MaM
Messaggio del 18 marzo 2015:Cari figli! Vi prego con tutto il mio cuore, vi prego purificate i vostri cuori dal peccato e rivolgeteli in alto verso Dio e verso la vita eterna. Vi prego vegliate e siate aperti alla verità. Non permettete che tutte le cose di questa terra vi allontanino dalla conoscenza della vera soddisfazione che si trova nell’unione con il mio Figlio. Io vi guido sul cammino della vera sapienza perché soltanto con la vera sapienza potete conoscere la vera pace ed il vero bene. Non perdete il tempo chiedendo i segni al Padre Celeste perché il segno più grande ve l’ha già dato, ed è il mio Figlio. Perciò, figli miei, pregate affinché lo Spirito Santo possa introdurvi nella verità, aiutarvi a conoscerla e perché attraverso questa conoscenza della verità, possiate essere una cosa sola con il Padre Celeste e con il mio Figlio. Questa è la conoscenza che dona la felicità sulla terra ed apre la porta della vita eterna e dell’amore immenso. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 15-15 Aprile 14, 1923 Come Iddio nel far le opere che devono servire al bene generale, accentra in una della umana famiglia tutto il bene che vuol dare.

(1) Stavo pensando a tutto ciò che il mio sempre amabile Gesù mi va manifestando sulla sua Santissima Volontà, e molti dubbi e difficoltà si facevano nella mia mente, che non credo che sia necessario il dirle qui. Onde, movendosi nel mio interno e stringendomi forte al suo cuore mi ha detto:

(2) “Figlia diletta della mia Volontà, tu devi sapere che quando voglio fare opere grandi, opere che tutta l’umana famiglia deve prendere parte, sempre che il volesse, è mio solito di accentrare in una sola creatura tutti i beni, tutte le grazie che questa opera contiene, affinché tutti gli altri, come a fonte, possano attingere quel bene quanto ne vogliano. Quando faccio opere individuale do cose limitate, invece quando faccio opere che devono servire al bene generale, do cose senza limite, ciò feci nell’opera della Redenzione: Per poter elevare una creatura a concepire un’uomo e Dio, dovetti accentrare in Lei tutti i beni possibili ed immaginabili, dovetti elevarla tanto, da mettere in Lei il germe della stessa fecondità Paterna, e come il mio Celeste Padre mi generò vergine nel suo seno, col germe verginale della sua fecondità eterna, senza opera di donna, ed in questo stesso germe procedette lo Spirito Santo, così la mia Celeste Mamma, con questo germe eterno, tutto verginale della fecondità Paterna, mi concepì nel suo seno vergine, senza opera d’uomo. La Trinità Sacrosanta dovette dare del suo a questa Vergine Divina per poter concepire Me, Figlio di Dio. Mai la mia Santa Mamma poteva concepirmi non avendo Lei nessun germe, ora, siccome Lei era della razza umana, questo germe della fecondità eterna diede virtù di concepirlo uomo, e siccome il germe era divino, nel medesimo tempo mi concepì Dio; e siccome nel generarmi il Padre nel medesimo tempo procedette lo Spirito Santo, così nel medesimo tempo che generai nel seno della mia Mamma, procedette la generazione delle anime, sicché tutto ciò che ab eterno successe alla Santissima Trinità in Cielo, ripete nel seno della cara Mamma mia. L’opera era grandissima ed incalcolabile a mente creata; doveva accentrare tutti i beni ed anche Me stesso per fare che tutti potessero trovare ciò che volevano, perciò dovendo essere l’opera della Redenzione tanto grande da travolgere tutte le generazioni, volli per tanti secoli le preghiere, i sospiri, le lacrime, le penitenze di tanti patriarchi e profeti e di tutto il popolo dell’antico testamento, e ciò feci per disporli a ricevere un tanto bene, e per muovermi ad accentrare in questa celeste creatura tutti i beni che tutti dovevano fruire. Ora, che moveva a pregare, a sospirare, eccetera, questo popolo? La promessa del futuro Messia, questa promessa era come il germe di tante suppliche e lacrime, se non ci fosse questa promessa, nessuno si sarebbe dato pensiero, nessuno avrebbe sperato salvezza.

(3) Ora figlia mia, veniamo alla mia Volontà, tu credi che sia una Santità come le altre santità? Un bene, una grazia quasi pari alle altre che ho fatto per tanti secoli agli altri santi ed a tutta la Chiesa? No, no! qui si tratta d’una epoca nuova, d’un bene che deve servire a tutte le generazioni; ma è necessario che tutto questo bene l’accentri primo in una sola, come feci nella Redenzione accentrando tutto nella mia Mamma, e vedi un po’ come le cose vanno pari passo: Per far venire la Redenzione e disporre le anime a questo, feci la promessa del futuro Messia, affinché con lo sperarlo non solo si disponessero, ma potessero trovare anche essi nel futuro Redentore la loro salvezza. Ora, per disporre le anime a vivere nel mio Volere e mettergli a parte dei beni che Esso contiene e fare ritornare l’uomo sulla via della sua origine, come da Me fu creato, volli Io pregare per il primo, facendo risuonare la mia voce da un punto all’altro della terra fin nell’alto del Cielo dicendo: “Padre nostro che sei nei Cieli”. Non dissi Padre mio, ma lo chiamai Padre di tutta l’umana famiglia, per impegnarlo in ciò che doveva soggiungere: “Che tutti santifichino il tuo nome, affinché venga il regno tuo sulla terra, e la tua Volontà si faccia come in Cielo così in terra”. Era questo lo scopo della Creazione, ed Io chiedevo al Padre che fosse compiuto. Come Io pregai, il Padre cedette alle mie suppliche, e formai il germe d’un tanto bene, e per fare che questo germe fosse conosciuto, insegnai agli apostoli la mia preghiera, e questi la trasmisero a tutta la Chiesa, affinché come il popolo del futuro Redentore trovavano la salvezza in Esso e si disponevano a ricevere il promesso Messia, così con questo germe formato da Me la Chiesa prega e ripete tante volte la stessa mia preghiera, e si dispone a ricevere che riconoscano ed amino il mio Celeste Padre come Padre loro, in modo da meritare d’essere amati da figli e ricevano il gran bene che la mia Volontà si faccia come in Cielo così in terra. I stessi santi in questo germe ed in questa speranza che la mia Volontà si faccia come in Cielo così in terra, hanno formato la loro santità, il martire ha sparso il suo sangue, non c’è bene che da questo germe non deriva, sicché tutta la Chiesa prega, e siccome le lacrime, le penitenze, le preghiere per avere il Messia erano dirette quella Vergine eccelsa, cui doveva disporre per accentrare un tanto bene per poter ricevere il loro Salvatore, sebbene non conoscevano chi fosse, così ora, la Chiesa quando recita il Pater Noster è proprio per te che prega, per fare che accentrasse in te tutto il bene che contiene il mio Volere, il modo, il come che la Volontà Divina abbia vita in terra come in Cielo. E sebbene non sei conosciuta, la Chiesa facendo eco alla mia preghiera: Sia fatta la Volontà tua come in Cielo così in terra, mi prega, mi pressa che accentri tutto questo bene in una seconda vergine, affinché come un’altra salvatrice salva l’umanità pericolante, e facendo uso del mio inseparabile amore e misericordia esaudisca la mia stessa preghiera unita a quella di tutta la Chiesa faccio ritornare l’uomo alla sua origine, allo scopo con cui l’ho creato, cioè, che la mia Volontà si faccia in terra come in Cielo, è questo proprio il vivere nel mio Volere, tutto ciò che ti vado manifestando a questo ti spinge, in questo ti confermo, questo è il gran fondamento che vado formando nell’anima tua, e per far ciò vo accentrando tutte le grazie passate, presente e future che ho fatto a tutte le generazioni, anzi le raddoppio, le moltiplico, perché essendo il mio Volere la cosa più grande, più santa, più nobile, che non ha né principio né fine, per deporlo in una creatura è giusto e decoroso che accentri in essa tutti i beni possibile, grazie innumerevoli, purità e nobiltà divina, affinché abbia lo stesso corteggio che tiene nel Cielo questa mia Volontà. E’ la stessa che operò nella Redenzione, che volle servirsi d’una Vergine, quali portenti e prodigi di grazie non operò in essa? Lei è grande, contiene tutti i beni e nell’operare agisce da magnanima, e se si tratta da fare opere, da fare bene a tutta l’umanità, mette a repentaglio tutti i suoi beni. Ora vuol servirsi d’una altra vergine per accentrare la sua Volontà e dar principio a far conoscere che la sua Volontà si faccia in terra come in Cielo. E se nella Redenzione volle venire a salvare l’uomo perduto, a soddisfare le sue colpe, cui lui era impotente di farlo, a dargli un rifugio e tant’altri beni che la Redenzione contiene, ora la mia Volontà volendo sfoggiare più in amore che nella stessa Redenzione col fare che si faccia in terra come in Cielo, viene a dare all’uomo il suo stato d’origine, la sua nobiltà, lo scopo con cui fu creato, viene ad aprire la corrente tra la Volontà sua e l’umana, in modo che assorbita da questa Volontà Divina, dominata le darà vita in essa e Lei regnerà in terra come in Cielo”.