(1) Stavo tutta abbandonata nelle braccia dell’adorabile Volontà e pregavo il mio dolce Gesù che usasse un atto della sua Potenza, per fare che il Supremo Volere investisse le umane generazioni e legandole a Sé, formasse i suoi primi figli tanto da Esso desiderati. Ed il mio Sommo Bene muovendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, si dice madre, si dice padre, quando una persona ha una missione speciale, chiunque ha origine da questa missione compiuta si può chiamare figlia di questa madre. Madre vera significa portare nel suo seno il suo parto, formarlo col suo stesso sangue, sostenere pene, sacrifici e se occorre esporre la propria vita per dar vita al parto delle proprie viscere, sicché quando questo parto è maturato nel proprio seno e uscito alla luce, allora con giustizia, con diritto e con ragione si dice il parto figlio, colei che l’ha generato madre. Perciò per essere madre è necessario che formino prima nel proprio interno, si generino nel proprio sangue, tutte le membra e gli atti di questi figli devono essere generati a partire dal cuore della propria madre. Ora figlia mia, per essere figlia del mio Volere sei stata generata in Esso, in Esso sei stata formata e più che sangue, la luce, l’amore della mia Volontà formandoti innestava in te i suoi modi, la sua attitudine, il suo operare, facendoti abbracciare tutti e tutto, tanto vero, che come parto suo ora ti chiama la neonata della mia Volontà, ora piccola figlia sua. Ora, può generare i figli del mio Volere solo chi è stato generato in Esso, perciò tu sarai la madre della generazione dei suoi figli”.
(3) Ed io, mio Gesù, che dici? Non sono buona ad essere figlia, come posso essere Madre?
(4) E Gesù: “Eppure da te deve uscire la generazione di questi figli, che madre ha sofferto tanto, chi è stato confinato dentro d’un letto per quarant’anni e più, per amore di formare il suo parto e dare alla luce la generazione dei suoi figli? Nessuno. Che madre, per quanto buona, ha sacrificato tutta intera la sua esistenza fino a racchiudere in sé i pensieri, i palpiti, le opere, per fare che tutto fosse riordinato nel proprio parto, volendole dare non una volta la vita, ma tante volte per quanti atti fa il suo proprio figlio? Nessuno. Non senti tu stessa in te le generazioni di questi figli col seguire i pensieri, le parole, le opere, i passi, per riordinarli tutti nella mia Volontà? Non senti tu di voler dare la vita a ciascuno purché conoscesse il mio Volere e fossero rigenerati in Esso? Tutto ciò che tu fai nel tuo interno e soffri, non è altro che la formazione e maturazione di questo parto tutto di cielo. Ecco perciò ti ho detto tante volte, la tua missione è grande, né vi è chi può pareggiarla e ci vuole somma attenzione”.
(5) Onde sentendomi oppressa perché mi era stato scritto che il reverendo padre Di Francia stava facendo stampare le memorie della mia infanzia e tutto ciò che segue e nel mio dolore dicevo al mio amato Gesù: “Amor mio, vedi un poco che mi combinano, dal far conoscere ciò che Tu mi hai detto sulle virtù e sulla tua adorabile Volontà, mettono ciò che riguarda me, al più questo lo dovrebbero fare dopo la mia morte, non ora, solo per me c’era questa confusione e questo dolore sommo, per gli altri no. Ah! Gesù, dammi la forza che faccia anche in questo la tua santa Volontà”. E Gesù stringendomi fra le sue braccia per darmi forza, tutto bontà mi ha detto:
(6) “Figlia mia, non t’affliggere tanto, tu devi sapere che le altre santità sono piccole luci che si formano nell’anima e queste luci sono soggette a crescere, a decrescere e anche a smorzarsi, quindi non è giusto che finché si vive nel tempo, fino a tanto che la luce non è più soggetta a smorzarsi col passare all’altra vita, si mette in stampa, che figura farebbe se si conoscesse che questa luce non esiste più? Invece la Santità del vivere nel mio Volere non è luce, ma sole, quindi non soggetto né ad impoverirsi di luce, né a smorzarsi, chi mai può toccare il sole? Chi può togliergli una sola stilla di luce? Nessuno, chi smorzare un atomo del suo calore? Chi può farlo scendere anche un millesimo al di sotto del suo posto, dell’altezza in cui regna e domina tutta la terra? Nessuno. Se non ci fosse il Sole del mio Fiat Supremo non avrei permesso di farle stampare. Piuttosto ho premura, perché il bene che può fare un sole, non può fare una luce, perché il bene della luce è troppo limitato e non mettendole in vista non è, né un gran bene se si mette, né un gran danno se non si fa sorgere. Invece il bene del sole abbraccia tutto, fa bene a tutti e non facendole sorgere quanto più prima è un gran danno ed è un gran bene farlo sorgere anche un giorno prima. Chi può dire il gran bene che può fare una giornata piena di sole? Molto più il Sole della mia Eterna Volontà. Sicché quanto più si tarda, tante giornate di sole levano alle creature e tante giornate levano al sole costringendo i suoi raggi nella nostra Patria Celeste”.
(7) Ma con tutto il dire di Gesù, la mia oppressione continuava e la mia povera mente era funestata dal pensiero che la povera mia insignificante esistenza, che meritava d’essere seppellita, senza che nessuno mi facesse attenzione, che io fossi stata sulla terra, doveva andare sottocchio e nelle mani di chi sa quanti, mio Dio, Dio mio, qual dolore. Ma mentre ciò pensavo il mio amabile Gesù si faceva vedere nel mio interno tutto disteso, come se la sua santa Umanità facesse da fondamento nella povera e piccola anima mia e riprendendo il suo dire ha soggiunto:
(8) “Figlia mia, non ti distrarre, non vedi che il fondamento del regno dell’eterno Fiat in te è formato dai miei passi, dalle mie opere, dal mio cuore palpitante d’amore, per l’onore della mia Volontà, dai miei sospiri ardenti e dalle lacrime infocate dei miei occhi? Tutta la mia vita è distesa in te per formare il fondamento, quindi non conviene che il tuo piccolo operato sopra di questo fondamento sì solido e sì santo, sia fatto con distrazione, né che le tue girate nel Supremo Volere siano fatte ombrate, no, no figlia mia, non lo voglio questo in te, non temere, resterai seppellita nel Sole del mio Volere, chi più di Esso potrà eclissarti in modo che nessuno ti faccia attenzione, il Sole del Fiat Supremo terrà tanta cura, che la piccola lucerna dell’anima tua, circondata dai suoi raggi, il sole vi comparisca e la lucerna la terrà nascosta in Sé, perciò restati in pace se vuoi contentare il tuo Gesù, abbandona tutto in Me ed Io ci penserò a tutto”.