(1) Mi sentivo tutta afflitta per la morte improvvisa di una mia sorella, il timore che il mio amabile Gesù non la tenesse con Sé mi straziava l’animo mio e nel venire il mio Sommo Bene Gesù gli ho detto la mia pena e Lui tutto bontà mi ha detto:
(2) “Figlia mia, non temere, non c’è forse la mia Volontà che supplisce a tutto, agli stessi sacramenti e a tutti gli aiuti che si possono dare ad una povera morente? Molto più quando non c’è la volontà della persona di non voler ricevere i sacramenti e tutti gli aiuti della chiesa che come madre dà in quel punto estremo. Sai, il mio Volere nel rapirla dalla terra improvvisamente me l’ha fatto circondare dalla tenerezza della mia Umanità, il mio cuore umano e divino ha messo in campo d’azione le mie fibre più tenere, in modo che i suoi difetti, le sue debolezze, le sue passioni sono state guardate e pesate con tale finezza di tenerezza infinita e divina; e quando Io metto in campo la mia tenerezza non posso farne a meno d’aver compassione e di lasciarla passare in buon porto, come trionfo della tenerezza del tuo Gesù. E poi, non sai tu che dove mancano gli aiuti umani, abbondano gli aiuti divini? Tu temi che non c’era nessuno dintorno e se voleva aiuto, non aveva a chi chiederlo. Ah! figlia mia, in quel punto gli aiuti umani cessano, non hanno né valore, né effetto, perché entrano nell’atto solo e primo col loro Creatore ed in questo atto primo a nessuno l’è dato d’entrare e poi, a chi non è un perverso, la morte improvvisa serve per non far mettere in campo l’azione diabolica, le sue tentazioni, i timori che con tanta arte getta nei moribondi, perché se lo sente rapire senza poterlo né tentare, né seguire. Perciò ciò che si crede dagli uomini disgrazia, molte volte è più che grazia”.
(3) Dopo ciò mi sono tutta abbandonata nel Supremo Volere ed il mio dolce Gesù riprendendo il suo dire mi ha detto:
(4) “Figlia mia chi vive nel mio Volere tiene il primato su tutto e su tutti gli atti delle creature, tiene innanzi al suo Creatore il suo atto primo nell’amore; sicché se le altre creature amano, l’anima che vive nel mio Volere si trova la prima ad amare, gli altri vengono chi nel secondo, chi nel terzo, chi nel quarto, a secondo l’intensità del loro amore; se le altre creature mi adorano, mi glorificano, mi pregano, l’anima che vive nel mio Volere si trova la prima ad adorarmi, a glorificarmi, a pregarmi. E questo è connaturale, perché la mia Volontà è vita e atto primo di tutte le creature, quindi chi vive in Essa si trova nel suo atto primo ed è la prima sopra tutte le creature innanzi a Dio a fare tutti gli atti loro e a fare tutti gli atti che loro non fanno. Sicché la Sovrana del Cielo che non diede mai vita al suo volere, ma ebbe la sua vita tutta nel Mio, tiene come diritto il primato. Perciò è Lei la prima ad amarci, a glorificarci, a pregarci, se vediamo che le altre creature ci amano è dietro all’amore della Celeste Regina, se ci glorificano e pregano è dietro alla gloria e le preghiere di Colei che tiene il primato e quindi l’impero su tutto. Com’è bella vederla, che come le creature ci amano, Essa non cede mai il suo primo posto nell’amore, anzi mentre si mette come atto primo, fa scorrere il suo mare d’amore intorno alla Maestà in modo che le altre creature restano dietro al mare d’amore della Mamma Celeste con le loro goccioline d’amore e così di tutti gli altri atti. Ah! figlia mia, vivere nella mia Volontà è una parola, ma è una parola che pesa tutto quanto l’eternità, è una parola che abbraccia tutto e tutti”.