Vita, però tra Lei e Me passava questa differenza, tra un’abitazione che da tutte parti entra la luce del sole, in modo che la luce la investe, la domina, non c’è parte di questa abitazione che la luce non fa da regina, quindi essa è preda della luce, riceve sempre luce e cresce sotto l’influsso della luce. Invece un’altra abitazione possiede dentro di essa la sfera del sole, quindi la sorgente della luce non la riceve da fuori, ma la possiede dentro, non c’è differenza tra l’una e l’altra? Ora questa differenza passa tra Me e la Mamma mia, Essa è l’abitazione investita dalla luce, si fece sua preda ed il Sole della mia Volontà le dava sempre, sempre, la nutrì di luce e cresceva nei raggi interminabili del Sole eterno del mio Fiat, invece la mia Umanità possedeva in Sé stessa la sfera del Sole Divino, la sua sorgente che sempre sorge senza mai scemare, e la Sovrana Regina attingeva da Me la luce che le dava la vita e la gloria di Regina della luce, perché chi possiede un bene si può chiamare regina di quel bene”.
(3) Dopo di ciò seguivo il mio Fiat Divino, facendo il mio giro in Esso, e giunta nella casa di Nazaret dove il mio amabile Gesù aveva fatto la sua vita nascosta, per seguirne gli atti suoi stavo dicendogli: “Amor mio, non c’è atto che Tu fai che il mio ti amo non ti segue, per chiederti per mezzo degli atti tuoi il regno della tua Volontà; il mio ti amo ti segue ovunque, nei passi che fai, nelle parole che dici, nel legno che batti, e mentre batti il legno batti il volere umano, affinché sia disfatto e risorga il tuo Voler Divino in mezzo alle creature, il mio ti amo scorre nell’acqua che bevi, nel cibo che prendi, nell’aria che respiri, nei fiumi d’amore che passano tra Te e la tua Mamma e san Giuseppe, nelle preghiere che fai, nel tuo palpito ardente, nel sonno che prendi, oh! come vorrei starti vicina per sussurrarti all’orecchio: “Ti amo, ti amo, deh! fa che venga il regno tuo”. Ora, mentre avrei voluto che il mio ti amo facesse corona a tutti gli atti di Gesù, si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(4) “Figlia mia, tutta la mia vita nascosta, e così lunga, non fu altro che il richiamo del regno della mia Volontà Divina sulla terra, volli rifare in Me tutti gli atti che dovevano fare le creature in Essa, per poi porgerli a loro, e lo volli fare insieme con la Mamma mia, la volli sempre insieme nella mia vita nascosta per formare questo regno. Due persone avevano distrutto questo regno del mio Fiat Divino, Adamo ed Eva; altre due, Io e l’altezza della Sovrana Regina dovevamo rifarlo. Sicché primo pensai al regno della mi Volontà Divina, perché la volontà umana era stata la prima ad offendere la mia col sottrarsi da Essa, tutte le altre offese vennero in secondo grado, come conseguenza del primo atto. E’ la volontà umana la vita o la morte delle creature, la sua felicità o la sua tirannia e sventura in cui si precipita, il suo angelo buono che la mena al Cielo, o trasformandosi in demonio la precipita all’inferno, tutto il male sta nella volontà, come pure tutto il bene, perché essa è come fonte di vita messa nella creatura che può zampillare gioie, felicità, santità, pace, virtù, oppure getta da sé fontanine di guai, di miserie, di peccati, di guerre che distruggono tutti i beni. Perciò primo pensai al regno della mia Volontà in questa vita nascosta per ben trent’anni, e poi con la piccola vita pubblica, appena tre anni, pensai alla Redenzione, e mentre nel formare il regno del mio Fiat Divino ebbi con Me sempre vicina la Mamma Celeste, nella vita pubblica ne fui a meno, al meno corporalmente della sua presenza, perché per il regno del mio Fiat mi costituivo Io Re, e la Vergine Regina, per essere primo Io e poi Lei il fondamento del regno distrutto dalla volontà umana. Vedi dunque come il regno del mio Voler Divino, per necessità, per ragione e per conseguenza veniva formato con la mia venuta sulla terra in primo ordine, né avrei potuto formare la Redenzione, se non avessi soddisfatto il mio Padre Celeste dal primo atto offensivo che gli aveva fatto la creatura, quindi il regno della mia Volontà è formato, non resta altro che farlo conoscere, e perciò non faccio altro che seguire insieme con te e porgerti gli atti miei che feci per formarlo, accompagnare gli atti tuoi perché scorra in essi il fondamento dei miei, sto sull’attento che il tuo volere non abbia vita, affinché il mio sia libero. Insomma, sto facendo come ad una seconda mia Madre, richiamando tutti gli atti fatti insieme con la Vergine per deporli in te. Perciò sii attenta a seguire in tutto la mia Volontà”. Sia tutto a gloria di Dio e a compimento della sua Santissima Volontà.