(1) Mi sentivo impietrita dal dolore per la privazione del mio dolce Gesù, mi sembra che anche i suoi lampi, la sua ombra si va diminuendo, unico mio sostegno nella sua privazione, che come piccole stille di rugiada sostengono la povera pianticella dell’anima mia, che arsa, seccata dalla sua privazione, le danno il filo di vita per non farla morire. Ma però ero tutta rassegnata alla sua Volontà, e cercavo per quanto era da me di seguire i miei atti interni, come quando insieme con Gesù prendevo il volo nel suo Santissimo Volere; ma, oh! come li facevo diversi, li facevo male, non trovando tutti per dare per tutti al mio Dio. Ora stavo dicendo nel mio interno:
(2) “Mio Gesù, nel tuo Volere unisco i miei pensieri ai tuoi, e siccome i tuoi pensieri circolano in ogni intelligenza creata, voglio che ogni pensiero attinga dai tuoi l’amore della tua intelligenza, per poter mettere nel volo dell’amore ciascun pensiero di creatura; questo volo giunge su, nel Cielo, innanzi alla Maestà Suprema, e confondendosi con l’Amore Eterno attira in terra su tutte le creature l’amore della Santissima Trinità”.
(3) Ora, mentre ciò ed altro facevo, il mio adorabile Gesù si è mosso nel mio interno e sospirando mi ha detto:
(4) “Figlia mia, tu non puoi stare senza di Me, molto più Io non posso stare senza di te; tutto ciò che tu senti nel tuo cuore, sono Io: le tue ansie, i tuoi sospiri, il martirio che soffri perché priva di Me, sono Io, sono i miei palpiti che si ripercuotono in te, che ti portano le mie pene, che mi nascondono da te, perciò non potendone più l’amore, superando la giustizia mi costringe a svelarmi”.
(5) E mentre ciò diceva si è fatto vedere. Mio Dio, chi può dire come mi son sentita rinascere? Poi ha soggiunto:
(6) “Figlia mia, tu mi hai dato l’abilitazione in te in terra, ed Io ti tengo in Cielo, nel mio cuore, sicché mentre stai in terra, sei con Me in Cielo. La Divinità si delizia con la piccola figlia del Supremo Volere avendola con loro in Cielo, e siccome teniamo la piccola figlia nostra in Cielo ed in terra, non ci conviene distruggere la terra come la giustizia vorrebbe fare, così meritando le creature, al più scompariranno molte città, la terra aprirà le voragini a diversi punti, facendo scomparire luoghi e persone, le guerre le decimeranno, ma per riguardo della piccola figlia nostra non la distruggeremo, avendo dato a lei il compito di far vivere la nostra Volontà sulla terra. Perciò fatti coraggio, non ti abbattere troppo nella mia assenza, sappi che non potrò durarla a lungo a non farmi vedere, Io stesso non lo posso, e tu non cessi mai, mai, d’amarmi, non solo per te, ma anche per tutti i nostri cari fratelli. Difatti, vuoi tu sapere perché Adamo peccò? Perché dimenticò che Io lo amavo, e dimenticò d’amarmi, fu questo il primo germe della sua colpa, se avesse pensato che Io lo amavo assai, e che lui era obbligato ad amarmi, mai si sarebbe deciso a disubbidirmi, sicché primo cessò l’amore, poi cominciò il peccato; e come cessò d’amare il suo Dio, cessò il vero amore verso sé stesso; le sue stesse membra e potenze si ribellarono a lui stesso; perdette il dominio, l’ordine, e diventò pauroso, non solo, ma cessò il vero amore verso le altre creature, mentre Io lo avevo creato con lo stesso amore che regnava tra le Divine Persone, che uno doveva essere l’immagine dell’altro, la felicità, la gioia, la vita dell’altro, perciò, venendo sulla terra, la cosa a cui diedi più importanza, fu che si amassero l’un l’altro come erano amati da Me, per dar loro il mio primo amore, per far aleggiare sulla terra l’amore della Santissima Trinità. Perciò in tutte le tue pene e privazioni, non dimenticare mai che Io ti amo assai, per non dimenticarti mai d’amarmi, e come figlia del nostro Volere hai il compito d’amarmi per tutti, così starai nell’ordine e non avrai timore di nulla”.