MaM
Messaggio del 25 marzo 2022:Cari figli! Ascolto il vostro grido e le preghiere per la pace. Da anni satana lotta per la guerra. Perciò Dio mi ha mandato in mezzo a voi per guidarvi sul cammino della santità, perché l’umanità è al bivio. Vi invito: ritornate a Dio ed ai comandamenti di Dio per stare bene sulla terra e per uscire da questa crisi in cui siete entrati perché non ascoltate Dio che vi ama e desidera salvarvi e guidarvi verso la vita nuova. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 17-42 Maggio 10, 1925 Diversi modi di fondersi nel Divino Volere. Nella Divina Volontà c’è il vuoto degli atti umani che si devono fare in Essa.

(1) Scrivo solo per obbedire e vi fo un misto di cose passate e di cose presenti; molte volte nei miei scritti dico: “Mi stavo fondendo nel Santo Voler Divino”, e non mi spiego di più. Ora, costretta dall’ubbidienza dico quello che mi succede nel fondermi. Mentre mi fondo, innanzi alla mia mente si fa presente un vuoto immenso, tutto di luce, che non si trova né dove giunge l’altezza né dove arriva la profondità, né i confini di destra né di sinistra, né quello d’avanti né quello di dietro. In mezzo a questa immensità, ad un punto altissimo mi sembra di vedere la Divinità, oppure le tre Divine Persone che mi aspettano, ma questo sempre mentalmente, ed io, non so come, una piccola bambina esce da me, ma sono io stessa, forse è la piccola anima mia, ma è commovente vedere questa piccola bambina mettersi in via in questo vuoto immenso, tutta sola, cammina timida in punta di piedi, con gli occhi sempre rivolti dove scorge le Tre Divine Persone, perché teme che se abbassa lo sguardo in quel vuoto immenso, non sa a qual punto deve andare a finire. Tutta la sua forza è in quello sguardo fisso in alto, che essendo ricambiato con lo sguardo dell’Altezza Suprema, prende forza nel cammino. Ora, mentre giunge innanzi a loro, si sprofonda con la faccia nel vuoto per adorare la Maestà Divina, ma una mano delle Divine Persone rialza la piccola bambina, e le dicono:

(2) “La figlia nostra, la piccola figlia della nostra Volontà, vieni nelle nostre braccia”.

(3) Ed essa, nel sentire ciò si mette in festa e mette in festa le Tre Divine Penose, che aspettano il disimpegno del suo ufficio da loro affidatole, ed essa con una grazia propria di bambina dice:

(4) “Vengo ad adorarvi, a benedirvi, a ringraziarvi per tutti, vengo a legarvi al vostro trono tutte le volontà umane di tutte le generazioni, dal primo all’ultimo uomo, affinché tutti riconoscano la vostra Volontà Suprema, l’adorino, l’amino e le diano vita nelle anime loro. Maestà Suprema, in questo vuoto immenso ci sono tutte le creature, ed io voglio prenderle tutte per metterle nel vostro Santo Volere, affinché tutte ritornino al principio da dove sono uscite, cioè dalla vostra Volontà, perciò sono venuta nelle vostre braccia paterne, per portarvi tutti i vostri figli e miei fratelli, e legarli tutti con la vostra Volontà, ed io a nome di tutti e per tutti, voglio ripararvi e darvi l’omaggio, la gloria, come se tutti avessero fatto la vostra Santissima Volontà. Ma, deh! vi prego che non più ci sia separazione tra Volontà Divina e umana, è una piccola bambina che ciò vi chiede, e ai piccoli so che Voi non sapete negare nulla”.

(5) Ma chi può dire tutto, sarei troppo lunga, oltre che mi mancano i vocaboli di ciò che dico innanzi all’Altezza Suprema, mi sembra che qui nel basso mondo non si usa quel linguaggio di quel vuoto immenso.

(6) Altre volte, poi, mentre mi fondo nel Divino Volere e quel vuoto immenso si fa davanti alla mia mente, giro per tutte le cose create e vi imprimo un ti amo per quella Maestà Suprema, come se io volessi empire tutta l’atmosfera di tanti ti amo per ricambiare l’Amore Supremo di tanto amore verso le creature, anzi giro per ogni pensiero di creatura e v’imprimo il mio ti amo, per ogni sguardo e vi lascio il mio ti amo, per ogni bocca e ad ogni parola vi suggello il mio ti amo, per ogni palpito, opera e passo e li copro col mio ti amo al mio Dio, scendo fin laggiù, nel mare, nel fondo dell’oceano, e in ogni guizzo di pesce, in ogni goccia d’acqua, li voglio riempire del mio ti amo. Onde, dopo che dappertutto, come se seminasse il mio ti amo, la piccola bambina si porta innanzi alla Maestà Divina, e dice come se volesse fargli una sorpresa:

(7) “Mio Creatore e Padre mio, mio Gesù e mio eterno amore, guardate, tutte le cose da parte di tutte le creature vi dicono che vi amano, dovunque c’è il ti amo per Voi, cielo e terra ne sono pieni; e Voi non concederete alla piccola piccina che la vostra Volontà scenda in mezzo alle creature, si faccia conoscere, faccia pace con la volontà umana, e prendendo il suo giusto dominio, il suo posto d’onore, nessuna creatura faccia più la sua volontà, ma sempre la Vostra?”.

(8) Altre volte, poi, mentre mi fondo nel Divino Volere, voglio dolermi di tutte le offese fatte al mio Dio, e riprendo il mio giro in quel vuoto immenso per trovare tutto il dolore che il mio Gesù ebbe per tutti i peccati, lo faccio mio e giro ovunque, nei luoghi più reconditi e segreti, nei luoghi pubblici, su tutti gli atti umani cattivi per dolermi per tutte le offese e per ciascun peccato, mi sento che vorrei gridare ad ogni moto della creatura: dolore, perdono. E per fare che tutti lo sentissero lo imprimo nel rumoreggiare del tuono, affinché tuoni in tutti i cuori: dolore di aver offeso il mio Dio; perdono nello scoppio della folgore; dolore nel sibilo del vento; dolore, perdono, nel tintinnio delle campane; dolore e perdono, insomma in tutto. E poi porto al mio Dio il dolore di tutti ed imploro perdono per tutti e dico: “Gran Dio, fate scendere la vostra Volontà sulla terra, affinché il peccato non abbia più luogo. E’ la sola volontà umana che produce tante offese che pare che allaga la terra di peccati; la vostra Volontà sarà la distruttrice di tutti i mali. Perciò vi prego, contentate la piccola figlia della vostra Volontà, che non vuole altro che la vostra Volontà sia conosciuta ed amata e regni in tutti i cuori”.

(9) Ricordo che un giorno stavo fondendomi nel Santo Voler Divino, ed io guardavo il cielo che pioveva a dirotto, e sentivo un piacere nel vedere scendere l’acqua sulla terra; ed il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno, con amore e tenerezza indicibile mi diceva:

(10) “Figlia mia, in quelle gocce d’acqua che vedi scendere dal cielo c’è la mia Volontà, Essa corre rapidamente insieme con l’acqua, si parte per dissetare le creature, scendere nelle viscere umane, nelle loro vene, per rinfrescarle e costituirsi vita delle creature e portare loro il mio bacio, il mio amore; parte per innaffiare la terra, per fecondarla e prepararle il cibo; parte per tant’altri bisogni delle creature. La mia Volontà vuole aver vita in tutte le cose create per dar vita celeste e naturale a tutte le creature. Ma Essa, mentre va come in festa, piena d’amore verso tutti, non riceve l’adeguato ricambio, e resta come digiuna da parte delle creature. Figlia mia, la tua volontà fusa nella mia, corre pure in quell’acqua che piove dal cielo, corre insieme dovunque Essa va, non la lasciare sola e dalle il ricambio del tuo amore, e per tutti”.

(11) Ma mentre ciò dicevo, sono restato incantate le mie pupille, non le potevo spostare da dentro quell’acqua che scorreva, la mia volontà correva insieme, vedevo in quell’acqua le mani del mio Gesù moltiplicate in tante, per portare con le sue mani l’acqua a tutti. Onde, chi può dire quello che provavo in me? Lo può dire solo Gesù, che ne è l’autore. Ma chi può dire i tanti modi nel fondermi nel suo Santissimo Volere?. Per ora basta il dire, se Gesù vorrà darà i vocaboli e la grazia di dire altro, ed io riprenderò il mio dire.

(12) Oltre di ciò, stavo dicendo al mio Gesù: “Dimmi amor mio, che cosa è questo vuoto che mi si presenta davanti alla mia mente quando mi fondo nella tua Santissima Volontà? Chi è questa bambina che esce da me, e perché sente una forza irresistibile di venire al tuo trono per venire a deporre i suoi piccoli atti nel grembo divino, quasi per fargli una festa?”. Ed il mio dolce Gesù, tutto bontà mi ha detto:

(13) “Figlia mia, il vuoto è la mia Volontà, messo a tua disposizione, che dovrebbe riempirsi di tant’atti per quanti le creature ne avrebbero fatti se avessero compito la nostra Volontà. Questo vuoto immenso che tu vedi, rappresentanto nella nostra Volontà, uscì dalla nostra Divinità a bene di tutti nella Creazione per felicitare tutto e tutti, quindi era come di conseguenza che tutte le creature dovevano riempire questo vuoto col ricambio dei loro atti e donazione della loro volontà al loro Creatore, e non avendolo fatto, facendoci l’offesa più grave, perciò chiamammo te con missione speciale, per essere rifatto e ricambiato di ciò che gli altri ci dovevano; ed ecco la causa per cui prima ti disponemmo con una lunga catena di grazie, e poi ti domandammo se volevi far vita nella nostra Volontà, e tu accettasti con un sì, legando la tua volontà al nostro trono senza volerla più conoscere, perché volontà umana e Divina non si riconciliano né possono vivere insieme; onde, quel sì, cioè la tua volontà, esiste fortemente legata al nostro trono, ecco perciò l’anima tua, come piccola bambina, è come tirata innanzi alla Maestà Suprema, perché c’è il tuo volere innanzi a Noi, che come calamita ti attira, e tu invece di guardare la tua volontà ti occupi solo di portare in grembo a Noi tutto ciò che hai potuto fare nella nostra Volontà, e deponi nel nostro seno la nostra stessa Volontà come l’omaggio più grande che a Noi conviene, ed il ricambio a Noi più gradito. Onde, la noncuranza della tua volontà, ed il solo Volere nostro che vive in te, ci mette in festa; i tuoi piccoli atti fatti nel nostro Volere ci portano le gioie di tutta la Creazione, sicché pare che tutto ci sorrida e ci fanno festa; e nel vederti scendere dal nostro trono, senza neppure guardare la tua volontà, portandoti la Nostra, è per Noi la gioia più grande, perciò ti dico sempre, sii attenta nel nostro Volere, perché in Esso c’è molto da fare, e quanto più farai, tanta più festa ci farai ed il nostro Volere si verserà a torrenti in te e fuori di te”.