(1) Dopo molto aspettare la presenza del mio adorabile Gesù, me l’ho sentito nel mio interno, che stendeva le braccia e mi diceva:
(2) “Figlia mia, stendi le tue braccia insieme con Me nella mia Volontà, per riparare per tanti che stendono le loro opere nella volontà umana, la quale li forma la rete di tutti i mali per precipitarli nell’eterno abisso, e per impedire che la mia giustizia si riversi su di loro per sfogare il suo giusto furore, perché quando la creatura si stende nella mia Volontà per operare e per patire, la mia giustizia si sente toccata dalla creatura con la potenza della mia Volontà, e smette i suoi giusti rigori, è una vena divina che la creatura fa scorrere fra Dio e l’umana famiglia, per la quale la mia giustizia non può fare a meno d’aver riguardo per la povera umanità”.
(3) E mentre ciò diceva, faceva vedere come le creature stanno preparando una grande rivoluzione, tra partiti contro il governo e contro la Chiesa, che eccidio orribile si vedeva! Quante tragedie! Onde il mio dolce Gesù ha ripreso il suo dire:
(4) “Figlia mia, hai visto? Le creature non la vogliono finire, l’avidità di spargere sangue non è smorzata in loro, e questo attira che la mia giustizia, con terremoti, con acqua e col fuoco distrugga città intere e faccia scomparire gli abitanti dalla faccia della terra, perciò figlia mia, prega, soffri, opera nella mia Volontà, ché solo questo può essere un argine che la mia giustizia non scoppi le sue folgori devastatrici per distruggere la terra. Oh! se tu sapessi come è bello e dilettevole il vedere operare un’anima nella mia Volontà! Una immagine te la possono dare il padre mare e la madre terra, che sono così stretti e vincolati tra loro, che l’acqua con può stare senza la terra, e la terra sarebbe infeconda senza dell’acqua, è come un connubio che passa tra loro, che si può dire: mare il padre, madre la terra. Tale unione dovrebbe tenere l’anima con la mia Volontà. Ora, che cosa c’è nel mare? Una immensità di acque; chi abita in queste acque? A chi alimenta, a chi dà vita? Ai tanti svariati pesci che si alimentano, nuotano e guizzano nell’immenso mare. Vedi dunque, il mare è uno, ma molti pesci vivono in esso; ma l’amore e la gelosia del mare è tanta verso di essi, che li tiene nascosti in sé; le sue acque si stendono al di sopra, al di sotto, a destra e a sinistra, se il pesce vuol nuotare e camminare fende le acque e guizzando si diverte, e l’acqua si fa fendere, ma si stringe sempre d’intorno, di sotto e di sopra, non lo lascia mai; e da dove passa si chiude subito il passo dietro, non lasciando i vestigi da dove passa né dove giunge, affinché nessuno possa inseguirlo; se vuol nutrirsi, l’acqua si presta ad alimentarlo; se vuol dormire, gli fa da letto; ma mai lo lascia, si serra sempre intorno a lui. Ma con tutto ciò si vede che nel mare ci sono esseri che non sono acque; si vedono moti, guizzi, formati da questi muti abitatori, ai quali il mare è vita, ed essi sono la gloria, l’onore e la ricchezza del mare. Più che pesce è l’anima che opera e vive nella mia Volontà. La mia Volontà è immensa, la creatura è finita, ma però ha i suoi moti, il suo vocio, il suo piccolo cammino, e la mia Volontà vedendola in Essa, è tanto l’amore e la sua gelosia, che più che mare si stende di sopra, di sotto, a destra ed a sinistra, e si fa vita, alimento, parola, opera, passo, patire, letto, riposo, abitazione di questa fortunata creatura, la segue ovunque e giunge a trastullarsi insieme. Potrei dire che sono la mia gloria, il mio onore e la ricchezza che partorisce la mia Volontà. Quest’operare dell’anima nella mia Volontà, è come il nuotare ed il guizzare del pesce nel mare terrestre, e l’anima lo fa nel mare Celeste del Voler Supremo; sono i nascosti abitatori delle onde celesti, che vivono all’eredità immensa del mare infinito della mia Volontà; e come i pesci sono nascosti, scomparsi nel mare, muti, eppure formano la gloria del mare e servono come cibo agli uomini, così queste anime sembrano scomparse nel mare Divino, mute, eppure formano la mia più grande gloria della Creazione, e sono causa primaria per far scendere sulla terra il cibo prelibato della mia Volontà e della mia grazia.
(5) Un’altra immagine dell’operato dell’anima nella mia Volontà è la terra. Le anime che vivono nella mia Volontà sono le piante, i fiori, gli alberi, il seme. Con quanto amore non si apre la terra per ricevere il seme? Ma non si apre, si fende per mettersi sopra, per aiutare al seme a farsi polvere insieme con lei, per poter con più facilità partorire dal suo seno la pianta che contiene quel seme, e come incomincia ad uscire dal suo seno, si serra d’intorno, le presta l’umore che tiene, quasi come cibo per farla crescere. Una madre non può essere così affettuosa come la madre terra, perché al suo neonato non sempre lo tiene nel suo grembo, né sempre gli dà il latte; ma la terra, più che madre, non distacca mai dal suo seno la pianta, anzi, quanto più cresce di sopra tanto più si sprofonda di sotto, si squarcia per far posto alle radici per far crescere più bella e più forte la pianta. E’ tanto l’amore e la sua gelosia, che la tiene attaccata al suo petto per darle vita ed alimento continuo. Ma le piante, i fiori, ecc., sono il più bello ornamento della terra, la sua felicità, la sua gloria e la sua ricchezza, e forniscono di cibo le umani generazioni. Più che madre terra è la mia Volontà per l’anima che vive ed opera nella mia Volontà; più che tenera madre me la nascondo nella mia Volontà, l’aiuto a far morire il seme della sua volontà, affinché rinasca con la mia, e vi formo la mia pianta prediletta; l’alimento col latte celeste della mia Divinità; è tanta la mia gelosia che la tengo attaccata al mio seno, e serrato a lei d’intorno, affinché cresca bella e forte e tutta a mia somiglianza. Perciò figlia mia sii attenta, opera sempre nella mia Volontà se vuoi rendere contento il tuo amato Gesù; vorrei che smettessi tutto per prendere solo questo punto del vivere ed operare sempre nella mia Volontà.