(1) Mi sentivo sotto l’incubo della privazione del mio dolce Gesù e pensavo tra me: “Io non so come il mio amato Gesù mi lascia, non pensa Lui che io posso diventare più cattiva senza di Colui ch’è mia vita, e che solo mi può infondere la vita d’operare il bene? Non si dà più premura di nulla, né di vigilarmi, né di spingermi, né di correggermi”. Ma mentre ciò pensavo, il mio adorato Gesù è uscito da dentro il mio interno e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, perché sono sicuro che tu non puoi uscire da dentro il gran mare della mia Divina Volontà, avendoti Io messo in Essa, e tu con la tua piena adesione hai voluto entrare, quindi, non ci sono vie da dove puoi uscirne, perché di questo mare non si trovano i confini, per quanto camminerai dentro, non troverai né il suo lido, né la sua fine. Onde Io sono sicuro che la mia piccola figlia non può uscire da dentro il mare della mia Volontà e perciò Io mi dilungo nello stesso mare e tu mi perdi di vista, ma siccome uno è il mare in cui stiamo, tutto ciò che tu fai tengono la via di giungere a Me, ed Io sono sicuro come mi giungono gli atti tuoi, che stai nel mio mare, e perciò non mi do nessun pensiero. Mentre prima Io non ero sicuro di te, perciò avevo tanta premura di vigilarti, di spingerti e non ti lasciavo mai, perché non ti vedevo nel fondo del mare della mia Divina Volontà, dalla quale non c’è timore di poterne uscire, ché questo è il bello di vivere nel mio Divino Volere, che tutti i pericoli e timori restano sbanditi, invece chi vive rassegnato o fa la Volontà Divina, sta sempre in pericolo ed in timore, e può trovare tante vie che l’allontanano dal mare immenso del Fiat Supremo”.
(3) Ond’io mi sono tutta abbandonata in quel mare e mi sentivo felice di non potermi uscire, ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:
(4) “Figlia mia, il mio Fiat onnipotente nella Creazione creava tante cose mettendo in ciascuna di esse un bene per le creature, per ricevere il contraccambio della gloria dalla parte di loro per quante cose metteva fuori alla luce del giorno, ma sai tu in chi veniva depositata questa gloria che aspettava il tuo Creatore? Sei tu figlia mia, perché vivendo nel mio Volere e possedendolo, possiedi tutti i germi di ciascuna gloria che ciascuna cosa creata possiede, e perciò, come giri nella Creazione senti in te il bene che ciascuna cosa creata contiene, e tu fai il tuo ufficio di sprigionare da te quella gloria che il tuo Creatore con tanto amore aspetta. Che armonia, che ordine, che amore, che incanto di bellezza passa tra l’anima che vive nella mia Volontà e tra tutte le cose da Me create, sono talmente vincolate tra loro che sembrano inseparabili; l’anima che vive nel mio Divino Volere vive in pieno giorno, ed i suoi atti, i suoi pensieri, le sue parole, non sono altro che i riflessi di Esso, il Sole del mio Volere rifletta più che dentro di un cristallo in lei ed essa pensa, rifletta e parla, rifletta e opera, rifletta e ama, non c’è cosa più grande, né più bella, d’un’anima che vive dei riflessi di questo Sole, questi riflessi la tengono in comunanza cogli atti del suo Creatore ed in possesso dei suoi stessi beni. Oltre di ciò, tu devi sapere che come la mia Umanità racchiudeva tutti i beni della Redenzione e li uscì fuori a bene dei redenti, così volle racchiudere in Sé tutti gli atti e beni dei figli del regno del mio Fiat Divino, quindi come l’anima fa i suoi atti in Esso, Io allargo la capacità di lei e vi metto i miei atti e così mano mano che entra nel regno mio e va emettendo gli atti suoi, così Io vado sempre allargando la sua capacità, per deporre in lei tutti gli atti che possiede la mia Umanità, per completare in essa il regno della mia Volontà. Perciò Io ti chiamo a lavorare insieme con Me in questo mio regno, Io lavoro col preparare la terra, è necessario purificarla, troppo è insozzata, ci sono certi punti che non meritano che esistano più, tante sono le nefandezze, perciò è necessario che scompariscano tanto gli abitatori quanto la stessa terra insozzata. Il regno della mia Divina Volontà è il regno più santo, più puro, più bello e ordinato che deve venire sulla terra, perciò è necessario che la terra sia preparata, purificata, quindi mentre Io lavoro a purificarla e se occorre distruggendo luoghi e persone indegne d’un regno sì santo, tu lavorerai col muovere Cielo e terra cogli atti tuoi fatti nel mio Volere, il tuo eco sarà incessante, che farai risuonare in tutta la Creazione che chiedi il regno del mio Fiat, i tuoi atti continui e se occorre le tue pene e fin la tua vita, per impetrare un sì gran bene e un regno che porterà tanta felicità. Perciò non badare ad altro, ma al lavoro che ci tocca di fare”.
(5) Ma con tutto il dire di Gesù mi sentivo un timore che Lui mi potesse lasciare o pure allontanarsi tanto in questo mare del suo benedetto Volere, che chi sa quando doveva ritornare alla sua piccola torturata per amore suo, e Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(6) “Povera piccola figlia mia, si vede proprio che sei bambinella, la quale di altro non si affligge né si cura se non che di stare in braccio alla mamma e se mai sia, la mamma la lascia per poco, piange, è inconsolabile ed è tutt’occhio per vedere la sua mamma e slanciarsi nelle sue braccia. Tale sei tu, povera mia piccina, ma tu devi sapere che la mamma può essere che lasci la sua bimba, ma Io non mai lascerò la mia piccola bambinella, è mio interesse di non lasciarti, ci ho la mia Volontà in te, ci sono gli atti miei, le mie proprietà, quindi avendo del mio in te, ho interesse di non lasciarti, anzi le stesse cose mie mi chiamano a te ed Io vengo a godere le robe mie, la mia Volontà Divina regnante in te. Allora potresti temere che Io ti lasciassi quando ti dicessi: “Dammi del mio, dammi la mia Volontà”. Ma il tuo Gesù non te lo dirà mai questo, perciò stati in pace”.