(1) Mi sentivo oppressa non solo per la privazione del mio dolce Gesù, ma per le continue minacce di castighi gravi, di prossime guerre e rivoluzioni con modi infernali da raccapricciare. Oh! Dio che pena essere costretta da una potenza suprema a vedere questi mali, l’accecamento dei capi delle nazioni che vogliono la destruzione dei popoli e la mia impotenza per poter fare fronte alla divina giustizia con le mie pene per far risparmiare i popoli da tanti mali. Quindi mi sentivo il peso dalla vita ed ardentemente sospiravo la mia Patria Celeste, giacchè non potevo con le mie pene arrestare il corso di tanti mali. Ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, che credi tu che Io avessi fatto di più: Se avessi liberato i popoli dai castighi da loro meritati con tante colpe, oppure che feci la Redenzione. I castighi erano pene temporenee, la Redenzione era un bene eterno che mai finisce. Se li avessi liberati dai castighi non gli avrei aperto il Cielo, né datto il diritto alla gloria, invece col formare la Redenzione gli aprii il Cielo e li misi in via per la Patria Celeste dandogli la gloria perduta; quando si deve fare un bene maggiore, il minore bisogna contentarsi di metterlo da parte, molto più che il minore doveva servire all’equilibrio della giustizia e la mia Umanità non poteva né voleva opporse a questo equilibrio divino. Oltre di ciò i castighi dovevano servire di ricchiamo alle creature, di voce parlante, di sentinelle perché potessero scuoterli dal sonno della colpa, di sprone per metterli in via, di luce per condurli, quindi erano anche mezzi per farli ricevere i beni della Redenzione ed Io non vollì distruggere questi aiuti e perciò con tutta la mia venuta sulla terra, i popoli non furono esenti del tutto dai castighi che meritavano. Ora figlia mia, tu pensi che avresti fatto di più se avessi liberato i popoli dai castighi tanto necessari in questi tempi e vedendo che non ti viene dato, ti viene a noia la vita e vorresti venirtene alla Patria Celeste; povera figlia, come sei bambina nella conoscenza dei veri beni e grandi ed incalcolabili che non finiscono mai e dei beni piccoli e finiti; non è più grande formare il regno della mia Divina Volontà per farlo conoscere, preparare la via per farli entrare in esso, la luce delle sue conoscenze per condurli, ridare alle creature la felicità, lo stato primiero della loro creazione, arricchirli di tutti i beni che contiene una Volontà Divina? Paragonati, il bene se tu avessi liberato i popoli da tutti i castighi, al gran bene del regno del Fiat Supremo, il primo sarebbe stato nulla al confronto di questo. Onde tu ti trovi nelle mie stesse condizioni, che devi contentarti di formare il regno del Voler Divino, ch’è più che tutto e dei castighi devi contentarti che in parte abbiano il loro corso, molto più che Io ti tengo in terra per il regno della mia Volontà, questa è la tua missione speciale”.
(3) Ma era tanto il terrore che sentivo in me dei gravi mali che il benedetto Gesù mi aveva fatto vedere, che non avrei voluto trovarmi su questa terra e pensavo tra me: “Mi pare che una gran potenza nemica mi allontana la morte e mi costringe a valicare l’esilio; molte volte mi sento come se dovessi morire, e non sono che mesi addietro, che mi sentivo come se dovessi giungere nel mio Celeste soggiorno, ma che! tutto si risolve in fumo, questa potenza nemica mi respinge ed io resto nel misero carcere della mia povera umanità. Chi sarà questa potenza che tanto mi nuoce? Chi è che si mette attraverso della mia felicità? Chi m’impedisce il passo, il volo sbarrandomi la via e con modi sì bruschi e crudeli respingermi indietro?” Ma mentre ciò pensavo il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno dicendomi:
(4) “Figlia mia, non ti affliggere troppo, tu ti fai molto male ed Io ne soffro nel vederti così penare, vuoi sapere tu chi è questa tua gran potenza nemica? E’ tutto il Cielo che si attraversa ai tuoi passi, al tuo volo, di farti venire nella Patria Celeste, da te tanto sospirata, ma sai perché? Perché vogliono vedere in te completato il regno della mia Volontà, vogliono essere loro stessi, tutti gli abitatori celesti, reintegrati nell’onore, nella gloria che in loro manca, perché non fu completa la mia Volontà in loro mentre stavano sulla terra. Perciò vogliono vedere in te, completata in te, questa mia Volontà, per ricevere loro per mezzo tuo la gloria completa di Essa. Perciò quando veggono che tu stai in atto di spiccare il volo, tutta la potenza del Cielo si oppone e si oppone energicamente ai tuoi passi, ma sappi che questa potenza del Cielo non ti è nemica, ma amica, ti ama assai e lo fa per tuo bene, sai figlia mia che colei che formerà il regno della mia Volontà in terra, formerà la corona completa della gloria loro in Cielo e ti pare poco che aspettano da una loro sorella questa gloria completa del Fiat Supremo? Perciò dì insieme con Me: “Fiat, Fiat”.
(5) Io sono rimasta afflitta, ma tutta immersa nel Divin Volere ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:
(6) “Figlia mia, quando chiamo le anime in modo speciale e straordinario, faccio come un re quando elegge i suoi ministri ed insieme con loro forma le leggi, domina e regge il regno. Così faccio Io: Chiamo queste anime a parte del mio regime, del mio dominio, formo le leggi che regge tutto il mondo e siccome ti ho chiamato in modo speciale a farti vivere nella reggia della mia Volontà, il mio stesso Volere ti porta i miei più intimi segreti e ti fa vedere i gravi mali, le guerre, i preparativi infernali che distruggeranno molte città e la tua piccolezza non potendo reggere alla vista di questi mali, giustamente vuole venirsene al Cielo, ma sappi che molte volte i ministri distolgono il re da formare leggi punitrici e se non ottengono tutto, qualche cosa ottengono sempre. Così sarà per te, se non otterrai tutto, finchè starai in terra qualche cosa otterrai, perciò fatti coraggio ed il volo nella mia Volontà sia continuo”.