(1) Stavo preocupata per la salute del Reverendo padre Di Francia, le lettere giuntami da lui erano quasi alarmanti, pensavo alla sorte dei miei scritti che tanto interesse aveva avuto di portasseli tutti, dove sarebbero andati a finire se Nostro Signore se lo portasse con Sé nella Patria Celeste? E poi la sua missione per la publicazione delle conoscenze sul Fiat sarebbe senza frutto, perché si può dire che nulla ha fatto ancora, al più si può dire l’inizio, la volontà che tiene di farne la publicazione, ma per uscire un’opera così lunga, chi sa quanto tempo ci vuole? E come per il padre se al bel principio Gesù se lo porta, sarà una missione senza frutto, così sarà anche per me se sarò fortunata d’andarmi alla Patria mia. Qual sarà il frutto della mia missione? D’avermi tanto sacrificato, di starmi le notti intere a scrivere, anche i tanti interessi di Gesù saranno senza frutti, perché un bene, l’ha detto Lui stesso, allora porta il suo frutto quando è conosciuto, quindi se non saranno conosciuti, resteranno frutti nascosti, senza che nessuno riceva il bene che contengono. Ora mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, chi ha avuto una missione ed appena ha gettato l’inizio, oppure non ha fatto tutto lo svolgimento della sua missione ed al più bello me lo porto al Cielo, continuerà da lassù la sua missione, perché porterà nel fondo dell’anima sua il deposito del bene, delle conoscenze che ha acquistato in vita ed in Cielo le comprenderà con più chiarezza e comprendendo il gran bene di queste conoscenze del Fiat Supremo, pregherà lui, farà pregare da tutto il Cielo, che si conoscessero dalla terra, impetrerà luce più chiara a chi dovrà occuparsi. Molto più che ogni conoscenza sulla mia Volontà le porterà una gloria di più, una felicità maggiore e come si conosceranno dalla terra sarà raddoppiato nella gloria e nella felicità, perché sarà compimento della sua missione che teneva nella sua volontà di fare ed è giusto che come si svolge sulla terra riceva il frutto della sua missione, perciò gli dicevo che faccia presto, gli davo tanta premura che non ci perda tempo, perché volevo che non solo abbia l’inizio, ma che s’inoltrasse in gran parte nella publicazione delle conscenze dell’eterno Fiat, affinché non faccia tutto dal Cielo. Invece chi l’ha compiuta in terra la sua missione, può dire: “La mia missione è finita”. Ma chi non l’ha compiuta la deve continuare dal Cielo. Per te poi, la tua missione è lunghissima, né potrai compirla in terra, fino a tanto che tutte le conoscenze non saranno conosciute ed il regno della mia Volontà non sarà stabilito sulla terra, la tua missione mai potrà dirsi finita, nel Cielo avrai molto da fare, la mia Volontà che ti ha tenuto in terra occupata per il suo regno, non ti lascerà senza lavorare insieme con Essa nel Cielo, ti terrà sempre in sua compagnia. Sicché non farai altro che scendere e salire dal Cielo alla terra per aiutare e stabilire con decoro, onore e gloria il regno mio. E questo ti sarà di grande compiacimento, felicità e somma gloria nel vedere la tua piccolezza, che unita col mio Volere ha trasportato il Cielo in terra e la terra nel Cielo, contento maggiore non ne potresti ricevere. Molto più che vedrai la gloria del tuo Creatore completata da parte delle creature, l’ordine ristabilito, tutta la Creazione col suo pieno splendore, l’uomo, il nostro caro gioello al suo posto d’onore. Quale ne sarà il nostro ed il tuo sommo contento, la somma gloria e la felicità senza fine nel vedere lo scopo della Creazione realizzato? A te poi ti daremo il nome di redentrice della nostra Volontà, costituendoti madre di tutti i figli del nostro Fiat, non ne sei tu contenta?”
(3) Dopo di ciò stavo seguendo gli atti della Divina Volontà e non trovando il mio dolce Gesù pensavo tra me che non mi voleva più il bene di prima, perché prima pareva che non sapeva stare senza di me, non facev’altro che andare e venire, adesso mi lascia sola senza di Lui anche i giorni interi; prima spesso spesso mi portava al Cielo riconduccendomi con mio sommo dolore sulla terra, adesso tutto è finito. Ma mentre ciò pensavo, movendosi nel mio interno mi ha detto:
(4) “Figlia mia, tu mi offendi col pensare che non ti voglio più il bene di prima, invece non è altro che ordine della mia Infinita Sapienza. Tu devi sapere che anche la mia inseparabile Mamma, nella sua tenera età, stava più in Cielo che in terra perché doveva attingere da Noi i mari di grazia, d’amore, di luce, per formare in Sé il suo Cielo dove il Verbo Eterno doveva concepire e tenere la sua abitazione. Onde quando questo Cielo fu formato nella Sovrana Regina, non fu più necessario venire spesso nella Patria Celeste, perché teneva in Sé ciò che stava in Cielo. Così ho fatto per te, ciò che era necessario prima non è necessario oggi e poi, qual’è più: Possedermi dentro nel fondo dell’anima, sotto il bel Cielo della mia Volontà formato in te, oppure visitare spesso la Patria Celeste? Credo ch’è più possederlo, perciò tutto ciò che ho fatto in te prima per tanti anni, non è stato altro per formare il mio Cielo in te; dopo formato è giusto che me lo gode e devi insieme godere che il tuo Gesù tiene il suo Cielo nell’anima tua”.