MaM
Messaggio del 25 febbraio 2007:Cari figli, aprite il vostro cuore alla misericordia di Dio in questo tempo quaresimale. Il Padre celeste desidera liberare dalla schiavitù del peccato ciascuno di voi. Perciò, figlioli, fate buon uso di questo tempo e attraverso l’incontro con Dio nella confessione lasciate il peccato e decidetevi per la santità. Fate questo per amore di Gesù che ha redento tutti voi con il suo Sangue, affinché siate felici e in pace. Non dimenticate, figlioli: la vostra libertà è la vostra debolezza, perciò seguite i miei messaggi con serietà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 15-28 Giugno 10, 1923 Per vivere nel Divin Volere, la porta per entrare è la Umanità di Gesù. Ufficio di vittima, e che significa esserne deposto.

(1) Stavo lamentandomi col mio dolce Gesù delle sue privazioni, e pensavo tra me: “Chi sa quale ne sarà la causa che non viene? E se è vero, come qualche volta mi ha fatto capire, che non viene per i castighi, stando per lo stato di vittima in cui mi tiene, che col venire, dovendomi comunicare le pene per l’ufficio che occupo, si sente spezzare le braccia, e siccome la giustizia vuol punire, sforzandola la creatura, perciò non viene, onde se così fosse, mi togliesse dallo stato di vittima, purché venga, poco m’importa di tutto il resto, quello che m’interessa è Gesù, la mia vita, il mio tutto, tutto il resto è nulla per me”. Ora, mentre ciò ed altro pensavo, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno, e cingendomi il collo col suo braccio mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che dici? Deporti dall’ufficio? Tu non sai che significa perdere il dominio, perdere il diritto di comandare, non poter disporre più di nulla, perché quando una persona sta in ufficio può sempre disporre: Se è giudice può giudicare, tiene il diritto di assegnare la condanna ed anche di assolverlo, può essere che giorni e settimane lui non esercite il suo ufficio perché non ci sono occasioni, ma con tutto ciò riscuote la sua paga, mantiene i suoi diritti e non appena si presentano i rei o i giusti, lui è al suo posto di giudice, difende e condanna; ma se è deposto perde tutti i diritti e si riduce all’inabilità; così di tutti gli altri uffici, perciò contentati che sei priva di Me qualche volta, anziché voler essere deposta dal tuo ufficio, altrimenti perderai anche il diritto di far risparmiare in parte i meritati flagelli, e se bene ti sembra che con la mancanza delle pene qualche giorni tu faccia nulla, il stare in ufficio è sempre qualche cosa, e ciò che non fai un giorno, col venire a te, tovandoti in ufficio puoi fare l’altro giorno.

(3) E questo non è tutto, è l’ultima parte; la più essenziale è che per vivere nel mio Volere, la porta per entrare, il primo anello di congiunzione è la mia Umanità, fu Lei la prima e vera vittima che per ufficio datomi dal mio Celeste Padre, visse sacrificata e completamente crocefissa nella Divina Volontà, ed in virtù della potenza del mio Eterno Volere, potette moltiplicare la mia Vita per tutti e per ciascuno, e come con la potenza d’un solo Fiat moltiplicavo tante cose create, dando a ciascun creatura il diritto di farle proprie, così la potenza della mia Volontà moltiplicava una sol Vita, affinché ognuno mi avesse per sé solo per aiuto, per difesa, per rifugio, come mi voleva, è questa tutta la grandezza, il bene, il tutto, l’infinita distanza tra il vivere nel mio Volere o vivere in modo diverso, anche buono e santo: “La moltiplicazione d’un atto in tanti atti per quanti se ne vogliono, sufficienti per quanti ne vogliono fruire”. Ora, se ti deponessi dall’ufficio, non solo non occuperesti il mio ufficio sulla terra, non stando nella mia Umanità, ché ad onta che fece molto, impetrando tanto bene all’uomo, ma non tolsi i diritti, l’onore, il decoro alla mia giustizia, quando richiedeva di punire giustamente l’uomo mi rassegnavo; ma mancandoti l’anello di congiunzione non potresti vivere nel mio Volere, perderesti il dominio, i tuoi atti passerebbero a semplici intenzioni, e quando dici: Mio Gesù, nel tuo Volere ti amo, ti benedico, ti ringrazio per tutti, mi dolgo per ciascuna offesa, eccetera, non sorvolerebbero su ciascun atto umano per farsi atto d’ogni atto umano, amore per ciascun amore che mi dovrebbero dare le creature, non seguiresti tutti i miei atti che ci sono nel mio Volere, resteresti dietro, al più sarebbero pie intenzioni che possono fare qualche bene, ma non atti per tutti che possano dar vita e che contengano la potenza della nostra Volontà creatrice, eppure quante volte non mi dici: “Giacché mi hai chiamato nel tuo Volere non mi lasciare dietro, oh! Gesù fa che insieme con Te segua gli atti della Creazione per ricambiarti dell’amore di tutte le cose create, quelle della Redenzione e quelle della Santificazione, affinché dovunque ci siano i tuoi atti, il tuo amore, c’è il ricambio del mio?” E ora vuoi che ti lasci dietro?”

(4) Io sono restata confusa e non ho saputo più rispondere. Il buon Gesù dispone di ciò che a Lui più piace, e tutto a gloria sua.