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Messaggio del 31 agosto 1982:Io non dispongo direttamente delle grazie divine, ma ottengo da Dio tutto ci che chiedo con la mia preghiera. Dio ha piena fiducia in me. Ed io intercedo le grazie e proteggo in modo particolare coloro che sono consacrati a me.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 23-11 Ottobre 30, 1927 Come l’amor divino rigurgitò nella Creazione. Liberalità e magnificenza di Dio nel creare la macchina dell’universo, specie nel creare il suo amato gioello senza merito di nessuno. Decisione della Divina Volontà nel voler venire a regnare in mezzo alle creature. La sua aria ba

(1) Mi sentivo tutta abbandonata nel Fiat Divino, e la mia povera mente me la sentivo come inzuppata dalla luce della sua santità, bellezza e felicità indescrivibile. Possedere la fonte di tutti i beni, godere il pelago dei mari infiniti di tutte le gioie e possedere tutte le attrattive delle bellezze inesauribile, delle bellezze divine, fino ad innamorare lo stesso Dio, e vivere nel Voler Divino col farlo regnare nell’anima, è tutto lo stesso. Volontà di Dio, quanto sei amabile, adorabile, desiderabile, più della mia stessa vita, il tuo regnare è regno di luce, che tiene forza di vuotarmi di ciò che alla sua luce non appartiene; è regno di santità, e mi trasforma non nella santità dei santi, ma nella santità del mio Creatore; è regno di felicità e di gioia, e mi mette in fuga tutte le amarezze, i fastidi, le noie. Ma come mai possono disporsi le creature, meritare di ricevere un regno sì santo? Ora mentre ciò pensavo e la mia povera mente nuotava nel pelago del mare del Fiat Divino, il mio amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno e stringendomi a Sé, tutto tenerezza mi ha detto:

(2) “Mia piccola figlia, tu devi sapere che il nostro amore rigurgitò nella Creazione e straripando fuori di Noi, senza che nessuno aveva meritato un tanto bene, neppure con una sola parola, la nostra somma bontà e liberalità senza limiti, creò con tanta magnificenza, ordine e armonia tutta la macchina dell’universo per amore di chi non esisteva ancora, dopo di ciò il nostro amore rigurgitò più forte e creammo colui per cui tutte le cose furono create, e siccome Noi nell’operare operiamo sempre con magnanimità inarrivabile, e mentre non esauriamo diamo tutto, in modo che nulla deve mancare all’opera nostra di magnificenza, di grandezza e di tutti i beni, nel creare l’uomo, senza che lui aveva nessuno merito, per dote, per fondamento, per sostanza di tutti i beni, gioie e felicità, gli demmo per regno la nostra Volontà, affinché nulla gli mancasse, avendo a sua disposizione una Volontà Divina ed insieme con Essa il nostro Essere Supremo. Quale onore sarebbe stato per Noi se l’opera della Creazione fosse stata povera, misera di luce, senza la molteplicità di tante cose create, senza ordine e senza armonia, ed il nostro caro gioiello, il nostro caro figlio, qual’è l’uomo, senza la pienezza dei beni di Colui che lo aveva creato? Non sarebbe stato onore per chi tutto possiede e tutto può, fare opera incompleta; molto più che il nostro amore rigurgitando forte, forte, più che onde impetuose voleva dare, sfoggiare quanto più poteva, fino a riempire il nostro amato gioiello di tutti i beni possibili ed immaginabili, e formare dei mari intorno a lui, che straripavano da lui stesso, che gli aveva messo il suo Creatore.

(3) E se l’uomo ciò perdette, fu lui che respinse di sua propria volontà il regno della mia Volontà, la sua dote e la sostanza della sua felicità. Ora come nella Creazione, il mio amore rigurgita forte, ed il regno della mia Volontà è deciso che vuole la sua vita in mezzo alle creature, e perciò sfoggiando con tutta magnificenza senza guardare ai meriti di loro, con magnanimità insuperabile vuol dare di nuovo il suo regno, solo che vuole che le creature lo sappiano, conoscano i suoi beni, affinché conoscendoli, sospirino e vogliano il regno della santità, della luce e della felicità, e come una volontà lo respinse, così un’altra lo chiami, lo sospiri, lo presse a venire e regnare in mezzo alle creature, ecco perciò la necessità delle sue conoscenze, se un bene non si conosce, né si vuole né si ama; perciò esse saranno i messaggeri, i forieri che annunzieranno il regno mio; le mie conoscenze sul mio Fiat si atteggeranno, ora a soli, ora a tuoni, ora a scoppi di luce, ora a venti impetuosi, che chiameranno l’attenzione dei dotti e degli ignoranti, dei buoni e anche dei cattivi, che come fulmini cadranno nei loro cuori, e con forza irresistibile li atterrerà, per farli risorgere nel bene delle conoscenze acquistate, formeranno la vera rinnovazione nel mondo, prenderanno tutti gli atteggiamenti per allettare e vincere le creature, atteggiandosi ora a pacieri, che vogliono il bacio delle creature per darle il loro, per dimenticare tutto il passato e ricordarsi solo d’amarsi insieme e felicitarsi a vicenda; ora a guerrieri certi della loro vittoria, per rendere certa la conquista che vogliono fare di chi le conosce; ora a preghiere incessanti, che allora cesseranno di supplicare quando le creature vinte dalle conoscenze del mio Volere Divino diranno: “Hai vinto, siamo già preda del regno tuo”. Ora a re dominante e spirante amore, che piegheranno la fronte per farsi dominare; che cosa non farà la mia Volontà? Metterà tutta la sua potenza in attitudine per venire a regnare in mezzo alle creature, Essa possiede una bellezza rapitrice, che se si fa vedere una sola volta con chiarezza, rapisce, abbellisce, gettando le sue onde di bellezze sull’anima, in modo che difficilmente potranno dimenticare una bellezza sì rara, rimarranno come nel labirinto della sua bellezza da non poterne uscire; possiede una potenza incantevole e l’anima resta fissa nel suo dolce incanto; possiede un’aria balsamica, che respirata si sentiranno entrare in loro l’aria della pace, della santità, dell’armonia divina, della felicità, della luce che tutto purifica, dell’amore che tutto brucia, della potenza che tutto conquide, in modo che quest’aria porterà il balsamo celeste a tutti i mali prodotti dall’aria cattiva, morbosa e micidiale dell’umana volontà. Vedi, anche nella vita umana l’aria agisce in modo sorprendente: Se l’aria è pura, buona, sana, profumata, la respirazione è libera, la circolazione del sangue è regolare, crescono forti, nutriti, coloriti e sani; invece se l’aria è cattiva, puzzolente ed infetta, la respirazione è inceppata, la circolazione del sangue è irregolare e non ricevendo la vita dell’aria pura sono deboli, pallidi, dimagriti e mezzo malati. L’aria è la vita delle creature, senza di essa non possono vivere, ma c’è gran differenza tra l’aria buona e la cattiva. Così è l’aria dell’anima: L’aria della mia Volontà mantiene la vita pura, sana, santa, bella e forte come uscì dal seno del suo Creatore. L’aria micidiale dell’umano volere deforma la povera creatura, la fa discendere dalla sua origine e cresce malata, debole, da far pietà”.

(4) Poi con un’enfasi più tenero ha soggiunto: “Oh! Volontà mia, quanto sei amabile, ammirabile, potente! La tua bellezza innamora i Cieli e mantiene l’incanto che rapisce a tutta la corte celeste, in modo che sono felici ché da Te non possono spostare lo sguardo, deh! con la tua bellezza incantevole che tutto rapisce, rapisci la terra, e col tuo dolce incanto incanta tutte le creature, affinché una sia la volontà di tutti, una la santità, una la vita, uno il tuo regno, uno il tuo Fiat come in Cielo così in terra”.