MaM
Messaggio del 5 marzo 1984:Pregate e digiunate. Chiedete allo Spirito Santo di rinnovare le vostre anime e di rinnovare il mondo intero.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 23-18 Novembre 27, 1927 Chi si fa dominare dalla Volontà Divina, in virtù di Essa riceve in sé la fecondità divina e può generare negli altri il bene che possiede. Ciò ch’è necessario per ottenere il regno della Divina Volontà: Primo, muovere Dio; secondo, possedere come vita la Divina Volontà.

(1) Il mio abbandono nel Voler Divino è continuo, e sebbene molte volte mi nasconde ed eclissa il mio amato Gesù, la mia vita, il mio Tutto, Essa non si nasconde mai, la sua luce è permanente in me e mi sembra che ancorché si volesse nascondere non lo può, perché trovandosi la sua luce dappertutto, non trova il punto dove potessi fugarsi, restringersi, perché di sua natura è immensa, investe tutto, primeggia su tutto con tale impero, che la sento in ciascuna fibra del mio cuore, mi scorre nel respiro, in tutto, ed io penso tra me, che mi vuol più bene il Voler Divino che lo stesso Gesù, perché Lui spesso spesso mi lascia e la sua adorabile Volontà non mi lascia mai, anzi di sua natura si trova in condizione che non può lasciarmi e col suo impero di luce mi domina e trionfante aspetta il primato degli atti miei. Oh! Volontà Divina, quanto sei ammirabile, la tua luce non si fa sfuggire nulla, e carezzando e giocando la mia piccolezza, ti rendi conquistatrice del mio piccolo atomo e godi di sperderlo nell’immensità della tua luce interminabile. Ma mentre mi sentivo tutta immersa nella sua luce, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, chi si fa dominare dal mio Voler Divino, in virtù di Esso riceve la virtù della fecondità divina, e con questa fecondità può generare negli altri ciò che essa possiede, con questa fecondità divina l’anima forma la più bella e lunga generazione, che gli porterà la gloria, il corteggio d’aver tanti parti generati nei suoi stessi atti, vedrà uscire da dentro di lei la generazione dei figli della luce, della felicità, della santità divina. Oh! com’è bella, santa e pura la fecondità del germe del mio Voler Divino, è luce e genera luce, è santa e genera la santità, è forte e genera la fortezza, possiede tutti i beni e genera pace, gioia e felicità. Se tu sapessi qual bene porterà a te e poi a tutti, il germe fecondo di questo Volere sì santo, che sa e può generare ad ogni istante tutti i beni che possiede? Fu così che l’altezza della Sovrana Regina potette generare il Verbo Eterno senza opera altrui, perché non dando vita al suo volere umano, diede solo vita al Voler Divino, e con ciò acquistò la pienezza del germe della fecondità divina, e poté generare Colui che Cielo e terra non potevano contenere, e non solo lo poté generare in Sé, nel suo seno materno, ma lo poté generare in tutte le creature; com’è nobile e lunga la generazione dei figli della Celeste Regina, Essa generò tutti in quel Fiat Divino che tutto può e tutto racchiude, sicché la mia Divina Volontà innalza la creatura e la rende partecipe della fecondità della Paternità Celeste; che potenza, quanti sublimi misteri non possiede?”

(3) Onde continuavo i miei atti nel Fiat Divino e offerivo tutto per ottenere il suo regno sulla terra, volevo investire tutta la Creazione, animare tutte le cose create con la mia voce, affinché tutte dicessero insieme con me: “Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra, presto, presto venga il tuo regno”. Ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Come può venire questo regno sì santo sulla terra, nelle creature non c’è nessun cambiamento, nessuno si occupa, il peccato, le passioni abbondano, come mai dunque potrà venire questo regno sulla terra? E Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia mia, ciò che più è necessario per ottenere un bene sì grande qual’è il regno del mio Fiat Divino, è muovere Iddio a farlo decidere di dare la mia Volontà Divina regnante in mezzo alle creature, quando si muove Iddio e decide, tutto supera e vince anche gli stessi mali; e l’altra cosa necessaria, che la creatura che lo cerca e prega Iddio a dare un tanto bene, deve possedere in lei la vita del regno che chiede per le altre creature. Chi lo possiede conoscerà l’importanza e non risparmierà sacrifici per impetrare agli altri il bene che possiede, conoscerà i segreti, le vie che deve tenere, si renderà importuna per vincere lo stesso Dio; essa sarà come sole che tiene ristretta in sé tutta la pienezza della sua luce, e non potendo contenerla in sé sente il bisogno di spanderla fuori, per dare luce a tutti e far bene a tutti, per renderli felici della sua stessa felicità. Chi tiene un bene tiene virtù di chiederlo e di darlo; ciò successe nella Redenzione: Il peccato allagava la terra, lo stesso popolo chiamato popolo di Dio, era il più piccolo popolo, e che se sembrava che si occupava, era in modo superficiale, ma non che possedevano in loro la vita di quel Redentore che domandavano, si può dire che si occupavano come si occupa oggi la Chiesa, le persone sacre e religiosi col recitare il Pater Noster, ma la pienezza della Vita della mia Volontà che domandano nel Pater Noster non c’è in loro, quindi finisce in parole la domanda, ma non nei fatti; onde quando venne la Regina del Cielo, che possedeva la pienezza della Vita Divina, tutto ciò che domandava per i bene dei popoli mosse Dio, lo vinse, lo fece decidere, e ad onta dei mali che esistevano, venne il Verbo Eterno sulla terra per mezzo di Colei che già lo possedeva e formava tutta la sua vita; con la pienezza di questa Vita Divina potette muovere Iddio, e venne il bene della Redenzione. Ciò che tutti gli altri non potettero ottenere tutti insieme, l’ottenne Colei, la Sovrana Regina che aveva conquistato, prima in Sé stessa, il suo Creatore, la pienezza di tutti i beni che domandava per gli altri, ed essendo conquistatrice, teneva virtù di poter impetrare e dare il bene che possedeva. C’è gran differenza figlia mia, chi domanda e possiede, e chi domanda e non possiede la Vita Divina; la prima domanda con diritto, la seconda a titolo di elemosina, e chi chiede a titolo di elemosina si danno i soldi, le lire al più, ma non regni interi; invece chi chiede con diritto possiede, è già padrona, regina, e chi è regina può dare il regno, ed essendo regina tiene il suo impero divino presso Dio per impetrare il regno alle creature. Così succederà per il regno della mia Volontà, perciò ti raccomando tanto, sii attenta, fa’ che Essa formi la pienezza della sua Vita in te, così potrai muovere Dio, e quando si muove Dio, non c’è chi lo resista”.