(1) Stavo facendo i miei soliti atti nel Supremo Volere ed il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e stendendomi le braccia mi abbracciava, ma mi stringeva tanto forte a Sé, che restavo tutta coperta da Gesù e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, non sono contento se non ti veggo tutta coperta di Me, e tanto sperduta in Me, da non riconoscere più te in te, ma solo Me in te”.
(3) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, chi vive nella mia Volontà è sempre eguale a sé stesso, i suoi atti simboleggiano la luce che si diffonde egualmente dietro, avanti, a destra e a sinistra, al più se contiene più forza di luce si allarga di più, ma sempre eguale si diffonde nell’allargare la circonferenza di luce intorno a sé. Ora gli atti fatti nel mio Volere, simboleggiando la luce, come l’atto della creatura entra in Esso, così abbraccia il passato, il presente ed il futuro e non difettando di pienezza di luce si allarga ovunque e prende come d’un sol colpo tutti nella circonferenza della sua luce interminabile. Perciò per chi vive nel Fiat Divino, nessuno può dire per quanto bene facciano, io sono simile a te, però essa sola può dire, io sono simile a Colui che mi ha creata, ciò che fa Lui faccio io, una è la luce che ci investe, una è la forza, una è la Volontà”.
(4) Onde dopo di ciò stavo pensando ai Santi Magi, quando visitarono il bambinello Gesù nella grotta di Betlemme ed il mio sempre amabile Gesù mi ha detto:
(5) “Figlia mia, vedi l’ordine della mia Provvidenza Divina: Per il gran portento della mia Incarnazione scelsi e me ne servii d’una Vergine, umile, povera; per custode che mi faceva da padre, il Vergine San Giuseppe, tanto povero che aveva bisogno di lavorare per sostenerci la vita. Vedi come nelle opere più grande, e più grande non poteva essere il mistero dell’Incarnazione, ce ne serviamo di persone che nell’apparenza non danno all’occhio a nessuno perché le dignità, gli scettri, le ricchezze, sono sempre fumi che accecano l’anima e gli impedisce di penetrare negli arcani celesti per ricevere un atto grande di Dio e lo stesso Dio. Invece per manifestare ai popoli la venuta di Me, Verbo del Padre sulla terra, volli e me ne servii di autorità regia, di uomini dotti e scienziati, perché per la loro autorità potessero diffondere le conoscenze del Dio nato e volendo, anche imporsi sui popoli. Ma ad onta di ciò, la stella fu vista da tutti, eppure solo tre si muovono, fanno attenzione e la seguono, ciò dice che tra tutti, solo loro possedevano un certo dominio di loro stessi, che formando un posticino di vuoto nel loro interno, oltre alla vista della stella sentirono la mia chiamata, che facendo l’eco nel loro interno e non curando né sacrifici, né dicerie, né burle, perché partivano per un punto ignoto e molto ne dovettero sentire, ma loro nulla curando e dominando loro stessi, seguirono la stella unita alla mia chiamata, che più che stella parlante risuonava nel loro interno, l’illuminava, l’allettava e diceva tante cose di Colui che dovevano visitare ed essi ebbri di gioia seguivano la stella. Vedi dunque che per dare il gran dono dell’Incarnazione ci voleva una Vergine che non avesse volontà umana, che fosse più di Cielo che di terra e che un miracolo continuo la disponesse al gran portento, quindi delle cose esterne e apparenze umane non avevamo bisogno che potesse attirare l’attenzione dei popoli. Ma con tutto ciò, anche per manifestarmi volli uomini che avessero il dominio di loro stessi che formasse un poco di vuoto nel loro interno, per fare risuonare l’eco della mia chiamata. Ma qual non fu la loro sorpresa nel vedere fermarsi la stella, non sopra d’una reggia, ma di una vile capanna? Non sapevano che pensare e si convinsero che c’era un mistero non umano ma Divino, quando si animarono di fede ed entrarono nella grotta ed inginocchiandosi mi adorarono, come piegarono le ginocchia, Io mi svelai e feci trasparire dalla mia piccola Umanità la mia Divinità e mi conobbero che ero il Re dei re, Colui che veniva a salvarli e loro pronti si esibirono a servirmi e a mettere la vita per amor mio, ma la mia Volontà si fece conoscere e li spedì di nuovo nella loro regione per farli essere in mezzo a quei popoli i banditori della mia venuta sulla terra. Vedi dunque quanto è necessario il dominio di sé stesso ed il vuoto nel cuore per fare risuonare la mia chiamata ed essere idonei a conoscere la verità e a manifestarla agli altri”.