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Messaggio del 14 luglio 2006:Pace, pace, pace cari figli, pregate con la Madre per la pace nel mondo!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 23-32 Gennaio 29, 1928 Valore immenso degli scritti sulla Divina Volontà. Come sono caratteri trasmessi dalla Patria Celeste. Come metteranno l’assedio all’umano volere. Desiderio del Cuore di Gesù. I suoi atti, esercito che chiedono il regno del Fiat.

(1) Stavo leggendo nel volume 20o ciò che riguardava la Divina Volontà, e sentivo tale impressione, come se vedessi scorrere nelle parole scritte una vita divina viva e palpitante, sentivo la forza della luce, la vita del calore del Cielo, la virtù come operante del Fiat Divino in ciò che leggevo e ringraziavo di cuore il mio Gesù, che con tant’amore si aveva benignato di farmi scrivere. Ma mentre ciò facevo, il mio amato Gesù, come non potendo contenere Lui stesso i sussulti del suo cuore, è uscito da dentro il mio interno e gettandomi le sue braccia al collo, mi ha stretto forte al suo cuore per farmi sentire i suoi palpiti ardenti e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tu ringrazi Me che ti ho fatto scrivere ciò che riguarda la mia Volontà, dottrina tutta di Cielo e tiene virtù di comunicare la Vita palpitante e tutta celeste di Essa a chi leggerà questi scritti. La mia Volontà è palpitante in mezzo alle creature, ma vive soffocata dall’umano volere, questi scritti faranno sentire tanto forte il suo palpito, che soffocherà l’umano volere e prenderà il suo primo posto di vita che l’aspetta, perché la mia Volontà è il palpito e la vita di tutta la Creazione, perciò il valore di questi scritti è immenso, contengono il valore d’una Volontà Divina; se fossero scritti di oro non supererebbero il gran valore che in sé stessi contengono, questi scritti sono soli impressi a caratteri di luce fulgidissima nelle pareti della patria celeste, e formano il più bello ornamento di quelle mura della città eterna, in cui i beati, tutti restano rapiti e sorpresi nel leggere i caratteri della Suprema Volontà, perciò grazia più grande non potevo fare in questi tempi, di trasmettere i caratteri della patria celeste per mezzo tuo alle creature, i quali porteranno la vita del Cielo in mezzo a loro.

(3) Onde, come ringrazi Me, Io ringrazio te, che ti sei prestata a ricevere le mie lezioni e a fare il sacrifizio di scrivere sotto la mia dettatura. Era la mia Volontà Divina che faceva scorrere mentre tu scrivevi, la viva virtù del suo palpito ardente, eterno e vivificante, che imprimeva nei tuoi caratteri, perciò tu rileggendoli, ne senti la rinnovazione tutta celeste in essi impressi. Oh! come riuscirà difficile a chi leggerà questi scritti, di non sentire la Vita palpitante del mio Volere e di non scuotersi, dalla virtù del suo palpito vivificante, dal letargo in cui si trovano. Questi scritti sul mio Supremo Fiat, con la forza della sua luce eclisseranno l’umana volontà, saranno balsamo alle umane ferite, saranno oppio a tutto ciò ch’è terra, le passioni si sentiranno morire, e dalla morte di esse risorgerà la vita del Cielo in mezzo alle creature, saranno il vero esercito celeste, che mentre metteranno in stato d’assedio l’umana volontà e tutti i mali da essa prodotti, faranno risorgere la pace, la felicità perduta, la Vita della mia Volontà in mezzo alle creature, l’assedio che metteranno non farà danno a nessuno, perché la mia Volontà è di mettere in stato d’assedio l’umano volere, affinché non più tiranneggi le povere creature, ma le lascia libere nel regno della mia Volontà. Perciò ho tanto insistito ed insisto nel farti scrivere, ti ho tenuto in croce, ti ho sacrificato, era necessario, si trattava della cosa più importante, era l’eco del Cielo, la vita di lassù che voglio formare sulla terra. Ecco la causa del mio continuo ritornello: “Sii attenta, non omettere nulla, ed il tuo volo nella mia Volontà sia continuo”.

(4) Dopo di ciò stavo seguendo il mio giro nel Fiat Divino e accompagnavo i sospiri, le lacrime, i passi di Gesù e tutto il resto da Lui fatto e patito, dicendogli: “Amor mio Gesù, ti metto l’esercito di tutti gli atti tuoi intorno a Te, ed investendo le tue parole, i tuoi palpiti, i tuoi passi, le tue pene e tutti gli atti tuoi col mio ti amo, ti chiedo il regno della tua Volontà. Senti oh Gesù, se non mi dai ascolto per mezzo dell’esercito degli atti tuoi, che ti pregano, ti pressano, che altro potrei fare per muoverti a concedermi un regno sì santo?” Ma mentre ciò dicevo pensavo tra me: “Il mio dolce Gesù aveva i suoi desideri mentre stava su questa terra, oppure non ne aveva affatto?” E Lui movendosi nel mio interno mi ha detto:

(5) “Figlia mia, come Dio non esisteva in Me nessun desiderio, perché il desiderio nasce in chi non tutto possiede, ma chi tutto possiede e nulla le manca, il desiderio non ha ragione d’esistere, però come uomo ebbi i miei desideri, perché il mio cuore si affratellò in tutto alle altre creature, e facendo miei i desideri di tutti, desiderai per tutti, con tutto l’ardore, di dare il regno del mio Fiat Divino a tutte le creature, sicché se sospiravo, sospiravo il regno del mio Volere, se pregavo e piangevo e desideravo, era solo per il regno mio che volevo in mezzo alle creature, perché essendo esso la cosa più santa, non poteva fare a meno la mia Umanità di volere e desiderare la cosa più santissima, per santificare i desideri di tutti e darli ciò che era santo e di bene più grande e perfetto per loro, perciò tutto ciò che tu fai non è altro che l’eco mio, che risuonando in te ti fa chiedere in ogni atto mio il regno della mia Volontà. Quindi, perciò ti faccio presente ogni mio atto, ogni pena che soffro, ogni lacrima che verso, ogni passo che faccio, perché amo che tu, investendoli, ripeta appresso ad ogni atto mio: “Gesù ti amo, e perché ti amo dammi il regno del tuo Volere Divino”. Voglio che mi chiami in ogni cosa che faccio, per farmi risuonare il dolce ricordo che gli atti miei dicono: “Fiat Voluntas Tua come in Cielo così in terra”. In modo che nel vedere la tua piccolezza, la piccola figlia del mio Volere che fa il suo eco a tutti gli atti miei, mettendoli come un esercito intorno a Me, Io mi affretto a concedere il regno della mia Volontà”.