MaM
Messaggio del 16 gennaio 1986:Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Ho bisogno delle vostre preghiere perché attraverso di voi Dio sia glorificato. Cari figli, vi supplico di ascoltare e di vivere il mio invito materno, invito dettato solo dall'amore per potervi aiutare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 20-57 Febbraio 9, 1927 Incapacità di scrivere. Come il sole dà sempre luce, così il Supremo Volere vuol dare sempre la luce delle sue manifestazioni. Quando si lascia di scrivere, ciò che dice Gesù.

(1) Mi sentivo che non volevo scrivere perché mi sentivo incapace, non solo, ma era tale e tanta la prostrazione delle forze che mi sentivo che non potevo farlo e pensavo tra me: “Che forse non era più Volontà di Dio che io scrivessi, altrimenti mi darebbe più aiuto e più forza, e poi se Lui vuole può scrivere Gesù solo, senza di me”. Ed il mio sempre amabile Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, il sole dà sempre luce, né si stanca mai di fare il suo corso e d’investire la superficie della terra ed il suo trionfo, quando trova il seme per farlo germogliare e svilupparlo per moltiplicarlo, il fiore per dargli il colore ed il profumo, il frutto per dargli la dolcezza ed il sapore. Il sole col comunicare i suoi effetti, mostra coi fatti che è il vero re della terra, perciò trionfa quando trova a chi poter comunicare i suoi effetti ed esercitare il suo ufficio regale su tutta la natura. Invece dove non trova in certe terra, né seme, né fiori, né piante, né frutti, non può comunicare i suoi effetti, se li tiene tutti in sé e perciò si sente senza trionfo, è come un re senza sudditi, che non può esercitare il suo ufficio, e perciò come sdegnato, perché non può comunicare i suoi effetti, brucia tanto quella terra da renderla sterile ed incapace di produrre un filo d’erba. Ora figlia mia, il sole è simbolo della mia Volontà ed Essa per natura sua, nell’anima dove regna vuol fare il suo corso di luce e siccome la sua luce possiede innumerevoli effetti, non si stanca mai, né esaurisce e perciò vuol comunicare i suoi effetti ed il suo trionfo quando trova in te le disposizioni che più che seme, fiore e frutto può comunicare i suoi effetti, il profumo, il colore, la sua dolcezza, che convertendosi in conoscenze che ad Essa appartengono, forma l’incanto del suo giardino, ed il mio Fiat Divino più che sole si sente re che può esercitare il suo ufficio regale, si sente che non solo tiene i suoi sudditi, ma anche la sua figlia, che come comunica i suoi effetti, le sue manifestazioni, così le comunica le similitudini di regina e questo è tutto il suo trionfo, trasformare l’anima in regina e abbigliarla con le veste regale. E siccome tutte le mie manifestazioni sul Fiat Supremo formeranno il nuovo giardino dei figli del regno mio, perciò vuol dare sempre, con la sua luce, i suoi effetti in te, per formarlo ricco e rigurgitante di tutte le specie di fiori, frutti e piante celesti, in modo che tutti, attirati dalla varietà di tante bellezze si sentiranno come rapiti e cercheranno di vivere nel regno mio. Ora se in te mancassero le disposizioni di ricevere le comunicazioni degli effetti del Sole della mia Volontà e di uscirle fuori per scriverle, per far conoscere il bene che Essa contiene ed i suo inauditi prodigi, la mia Volontà farebbe come il sole, ti brucerebbe in modo che rimarresti come terra sterile ed infeconda. E poi, come posso scrivere da solo senza di te? Le mie manifestazioni devono essere palpabili, non invisibili, devono cadere sotto i sensi delle creature, le cose invisibili, l’occhio umano non tiene la virtù di guardarle, sarebbe come se dicesse a te: “Scrivi senza inchiostro, senza penna e senza carta”. Non sarebbe assurdo ed irragionevole? Onde dovendo servire le mie manifestazioni ad uso di creature, formate d’anima e di corpo, anch’Io ho bisogno della materia per scrivere e me la devi prestare tu, sicché tu mi servirai d’inchiostro, di penna e di carta, e con questo formo in te i miei caratteri e tu sentendoli in te, li esci fuori e li rendi palpabili con scriverle sulla carta. Perciò tu non puoi scrivere senza di Me, ti mancherebbe il tema, il soggetto, il dettato davanti per copiare, quindi non sapresti dire nulla, ed Io non posso scrivere senza di te, mi mancherebbero le cose principali per scrivere: La carta dell’anima tua, l’inchiostro del tuo amore, la penna della tua volontà. Perciò è un lavoro che dobbiamo fare insieme e d’accordo d’ambi le parti”.

(3) Onde mentre scrivevo pensavo tra me: “Prima di scrivere certe piccole cose che Gesù mi dice, mi sembrano di pochissima importanza e perciò non mi sembrano necessarie di metterle sulla carta, ma nell’atto di scriverle, il modo che Gesù me le ordina nel mio interno cambia la scena e mi sembrano piccole nelle apparenze, ma di grande importanza nella sostanza. Stando tutto ciò, qual conto daranno a Dio chi ha tenuto e chi tiene autorità su di me, quando non si sono imposti con la loro obbedienza a farmi scrivere, quante cose ho tralasciato quando non ho ricevuto nessun comando? E Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(4) “Figlia, certo che mi daranno conto, se credono che sono Io, il conto sarà strettissimo, perché credere che sono Io e non far conto anche d’una sola parola, è come se volessero soffocare un mare di bene per l’utile delle creature, perché la mia parola parte sempre dalla forza della Potenza Creatrice, difatti, un Fiat dissi nella Creazione e vi distesi un cielo tempestato d’innumerevoli milioni di stelle, un altro Fiat e vi formai il sole; non dissi venti parole per formare tante cose nella Creazione, ma un solo Fiat mi bastò. Ora la mia parola contiene ancora la sua Potenza Creatrice e non potete sapere se la mia parola è diretta a formare un cielo, una stella, un mare, un sole, per le anime, quindi non facendone conto e non mettendola in vista per le creature, mi vengono a respingere in Me stesso questo cielo, questo sole, stelle e mare che potrebbero fare tanto bene alle creature, ed il danno che ne verrebbe sarà incolpato a colui che non facendone conto l’ha soffocato dentro di Me. Se poi non credono, peggio ancora, perché sono tanto ciechi che non hanno occhi per vedere il Sole della mia parola, e l’incredulità porta all’ostinazione e alla durezza del cuore, invece la credenza rammollisce il cuore e lo dispone a farsi soggiogare dalla grazia e a darle la vista di poter comprendere le mie verità”.