(1) Mentre la mia mente nuotava nel Sole dell’Eterno Volere, il mio Amato Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, l’affronto che fa la creatura col non fare la mia Volontà è grande. Essa è più che luce solare, invade tutti e tutto, né possono sfuggire da Essa, dalla sua luce interminabile! Ora la creatura col fare la sua volontà vuol fendere questa luce e vi forma le tenebre, ma la mia s’innalza e vi fa il suo corso di luce lasciando la creatura nelle tenebre della sua volontà. Non si direbbe pazzo e che facesse gran male chi fendesse la luce del sole e si formasse una lunga notte? Poveretto, morrebbe di freddo non ricevendo più il calore della luce del sole, morrebbe di noia non potendo più operare, mancandogli il bene della luce, morrebbe di fame non avendo né luce, né calore per far vegetare e fecondar il suo piccolo terreno coperto dalle tenebre della sua volontà, si direbbe di costui: Meglio che non fosse mai nato un essere così infelice! Tutto ciò succede all’anima che fa la sua volontà, perciò il male che è più da deplorarsi è il non fare la mia, perché tolta la mia Volontà, muore di freddo per tutti i beni celesti, muore di noia, di stanchezza, di debolezza, perché manca la mia Volontà che fa sorgere la gioia, la forza e la vita dell’operato Divino, muore di fame perché manca la sua luce che fa vegetare e fecondare il piccolo terreno dell’anima, per formare il cibo per il quale deve vivere. Le creature si credono che non è un gran male il non fare la mia Volontà, mentre racchiude tutti i mali insieme”.
(3) Onde dopo ciò ha soggiunto: “Figlia mia, ogni bene, per essere bene, deve avere il suo principio in Dio, sicché l’amore, l’operare anche il bene, il patire, l’eroismo di quelli che si menano a corpo perduti per ottenere un intento, lo studio delle scienze sacre e profane, insomma tutto ciò che non ha principio in Dio, gonfiano la creatura, la svuotano di grazia e tutti questi beni che non hanno principio in Dio, che cominciano con principio umano sono come opere portate dal vento impetuoso, che, con la sua forza riduce in polvere città, ville, cose sontuose e ne fa un mucchio. Quante volte un vento impetuoso distrugge, atterra le opere più belle d’arte, d’ingegno, facendosene un gioco col suo furore di quelle opere tanto decantate e ammirate? Quante volte il vento impetuoso della propria stima, della propria gloria, il vento furioso di piacere le creature, atterrano le opere più belle ed Io sento la nausea dello stesso bene? Perciò non c’è rimedio più efficace, più adatto, più guaribile, che impedisce il furore di questi venti nell’anima, che la forza, l’eclisse della luce della mia Volontà. Dove c’è questa forza, questo eclisse di luce Divina, questi venti vengono impediti di soffiare e la creatura vive sotto l’influsso vitale d’una Volontà Divina, in modo che si vede in tutti i suoi atti, piccoli e grandi, il suggello del Fiat, sicché il suo motto è: “Lo vuole Iddio, lo voglio io, e se non lo vuole, non lo voglio anch’io”. Oltre di ciò, la mia Volontà mantiene l’equilibrio perfetto in tutta la Creazione, mantiene l’equilibrio dell’Amore, della Bontà, della Misericordia, della Fortezza, della Potenza e fin della Giustizia, perciò quando tu senti flagelli e guai, non è altro che effetto della mia Volontà equilibrata, che per quanto ama la creatura, non è soggetta a squilibrarsi, altrimenti sarebbe difettosa e debole se perdesse il suo equilibrio. Che, qui c’è tutto l’ordine e santità di Essa: Nel suo perfetto equilibrio, sempre uguale, senza mai mutarsi.
(4) Ora figlia mia, primogenita del mio Volere, senti una cosa bella sul mio Fiat Supremo, l’anima che vive in Esso e lo fa regnare per fargli formare il suo regno, la mia Volontà, bilocandosi, trasferisce in lei il suo perfetto equilibrio. Sicché l’anima si sente equilibrata nell’amore, nella bontà, nella misericordia, nella fortezza, potenza e giustizia. E siccome la Creazione è vastissima, dove il mio Volere esercita in ciascuna cosa il suo atto distinto d’equilibrio, ora l’anima possedendo questo suo equilibrio, la mia Volontà la innalza, la ingrandisce tanto, da farle trovare in tutti gli atti suoi l’equilibrio dell’uno e dell’altro, l’unificano e le rendono inseparabili. Sicché si trova la creatura nel sole per fare gli atti equilibrati che il mio Volere fa in esso, si trova nel mare, nel cielo, nel fiorellino che spunta per mandare insieme il suo profumo, nell’uccellino che canta per allietare tutta la Creazione con l’equilibrio della gioia, si trova nel furore del vento, dell’acqua, delle tempeste per l’equilibrio della giustizia, insomma, la mia Volontà non sa stare senza di questa creatura, sono inseparabile e fanno vita insieme. E ti par poco che l’anima può dire: “Io sto distesa nel cielo per conservarlo a bene dei miei fratelli, io sto nel sole per germogliare, per fecondare, dar luce e preparare il cibo a tutto l’uman genere”. E così in tutto il resto. Chi mai può dire: “Amo il mio Dio come si ama Sé stesso e amo tutti e faccio tutto il bene che fa il mio Creatore a tutta l’umana famiglia”. Solo chi riceve quest’equilibrio del Fiat Divino e lo fa regnare in essa”.