(1) Continuo il mio stato di privazione di Gesù e di amarezze intense per la povera anima mia, e se alla sfuggita si fa vedere nel mio interno, è tutto taciturno e pensoso; ma però, ad onta del suo silenzio io rimango contenta, pensando che non mi ha lasciato e che la sua dimora in me continua ancora. E mentre la povera anima mia sta per appassire, la sua vista mi dà un sorso di vita, e qual rugiada benefica mi fa rinverdire, ma per fare che? Per ritornare di nuovo ad appassire e sentirmi morire; sicché sto sempre tra la vita e la morte. Onde, mentre nuotavo nel mare immenso del dolore d’averlo perduto, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno, e facendosi vedere in atto di pregare, mi sono unita con Lui nella preghiera e poi mi ha detto:
(2) “Figlia mia, Io nel creare l’uomo, per conservargli la vita formai intorno a lui l’aria del corpo e l’aria dell’anima: l’aria naturale per il corpo, l’aria della mia Volontà per l’anima. Credi tu che l’aria naturale, solo perché aria ha virtù di dare la respirazione all’uomo, la forza, l’alimento, la freschezza, la vegetazione a tutta la natura? Sicché, ad onta che non si vede tiene tutto in pugno e si costituisce vita d’ogni essere creato, onde tutti sentono la necessita dell’aria, ed essa dovunque fa il suo corso, di notte e di giorno, penetra nel palpito del cuore, nella circolazione del sangue, dovunque; ma sai perché contiene tanta virtù? Perché nell’aria c’è tutta la sostanza dei beni che produce, e furono messi da Dio nell’aria la forza alimentatrice, respirativa, vegetativa, ed essa contiene come tanti semi di tutto il bene che racchiude. Ora, se ci voleva un’aria per la conservazione di tutta la natura, ci voleva anche un aria per la conservazione dell’anima, e la mia bontà non volle affidare né formare un’altra aria per l’anima, ma la mia stessa Volontà si volle costituire aria per l’anima, onde tutta quella sostanza dei beni che Essa contiene, come aria che ad onta che non si veda, potesse penetrare nel fondo dell’anima e portarle l’alimento divino, la vegetazione e tutti i beni; la virtù respirativa di tutto ciò che è Cielo, la fortezza invincibile, la fecondità di tutte le virtù. Ci dovrebbe essere una gara, il corpo a respirare l’aria naturale, l’anima a respirare l’aria della mia Volontà. Eppure, c’è da piangere! Se si sentono mancare l’aria naturale, se la procurano; andando sugli alti monti, manifestano con dolore la mancanza dell’aria; invece dell’aria della mia Volontà non si danno pensiero né dolore, e ad onta che sono costretti ad essere come imbevuti dell’aria della mia Volontà, le creature non amandola quest’aria balsamica e santificatrice, Essa non può mettere nell’anima i beni che contiene, ed è costretta a starvi sacrificata, senza poter svolgere la vita che Essa contiene. Perciò figlia mia, ti raccomando, se vuoi che la mia Volontà compia in te i suoi disegni, che respiri sempre l’aria della mia Volontà, affinché come la respiri, vegeti in te la Vita Divina e ti conduca al vero scopo per cui fosti creata”.