(1) Stavo pensando tra me: “Quando giro nella Suprema Volontà seguendo i suoi atti nella Creazione e nella Redenzione, pare che tutte le cose parlano, tutte hanno che dire di quest’ammirabile Volere, invece quando sto occupata in altro, tutte le cose si mettono in silenzio, pare che non hanno che dire”. Ma mentre ciò pensavo, è penetrato il sole nella mia stanzetta e la sua luce batteva sul mio letto. Io mi sono sentita investire dalla sua luce e calore, in questo mentre è uscita una luce da dentro del mio interno e tuffandosi nella luce del sole, ambedue si sono baciate, io sono rismasta sorpresa ed il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, com’è bella la mia Divina Volontà bilocata in te e nel sole, Essa quando risiede nell’anima e fa dolce incontro con le opere sue, fa festa ed immergendosi negli stessi atti suoi che esercita nelle cose create, si baciano a vicenda ed una resta e l’altra luce ritorna trionfante al suo posto, ad esercitare il suo ufficio dalla mia stessa Volontà voluto. Onde l’anima che possiede la mia Volontà è il richiamo di tutti gli atti di Essa e come s’incontrano, subito si riconoscono e perciò quando tu giri nella Creazione e Redenzione tutte le cose ti parlano, sono gli atti della mia Volontà che ti parlano in esse, perché è giusto che chi la possiede sappia la vita di Essa, che mentre sembra divisa in tante cose create e distinta in tanti atti diversi, pure è un’atto solo e chi la possiede è necessario che stia a giorno di tutti gli atti suoi per formare un’atto solo con tutti gli atti della mia Volontà”.
(3) Onde seguendo gli atti che il Fiat Supremo aveva fatto nella Redenzione, sono giunta quando il mio dolce Gesù stava in atto di risorgere dalla morte ed io stavo dicendo: “Mio Gesù, come il mio ti amo ti ha seguito nel limbo, che investendo tutti gli abitatori di quel luogo ti abbiamo chiesto tutti insieme che affretti il regno del tuo Fiat Supremo sulla terra, così voglio imprimere il mio ti amo continuo sulla tomba della tua Resurrezione, affinché come la tua Divina Volontà fece risorgere la tua Santissima Umanità come compimento della Redenzione e come nuovo contratto che restituiva il regno della tua Volontà sulla terra, così il mio ti amo incessante, seguendo tutti gli atti che facesti nella Redenzione, ti chieda, ti prega, ti supplica, che faccia risorgere le anime nella tua Volontà, affinché il tuo regno sia stabilito in mezzo alle creature”. Ora mentre ciò ed altro dicevo, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(4) “Figlia mia, ogni atto fatto nella mia Volontà, tante volte fa risorgere nella Vita Divina e quanti più atti fa in Essa, tanto più cresce la Vita Divina e tanto più si completa la gloria della Resurrezione. Sicché la base, la sostanza, la luce, la bellezza, la gloria, viene formata dagli atti fatti nella mia Volontà; Essa tanto più può dare, tanto più abbellire ed ingrandire, quanto più contatto ha avuto con Essa. Anzi chi è vissuto sempre nel mio Volere, siccome ha tenuto il suo dominio su tutti gli atti della creatura, possederà l’atto sempre nuovo del mio Fiat, sicché non solo lo riceverà da Dio l’atto nuovo e continuo delle beatitudine, ma in virtù della mia Volontà che ha posseduto in terra, possederà in sé stessa l’atto nuovo delle beatitudine che sprigionandolo da sé investirà tutta la Patria Celeste, perciò ci sarà tale armonia tra l’atto nuovo di Dio e l’atto nuovo di chi ha posseduto il mio Volere, che formerà il più bello incanto di quel Celeste soggiorno. I prodigi del mio Volere sono eterni e sempre nuovi”.
(5) Dopo ciò pensavo tra me: “Come mai Adamo da un posto sì alto quando fu creato da Dio, cadde così nel basso dopo il peccato?” Ed il mio sempre amabile Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(6) “Figlia mia, nella Creazione una fu la Volontà che uscì in campo nel creare tutte le cose e con diritto a questa sola spettava il dominio, il reggime e lo svolgimento della sua stessa Vita in ciascuna cosa ed essere da Essa create. Ora l’uomo col sottrarsi dalla nostra Volontà, non fu più una la Volontà che regnaba sulla terra, ma due e siccome l’umana era inferiore alla Divina, si svotò di tutti i beni di questo Fiat Supremo e facendo la sua tolse il posto alla Volontà Divina e questo fu il più grande dei dolori, molto più che questa volontà umana aveva uscito ed era stata creata dalla Divina Volontà perché tutto fosse propietà sua, dominio suo. Ora l’uomo col sottrarsi dalla nostra, si rese reo di rubare i diritti divini e facendo la sua nulla più gli apparteneva delle cose create da questo Fiat, sicché doveva trovare un luogo dove non si stendeva la nostra opera creatrice, ma ciò l’era anche impossibile, questo luogo non si trova e mentre non era con la nostra Volontà, prendeva delle cose sue per vivere, se ne serviva del sole, dell’acqua, dei frutti della terra, di tutto e questi erano tutti furti che ci faceva. Sicché l’uomo col non fare la nostra Volontà si rese i ladroncello di tutti i nostri beni. Come fu doloroso nel vedere che la Creazione doveva servire a tanti disertori, a tanti che non appartenevano al regno del Fiat Divino, e quante creature dovevano venire alla luce e non dovevano vivere nel regno nostro e farsi dominare dalla nostra Volontà, tanti posti perdeva sulla terra. Successe come in una famiglia che, invece di comandare e dominare il padre, comandano e dominano tutti i figli i quali neppure sono d’accordo fra loro, chi comanda una cosa e chi un’altra; qual’è il dolore di questo povero padre nel vedersi tolto il dominio dai figli e la confusione ed il disordine di questa famiglia? Molto più fu doloroso per il mio Fiat Supremo che l’opera delle sue stesse mani creatrici le toglieva il dominio e facendo la sua volontà, si metteva contro alla mia togliendole il diritto di regnare. Figlia mia, il non fare la mia Volontà è il male che racchiude tutti i mali, è il crollo di tuttti i beni, è destruzione di felicità, d’ordine, di pace, è la grande perdita del mio regno divino”.