(1) Stavo girando in tutta la Creazione, per portare insieme con me tutte le cose create innanzi alla Maestà Suprema, come omaggi, lodi, adorazioni, perché opere delle sue mani creatrici, degne solo di Colui che le aveva create, perché animate dalla sua Volontà Divina; ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Le cose create non si muovono, stanno al loro posto, né vengono insieme con me, quindi è inutile il dire che le porto insieme con me, perché esse non vengono”. Ma mentre ciò pensavo il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e nel medesimo tempo mi faceva vedere la piccola anima mia, che teneva accentrato in sé tanti raggi, i quali tenevano la comunicazione a ciascuna cosa creata, in modo che loro stavano in comunicazione con me ed io con loro, però il punto principale di partenza, donde uscivano questi raggi era Dio, che teneva le comunicazioni con tutti e con tutto ed il mio amabile Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, dove regna la mia Volontà con la sua luce, alla quale nessuno può resistere, perché immensa e penetrante, mette tutto in comunicazione, ogni raggio parte dal centro Divino, in cui la mia Volontà ha la sua sede principale, i raggi non sono altro che gli atti che sprigiona da Sé il Fiat Divino, i quali investendo ciascuna cosa creata, forma la sua vita e altrettante sedi secondarie in ciascuna di esse. Ora la cosa è naturale, che nell’anima dove Essa regna, come forma i suoi atti nel mio Volere, così tutte le cose create in virtù della luce che l’unisce, ricevono la comunicazione di quell’atto e sul volo della stessa luce s’uniscono insieme per seguire l’atto che fa l’anima dove regna il mio Volere, perché una è la Volontà che posseggono, una è la forza, perciò uno è l’atto che vogliono fare, è la mia stessa Volontà che muove tutto e rende di tutti l’atto di uno. Quindi sii certa che ad onta che le cose create stanno al loro posto, tutti ti seguono, la mia stessa Volontà te le mette in via affinché non sia sola, ma ti accompagnano tutte. Succede come ad uno sposalizio, che la coppia degli sposi va da sola avanti, ma dietro viene il suo seguito in gran numero degli invitati. Tu sei la sposa cui la mia Volontà ha voluto formare il suo regio sposalizio, ha voluto abbattere la divisione, gli intoppi che c’erano tra te ed Essa per formare la coppia felice, che mai sia esistita. Sicché per te e per Essa sono giorni di festa, i tuoi atti animati dal Fiat Divino sono inviti continui che fai a tutte le cose uscite dalle nostre mani creatrici. Quindi il tuo invito è distesissimo, né c’è chi può farne a meno d’accettare, perché è una Volontà Divina che chiama tutte le opere sue al suo convito, non escluso neppure la mia Mamma Celeste e tutti si sentono onorati e trionfanti d’assistere alle nozze e di partecipare al convito delle nozze di questa mia Suprema Volontà, perciò con ansia aspettano gli atti tuoi, i tuoi inviti, le tue chiamate, per venire a sedersi al banchetto e festeggiare la coppia degli sposi. Onde tu vai avanti insieme con la mia Volontà, innanzi alla Maestà Suprema, le mie opere ti seguono dietro; e questo è con giustizia, perché nel creare tutte le cose, fu alla creatura che le demmo la supremazia su tutte le opere nostre, cioè alla creatura in cui doveva regnare pienamente il nostro Fiat Divino, non alla creatura degradata dalla sua volontà, quella è l’ultima di tutte, che non tiene né diritto, né comunicazione. Invece dove regna il mio Volere tiene il diritto d’essere la prima a chiamare tutti e a farsi seguire da tutti. Perciò l’operato in Esso è il miracolo più grande e la pienezza di tutti gli atti uniti insieme e il trionfo dell’atto divino nell’atto umano, perché la mia Volontà era come sterile in mezzo alle creature ed è già felicitata dalla sua prima figlia, in cui vede i tanti parti suoi che verranno alla luce, sicché non più come madre sterile vivrà in mezzo alle gente, ma come madre feconda di molti figli. Era vedova, perché nel creare il primo uomo sposò la natura umana dotandola con le ricchezze immense della sua Volontà, suggello dello sposalizio che formava con l’uomo; come si sottrasse da Essa, restò vedova per tanti secoli, e ora ha tolto il lutto della sua vedovanza e sposando di nuovo ha ripreso le sue vesti di sposa ed ha uscito in campo di nuovo le sue doti ed il suggello di queste doti sono le sue conoscenze in cui fa dono delle ricchezze che Essa possiede. Perciò figlia mia, sii attenta a conservare le tue vesti di sposa e a godere i domini che la mia Volontà ti ha dato in dote”.