MaM
Messaggio del 25 dicembre 2016:Cari figli oggi in questo giorno di grazia in un modo particolare vi invito di pregare per la pace. Figli, io sono venuta qua come Regina della Pace e quante volte vi ho chiamati di pregare per la pace, però i vostri cuori sono agitati, il peccato vi frena di aprirsi completamente alla grazia e pace che Dio vi vuole donare. Vivere la pace figli miei vuol dire prima ad avere la pace nei vostri cuori e donarsi totalmente a Dio e alla Sua volontà. Non cercate pace e gioia in queste cose terrene perché tutto questo e di passaggio. Sforzatevi verso la Vera Misericordia e pace che viene solo da Dio e solo così i vostri cuori saranno pieni di gioia sincera e solo così potrete diventare testimoni di pace in questo mondo agitato. Io sono la vostra madre e intercedo per ogni uno di voi. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 23-9 Ottobre 20, 1927 Come le potenze create non possono né abbracciare né esaurire la Potenza increata, neppure la Vergine né la stessa Umanità di Nostro Signore. Come la Divina Volontà possiede l’atto incessante e sempre nuovo e tiene virtù di far sempre cose nuove. Esempio. Come aspetta il suo re

(1) Seguo ciò che sta scritto di sopra. Onde pensavo tra me: “Il mio amato Gesù dice che allora sarà completa la gloria sua da parte della Creazione e la gloria di tutti i beati, quando sarà conosciuta la sua Divina Volontà in terra e formato il regno di Essa, ed i figli di questo regno prenderanno il posto nella Celeste Patria, riserbato solo per loro ed io pensavo, in Cielo c’è la Sovrana Regina che ebbe tutta la pienezza della Vita della Volontà Divina, che nessuno, credo che potrà raggiungerla, perché dunque non è completa la gloria di Dio da parte della Creazione?” E tant’altri dubbi e pensieri che mi venivano, che non è necessario dirle sulla carta, dico solo quello che mi ha detto Gesù:

(2) “Figlia mia, sei troppo piccina e misuri con la tua piccolezza la grandezza interminabile e la mia sapienza inarrivabile. La creatura per quanto santa fosse, come fu la mia diletta Madre, che ad onta che possiede tutta la pienezza e totalità di tutti i beni del suo Creatore ed il regno della mia Volontà Divina ebbe in Lei il suo pieno dominio, con tutto ciò non potette esaurire tutta l’immensità dei beni dell’Essere Divino, si empì fino all’orlo, traboccò fuori fino a formare mari intorno a Sé, ma restringere in Sé, abbracciare tutto ciò che contiene l’Ente Supremo, le fu impossibile, neppure la mia Umanità da Sé sola potette racchiudere tutta l’immensità della luce creatrice, ero tutto riempito dentro e fuori di me, ma oh! quanto ne rimaneva fuori di me ché al cerchio della mia Umanità non teneva grandezza equivalente dove racchiudere una luce sì interminabile; questo è perché le potenze create, di qualunque genero fossero, non possono esaurire la potenza increata, né di abbracciarla e restringerla in loro. L’altezza della Regina del Cielo e la mia stessa Umanità, si trovò col suo Creatore nelle condizioni in cui puoi trovarti tu se ti esponi ai raggi del sole, puoi trovarti sotto l’impero della sua luce, esserne investita, sentire tutta l’intensità del suo calore, ma poter restringere in te e sopra di te tutta la sua luce e calore, ti riuscirà impossibile, ma ad onta di ciò non puoi dire che la vita della luce del sole e del suo calore non è in te e fuori di te. Ora tu devi sapere che il nostro Essere Divino, la nostra Volontà creatrice, possiede il suo moto incessante e sempre nuovo, nuovo nelle gioie, nella felicità, nuovo nella bellezza, nuovo nel lavorio che, la nostra sapienza mette fuori nella formazione delle anime, nuovo nella santità che imprime, nuovo nell’amore che infonde. Quindi se possiede quest’atto nuovo continuato, tiene virtù di far sempre cose nuove, e se tutta bella, pura e santa fu fatta la Mamma Regina, ciò non esclude che possiamo fare altre cose nuove e belle, degne delle opere nostre. Molto più che nella Creazione, come il nostro Fiat Divino uscì in campo nel creare tutte le cose, uscì anche in campo tutti gli atti nuovi con cui doveva formare le creature, le rarità di bellezza che doveva comunicare, e la santità che doveva imprimere in chi avrebbe vissuto nel nostro Volere Divino. E siccome Esso non ebbe vita nelle creature, né il suo regno, lo ebbe solo nella Sovrana del Cielo e perciò fece il primo prodigio e miracolo che stupì Cielo e terra, onde aspetta le altre creature che devono tenere la sua Vita e formare altri suoi regni dove regnare, per formare col nostro atto nuovo altre rarità di santità, di bellezza e di grazia. Oh! come la mia Divina Volontà aspetta con ansia questo suo campo d’azione, di mettere fuori questi atti nuovi. Essa è come un’artefice che sa fare le centinaia e migliaia di statue, una diversa dall’altra, sa imprimere in esse una finezza e rarità di bellezza, di atteggiamenti, di forme, ma una non può dire ch’è come l’altra, non sa fare ripetizioni, ma sempre statue nuove e belle; ma non le viene dato di mettere fuori la sua arte, qual dolore non sarebbe per un’artefice simile la sua inoperosità? Tale è la mia Divina Volontà, e perciò aspetta il suo regno in mezzo alle creature, per formare rarità di bellezze divine in esse, non mai viste, santità non mai sentite, novità non mai toccate, non basta alla sua potenza che tutto può, alla sua immensità che tutto abbraccia, al suo amore che mai esaurisce, di aver formato con le sue arti divine la gran Signora, la Regina del Cielo e della Terra, ma il seguito di Lei, in cui vuol vivere solo il mio Fiat e regnare per formare altre opere degne di Esso. Come può dunque essere completa la nostra gloria per parte della Creazione e completa nel Cielo la gloria, la felicità dell’umana famiglia se il nostro lavoro non è compiuto nella Creazione? Ci stanno da fare le statue più belle, le opere più importanti; lo scopo perché fu creata la Creazione non è realizzato né compiuto, e ad un lavoro basta che manchi un punto, un piccolo fiorellino, una foglia, una sfumatura, che non può avere tutto il suo valore e riscuotere la gloria completa chi formò il lavoro. Molto più che nel lavoro della nostra Creazione, non un punto che manca, ma le cose più importanti, le nostre svariate immagini divine di bellezze, di santità, di perfetta nostra somiglianza, e come la nostra Volontà incominciò l’opera della Creazione con tanta sontuosità di bellezze, d’ordine, d’armonia, di magnificenza, tanto nel formare la macchina di tutto l’universo, quanto nel creare l’uomo, così è giusto per decoro, gloria e onore dell’opera nostra, che sia compiuta con più sontuosità e diversità di rare bellezze, tutte degne dell’atto incessante e nuovo che possiede la mia Divina Volontà. Chi vivrà nel regno di Essa, staranno sotto la forza d’un atto nuovo, d’una forza irresistibile continuata, sicché si sentiranno investiti di un’atto nuovo di santità, di smagliante bellezza, di luce fulgidissima e mentre possederanno questo, un’altro nuovo ne arriva, e poi un’altro ancora, senza mai cessare, sorpresi loro stessi diranno: “Com’è santo, bello, ricco, forte, felice, il nostro Fiat tre volte santo, che mai esaurisce, tiene sempre santità da darci, bellezze per sempre più abbellirci, nuove fortezze per farci più forti, nuove felicità in modo che quella di prima non è simile alla seconda, né alla terza, né a tutte le altre che ci darà”. Onde queste creature fortunate saranno il vero trionfo del Fiat Divino, l’ornamento più bello di tutta la Creazione, i soli più fulgidi che con la loro luce copriranno il vuoto di quelli che non hanno vissuto nel regno di Esso. Ora la mia inseparabile Mamma che possiede come vita propria quest’atto nuovo continuato, comunicatole dalla mia Divina Volontà perché fece vita in Essa, è il primo Sole fulgidissimo che formò il mio Volere in Lei, che occupa il primo posto di Regina e allieta tutta la corte celeste facendovi riflettere in tutti i beati la sua luce, le sue gioie, la sua bellezza; ma Lei sa che non esaurì tutti gli atti nuovi ed incessanti che la mia Volontà Divina ha stabilito di dare alle creature, perché Essa è inesauribile ed oh! quanti ne tiene e aspetta che siano formati altri soli da questo suo atto nuovo di nuove bellezze e di rara beltà e come vera Madre, vuole circondarsi di tutti questi soli, affinché si riflettano e si felicitano a vicenda e tutta la corte celeste riceva non solo i suoi, ma i riflessi di tutti questi soli come compimento a tutti della gloria dell’opera della Creazione del suo Creatore. Essa come Regina aspetta con tanto amore le proprietà della mia Volontà nelle creature, che sono come sue, ché ebbe il principio di formare in Essa il regno della mia Volontà Divina. Supponi che nella volta dei cieli invece d’un sole venissero formati altri soli, nuovi nella bellezza e nella luce, non comparirebbe più bella, più ornata la volta del cielo? Certo che sì. Ed i soli come luce non si rifletterebbero a vicenda e tutti gli abitatori della terra non riceverebbero i riflessi, i beni di tutti questi soli? Così sarà nel Cielo. Molto più che chi ha posseduto in terra il regno del Fiat Supremo, avranno beni comuni interminabili, perché una è la Volontà che li ha dominati. Ecco perciò che ad onta che nel Cielo c’è la Sovrana Imperatrice, che possiede la pienezza della Vita del mio Voler Divino, da parte della Creazione la nostra gloria non è completa, perché, primo, che la nostra Volontà non è conosciuta in mezzo alle creature e quindi né amata né sospirata; secondo, non essendo conosciuta, Essa non può dare ciò che ha stabilito di dare e quindi non può formare le tante rarità di opere che sa fare e può fare, mentre ad opera compita si canta vittoria e gloria”.