(1) Stavo seguendo il mio giro per tutta la Creazione e avendo investito cielo, sole, mare, insomma tutte le cose create col mio ti amo, ti adoro, ti benedico, per decantare la gloria al mio Creatore in tutta la Creazione. Ora mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù si è mosso dentro di me e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ascolta insieme con Me tutte le armonie della Creazione, senti, il mare mormora, ma in quel mormorio si sente una nota più bella, il ti amo, il ti adoro, il ti benedico, la gloria che la piccola figlia del mio Volere mormora insieme col mare e facendo mormorare tutto il mare fa dire alle acque i suoi amorosi ritornelli al suo Creatore. Oh! come acquista il mare altre note di armonia, di bellezza, altri suoni più belli, perché la mia piccola figlia emette la sua voce nella mia Divina Volontà e rende il mare parlante e dà la gloria del mare al suo Creatore. Senti anche il sole nella sua luce che piove dal cielo ed investe tutta la terra, piove insieme le tue note amorose, i tuoi graditi ritornelli: “Ti amo, ti glorifico, ti benedico, ti adoro”. Perché essendo una la Volontà Divina che regna in te così regna nel sole ed oh! come eloquente parla la luce, come scorre nel calore l’amore al suo Creatore, quante nuove armonie e note non sue acquista, perché c’è la piccola figlia del Supremo Volere che emette i suoi atti in Esso e facendo una la sua volontà con la Creazione tutta, somministra la sua voce ed i suoi atti a tutte le cose create; senti, la natura del mare, del sole, non hanno virtù di parlare; e trovare chi vive nel mio Volere che comunica la sua voce, i suoi atti ad essi è la cosa più sorprendente, è la gloria più grande che puoi dare al tuo Creatore. Sicché non c’è cosa creata che non resti investita dai tuoi atti ed Io mi diletto di ascoltare le tue note ed i tuoi ripetuti ritornelli nel cielo, nell’aria, nel vento, nell’acqua che piove, nell’uccellino che canta, in tutto e voglio che anche tu insieme con me senti le tue stesse armonie che formi in tutta la Creazione.
(3) Figlia mia, il più piccolo moto, anche il più piccolo respiro, fatto nella mia Divina Volontà, è tutto di Dio ed essendo suo, vi trova tutto ciò che è suo: Vi trova la santità Divina nell’atto fatto nel mio Fiat Divino, vi trova la sua luce, vi trova la sua bontà, il suo amore, la sua potenza, in quell’atto non manca nulla di ciò che a Dio appartiene, perciò si possono chiamare atti Divini, ché sono i più belli, i più santi ed i più graditi ed innanzi a questi atti tutti gli altri atti, per quanto buoni, perdono il loro valore, il loro gusto e mai mi possono piacere. Succede come ad un signore ricchissimo che possiede ricchezze, giardini, poderi coi frutti più belli che nessuno li può eguagliare. Ora, questo signore, conoscendo che nessun altro tiene i frutti e le cose buone come le sue, se i figli, i servi portano i frutti dei suoi giardini, lui li gradisce, li gusta con amore mangiandone a sazietà, ma se gli portano frutti di poderi altrui, lui non li gusterà perché vedrà subito la gran differenza, li troverà difettosi, acerbi e disgustosi e si lamenterà coi suoi che hanno ardito di portargli robe e frutti non suoi. Così succede a Noi, tutto ciò che si fa nella nostra Divina Volontà sono robe nostre, frutti degli interminabili nostri poderi e come cose nostre non troviamo nulla che non sia degna della nostra Divinità e perciò prendiamo tutti i gusti nel riceverli. Invece ciò che viene fatto fuori del nostro Divin Volere è roba a Noi estranea, manca l’impronta Divina, sono senza pienezza di gusti, di luce, di santità, di dolcezza. Il volere umano anche alle cose più buone mette sempre la parte acerba, che disgusta le cose più belle e perciò vedendo che non sono robe dei nostri poderi, frutti della nostra Volontà Divina li mettiamo da parte e molte volte neppure li guardiamo. Perciò ti raccomando che nulla ti faccia sfuggire, che non entra nella luce del mio Fiat Supremo, affinché tutto sia roba nostra e sommamente a Noi gradita”.