MaM
Messaggio del 25 luglio 2010:Cari figli, vi invito di nuovo a seguirmi con gioia. Desidero guidarvi tutti a mio Figlio e vostro Salvatore. Non siete coscienti che senza di Lui non avete gioia e pace e neanche futuro e vita eterna. Perciò figlioli, approfittate di questo tempo di preghiera gioiosa e abbandono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 16-34 Dicembre 4, 1923 Luisa non vuole essere conosciuta. Gesù parla della necessità di questa conoscenza.

(1) Stavo pensando a ciò che scrivo sul Santissimo Volere del mio dolce Gesù. Che il benedetto Gesù voglia dire tante cose sublimi del suo Santo Volere è giusto, perché tutto ciò che si può dire di Esso, l’altezza, la grandezza, i prodigi, ecc. , tutto va bene, anzi tutto è poco a quello che si può dire; ma quell’intrecciare sempre insieme questa povera anima mia, non ci dovrebbe essere, la sua Volontà è quella che dovrebbe far conoscere, non me; la mia povera persona non dovrebbe esistere, molto più che tutta la cosa è sua, non mia, a me non resta altro che la confusione di ciò che mi dice; ma con tutto ciò l’ubbidienza mi costringe a scrivere, non solo sul Voler Divino, ma pure sull’intreccio che fa di me con la sua Volontà. Ora, mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi a Sé mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sei sempre la mia neonata della mia Volontà, e poi tu ti sbagli. Vuoi che parli della mia Volontà e che la faccia conoscere, e chi deve essere il canale, il portavoce, lo strumento per farla conoscere non deve esistere? Se la cosa dovrebbe restare tra Me e te, forse potrebbe andare, ma siccome voglio che la mia Volontà abbia il suo Regno, ed il Regno non si forma d’una sola persona, ma di molte e di diverse condizioni, perciò è necessario che non solo si conosca la mia Volontà, i beni che contiene, la nobiltà di coloro che vorranno vivere in questo Regno, il bene, la felicità, l’ordine, l’armonia che ciascuno possederà, ma anche colei che la mia bontà ha scelto come origine e principio d’un tanto bene. Con l’intrecciare te insieme con la mia Volontà, con innalzarti sopra tutte le cose della Creazione, non significa altro che dare più importanza, innalzare di più, dare più peso alla mia Volontà. Quanto un re è più buono, più santo, più ricco, più liberale, più amante dei suoi sudditi, fino a mettere la propria vita anziché far toccare uno che viva nel suo Regno, tanto più quel Regno è stimato e amato, e suscita in tutti il desiderio di vivere in quel Regno, anzi fanno a gara per vedere a chi potesse toccare una tale fortuna; quindi dalla conoscenza del re ne viene il buon andamento del Regno, la sua importanza. Tu, col dire di non voler essere intrecciata con la mia Volontà, vorresti il Regno senza del re, la scienza senza del maestro, i possedimenti senza del padrone; che ne sarebbe di questo Regno, di questa scienza, di questi possedimenti? Quanti disordini non ci sarebbero, quante rovine? Ed Io non so fare cose disordinate, anzi la prima cosa in Me è l’ordine.

(3) Vedi, ciò sarebbe successo nella Redenzione se la mia cara Mamma non avesse voluto far conoscere che era la mia Madre, che mi aveva concepito nel suo seno verginale, che mi nutrì col suo latte; la mia venuta sulla terra, la Redenzione, darebbe dell’incredibile e nessuno si sarebbe indotto a credere e a ricevere i beni che ci sono nella Redenzione. Invece, col far conoscere la mia Madre, chi era Lei, la esente da ogni macchia, anche di origine, un prodigio della grazia, com’Essa amò come teneri figli tutte le creature, e per amore di essi sacrificò la Vita del suo Figlio e Dio, la Redenzione ebbe maggiore importanza, si rese più accessibile alla mente umana, e vi formò il Regno della Redenzione coi suoi copiosi effetti. Sicché con l’intrecciare la mia Madre nell’opera della Redenzione, non fu altro che dare maggiore importanza al gran bene che venni a fare sulla terra. Dovendo Io essere visibile a tutti, prendere umana carne, dovevo servirmene di una della razza umana, che dovevo sublimare sopra tutti per compiere i miei alti disegni.

(4) Ora, se ciò successe per formare il Regno della mia Redenzione sulla terra, così pure, dovendo formare il Regno della mia Volontà, è necessario che si conosca un’altra creatura in cui deve avere l’origine, il principio, il vero regnare della mia Volontà, chi essa sia, quanto l’ho amato, come l’ho sacrificato per tutti e per ciascuno, in una parola, tutto ciò che la mia Volontà ha disposto e versato in lei. Ma con l’intrecciare te, è sempre la mia Volontà che risalta, sono vie e mezzi per farla conoscere, sono attrattive, spinte, luci, calamite per attirare tutti a venire a vivere in questo Regno di felicità, di grazia, di pace, di amore. Perciò lascia fare al tuo Gesù che tanto ti ama, e non volerti affliggere, molto meno darti pensiero del come svolgo l’intreccio della mia Volontà con te, e pensa solo a seguire il tuo volo negli eterni confini del mio Supremo Volere”.