(1) Le privazioni di Gesù si fanno più a lungo, e vivo solo in balia del Fiat Divino, che avendosi costituito vita della piccola anima mia, mi sembra che il mio amato Gesù, affidandomi ad Esso, si nasconda dietro le cortine della sua luce, solo per far la spia e stare sull’attenti se io seguo sempre la sua adorabile Volontà. Oh! Dio, che pena stare in un’immensità di luce e non saper trovare la via e muovere i passi per trovare Colui che amo, che mi ha formato, che mi ha detto tante verità che me le sento in me come tante Vite Divine palpitanti che mi fanno comprendere chi è Colui che voglio e non trovo. Ah! Gesù! Gesù! ritorna, come, mi fai sentire il tuo palpito nel mio cuore e ti nascondi? Ma mentre sfogavo, pensavo tra me: “Forse Gesù non trova né in me, né in altri le disposizioni per ricevere la vita delle altre sue verità, e per non far restare sospese queste vite, tace e si nasconde”. Ma mentre ciò pensavo, il mio sommo bene Gesù si è mosso dentro del mio interno in atto di muovere i passi per uscire fuori di me e mi ha detto:
(2) “Povera piccola figlia mia, ti sei perduta nella luce e non sai trovare Colui che con tanto amore tu cerchi, la luce ti forma le onde altissime e forma le sbarre per trovarmi, ma non sai tu che la luce son’Io, la vita, il palpito che tu senti, son’Io? Come poteva mai avere la mia Volontà la sua Vita in te, se non c’era il tuo Gesù in te, che dava il campo a svolgere l’operato del mio Volere nell’anima tua? Perciò quietati. Or tu devi sapere che chi deve essere portatore d’un bene, deve accentrare in sé tutta la pienezza di quel bene, altrimenti il bene non troverebbe la via da dove uscire. Ora dovendo accentrare in te il regno della mia Volontà, nulla deve mancare di Essa, perché la sua luce ti dispone a ricevere tutte le verità necessarie per formare il regno suo, e se le altre creature sono indisposte a ricevere tutte le vite delle verità del Fiat, al più non ti darò capacità di manifestarle come tante volte succede, ma a te come depositaria nulla deve mancare. Ciò successe nella Regina del Cielo, ché dovendo essere Lei la depositaria del Verbo incarnato, che doveva darmi alle umane generazioni, accentrai in Lei tutti i beni dei redenti e tutto ciò che conveniva per poter ricevere la Vita d’un Dio, quindi l’altezza della Mamma mia possiede la sovranità su tutte le creature e su ciascuno degli atti e beni che possono fare, in modo che se esse pensano santamente, Lei è come canale dei santi pensieri, e quindi tiene la sovranità su di essi, se parlano, se operano, se camminano santamente, il principio di tutto ciò scende dalla Vergine, e perciò tiene il diritto e la sovranità sulle parole, passi, opere, non c’è bene che si faccia che da Lei non discenda, perché se Lei fu causa primaria dell’incarnazione del Verbo, era giusto che fosse il canale di tutti i beni e ne tenesse i diritti di sovranità su tutto. Ciò successe anche di Me, che dovendo essere il Redentore di tutti, dovevo contenere in Me tutti i beni della Redenzione, Io sono il canale, la fonte, il mare dove partono tutti i beni dei redenti e posseggo per natura il diritto di sovrano sopra di tutti gli atti e beni che fanno le creature; il nostro regnare non è come il regnare delle creature, che dominano e regnano sugli atti esterni di esse, e neppure su tutti gli atti esterni, ma degli interni non ne sanno nulla, né hanno diritto di sovranità, perché non esce da loro la vita, il pensiero, la parola dei loro dipendenti, invece da Me esce la vita di tutto l’operato interno ed esterno delle creature. Perciò le creature dovrebbero essere atti, che su ciascuno atto di loro, quello della Madre Celeste ed il mio pende su l’atto che fanno, e come sovrani lo formano, lo dirigono e le danno la vita”.
(3) Dopo di ciò continuavo a seguire il mio giro nella Divina Volontà, e unendomi all’unità che possedeva il mio primo padre Adamo prima di peccare, il mio dolce Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, tu non hai compreso bene che significa unità. Unità significa accentramento e principio di tutti gli atti delle creature, passate, presenti e future. Sicché Adamo prima di peccare, quando possedeva la nostra unità, racchiudeva nei suoi pensieri l’unità di tutti i pensieri delle creature, l’unità di tutte le parole, opere e passi. Quindi Io trovavo in lui, nella mia unità, il principio, il seguito e la fine di tutti gli atti delle umane generazioni; lui nella mia unità racchiudeva tutti e possedeva tutto. Onde figlia mia, salendo tu a quella stessa unità lasciata da lui, prendi il suo posto e mettendoti nel principio di tutti e di tutto, racchiudi in te gli stessi atti di Adamo, con tutto il seguito di tutti gli atti delle creature. Vivere nella mia Volontà significa: “Sono il principio di tutti, da me tutto discende come tutto discende dal Fiat Divino, sicché sono il pensiero, la parola, l’opera ed il passo di tutti, tutto prendo e tutto porto al mio Creatore”. Si intende che Adamo doveva possedere e racchiudere tutti se non si fosse sottratto dalla nostra Volontà e vissuto sempre nell’unità nostra, e quindi le umane generazioni, se ciò fosse, avrebbero vissuto tutte nel nostro Volere, onde una sarebbe stata la Volontà, una l’unità, uno l’eco di tutti, che mettendo in comune tutto, ciascuno avrebbe racchiuso tutto in sé stesso”.