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Messaggio del 2 marzo 2018:Cari figli,grandi cose ha fatto in me il Padre Celeste, come le fa in tutti quelli che lo amano teneramente e fedelmente e devotamente lo servono. Figli miei, il Padre Celeste vi ama e per il suo amore io sono qui con voi. Vi parlo: perché non volete vedere i segni? Con lui è tutto più semplice: anche il dolore, vissuto con lui, è più lieve, perché c’è la fede. La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore senza fede porta alla disperazione. Il dolore vissuto ed offerto a Dio, eleva. Mio Figlio non ha forse redento il mondo per mezzo del suo doloroso sacrificio? Io, come sua Madre, nel dolore e nella sofferenza sono stata con lui, come sono con tutti voi. Figli miei, sono con voi nella vita: nel dolore e nella sofferenza, nella gioia e nell’amore. Perciò abbiate speranza: la speranza fa sì che si comprenda che qui sta la vita. Figli miei, io vi parlo; la mia voce parla alla vostra anima, il mio Cuore parla al vostro cuore. Apostoli del mio amore, oh quanto vi ama il mio Cuore materno! Quante cose desidero insegnarvi! Quanto il mio Cuore desidera che siate completi, ma potrete esserlo soltanto quando in voi saranno uniti l’anima, il corpo e l’amore. Come miei figli vi chiedo: pregate molto per la Chiesa e per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché la Chiesa sia come mio Figlio la desidera: limpida come acqua di sorgente e piena d’amore.Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 15-4 Gennaio 24, 1923 La Santissima Trinità riflessa nella terra. Gli atti triplici. Come era riserbato d’aprire le porte del Eterno Volere a Luisa.

(1) Tutti questi giorni li ho passato in un mare d’amarezza, perché spesso spesso il benedetto Gesù mi priva della sua amabile presenza, e se si fa vedere, lo veggo nel mio interno immerso in un mare, di cui le onde s’innalzano sopra di Lui in atto di sommergerlo, e Gesù per non restare sommerso e soffocato muove il suo braccio, respinge l’onda, e con occhio pietoso mi guarda, mi chiede aiuto e mi dice:

(2) “Figlia mia, vedi come le colpe sono tante che mi vogliono sommergere! Non vedi le onde che mi mandano, che se non agitassi il mio braccio resterei affogato? Che tempi tristi che porteranno tristi conseguenze”.

(3) E mentre ciò dice si nasconde di più nel mio interno. Che pena nel vedere Gesù in questo stato, sono pene che straziano l’anima e la fanno a brandelli. Oh! come si vorrebbe soffrire qualunque martirio per alleviare il dolce Gesù. Onde questa mattina mi pareva che il mio amabile Gesù non ne poteva più, e facendo uso della sua potenza è uscito da dentro quel mare pieno di tutte quelle armi, atti a ferire ed anche ad uccidere, che metteva terrore solo a guardarlo, e poggiando la testa sul mio petto, tutto afflitto e pallido, ma bello, e d’una bellezza che rapiva mi ha detto:

(4) “Figlia diletta mia, non ne potevo più, e se la giustizia vuole il suo corso, anche il mio amore vuole il suo sfogo e fare il suo cammino, perciò sono uscito da dentro quel mare orribile che le colpe delle creature mi formano, per dare il campo al mio amore per venire a sfogarmi con la mia piccola figlia della mia Volontà. Anche tu non ne potevi più, ho sentito il rantolo della tua agonia in quel mare orribile, per la mia privazione, ed avendo messo come da parte tutti, sono corso a te per sfogarmi e farti sfogare in amore con Me per ridarti la vita”.

(5) E mentre ciò diceva, mi stringeva forte a Lui, mi baciava, mi metteva la sua mano alla gola, quasi per rinfrancarmi della pena che Lui stesso mi aveva dato, ché giorni innanzi avendomi tirato forte i nervi della parte del cuore che corrispondono alla gola, restai come soffocata; era tutto amore il mio Gesù, e voleva che io gli rendessi i baci, le carezze, le strette che Lui mi faceva. Onde, dopo ciò ho capito che voleva che entrassi nel mare immenso della sua Volontà, per essere rinfrancato dal mare delle colpe delle creature, ed io stringendomi più forte a Lui ho detto:

(6) “Mio amato bene, insieme con te voglio seguire tutti gli atti che fece la tua Umanità nella Volontà Divina, dove giungesti Tu, voglio giungere anch’io, per fare che in tutti i tuoi atti trovi anche il mio; sicché, come la tua intelligenza nella Volontà Suprema percorse tutte le intelligenze delle creature, per dare al Padre Celeste la gloria, l’onore, la riparazione per ciascun pensiero di creatura in modo divino, e suggellare con la luce, con la grazia della tua Volontà ciascun pensiero di esse, così anch’io voglio percorrere ciascun pensiero, dal primo all’ultimo che avrà vita nelle menti umane, per ripetere ciò che sta fatto da Te, anzi voglio unirmi con quelli della nostra Celeste Mamma, che mai lasciò dietro, ma sempre corse insieme con Te, e con quelli che hanno fatto i tuoi santi”.

(7) A quest’ultima parola, Gesù mi ha guardato, e tutto tenerezza mi ha detto:

(8) “Figlia mia, nella mia Volontà Eterna troverai tutti gli atti miei, come pure quelli della mia Mamma, che coinvolgevano tutti gli atti delle creature, dal primo all’ultimo che dovrà esistere come dentro d’un manto, e questo manto come formato in due, uno si elevava al Cielo per ridare al Padre mio, con una Volontà Divina, tutto ciò che le creature le dovevano: amore, gloria, riparazione e soddisfazione; l’altro rimaneva a difesa ed aiuto delle creature. Nessun altro è entrato nella mia Volontà Divina per fare tutto ciò che fece la mia Umanità. I miei santi hanno fatto la mia Volontà, ma non hanno entrato dentro per fare tutto ciò che fa la mia Volontà, e prendere come dentro d’un colpo d’occhio tutti gli atti, dal primo all’ultimo uomo, e rendersi attore, spettatore e divinizzatore. Col fare la mia Volontà non si giunge a fare tutto ciò che il mio Eterno Volere contiene, ma scende nella creatura limitato, quanto la creatura ne può contenere, solo chi entra dentro si allarga, si diffonde come luce solare negli eterni voli del mio Volere, e trovando i miei atti e quelli della mia Mamma, vi mette il suo. Guarda nella mia Volontà, ci sono forse altri atti di creatura moltiplicati nei miei, che giungono fino all’ultimo atto che deve compiersi su questa terra? Guarda bene, non ne troverai nessuno, ciò significa che nessuno è entrato, solo era riserbato d’aprire le porte del mio Eterno Volere alla piccola figlia mia, per unificare i suoi atti ai miei ed a quelli della mia Mamma, e rendere tutti gli atti nostri triplici innanzi alla Maestà Suprema ed a bene delle creature. Ora, avendo aperto le porte possono entrare altri, purché si dispongano ad un tanto bene”.

(9) Onde ho seguito insieme con Gesù a girare nella sua Volontà per fare ciò che stava fatto da Lui. Poi abbiamo guardato insieme la terra, quante cose orribili si vedevano, e come seguono i preparativi di guerra che fanno raccapricciare; tutta tremante mi son trovata in me stessa. Onde dopo poco è ritornato ed ha seguito a parlare della sua Santissima Volontà dicendomi:

(10) “Figlia mia, la mia Volontà nel Cielo conteneva il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, una era la Volontà delle Tre Divine Persone, mentre erano distinte tra loro, ma la Volontà era una, Questa essendo sola che agiva in Noi formava tutta la nostra felicità, eguaglianza d’amore, di potenza, di bellezza, ecc. Se invece d’una Volontà ci fossero tre Volontà, non potevamo essere felici, molto meno rendere felici gli altri; saremmo stati ineguali nella potenza, nella sapienza, nella santità, ecc. , sicché la nostra Volontà una, agente in Noi, è tutto il nostro bene, da cui scaturiscono tanti mari di felicità, che nessuno può penetrare fino al fondo. Ora la nostra Volontà, vedendo il gran bene dell’agire sola in Tre Persone distinte, vuole agire sola in tre persone distinte in terra, e queste sono: La Madre, il Figlio, la Sposa. Da queste vuol fare scaturire altri mari di felicità che porteranno beni immensi a tutti i viatori”.

(11) Ed io tutta meravigliata ho detto: “Amor mio, chi sarà questa Madre fortunata, Figlio e Sposa, che adombreranno la Trinità sulla terra, e che la tua Volontà sarà una in loro?”

(12) E Gesù: “Come! non l’hai capito? Due già sono al loro posto d’onore: La mia Mamma Divina, ed Io, Verbo Eterno, Figlio del Padre Celeste e Figlio della Madre Celeste, con l’incarnarmi nel seno di Lei fui suo proprio Figlio. La Sposa è la piccola figlia del mio Volere. Io ci sono nel mezzo, la mia Mamma a destra e la Sposa a sinistra; come la mia Volontà agisce in Me, fa l’eco a destra ed a sinistra, e ne forma una sola Volontà, perciò ho versato tante grazie in te, ho aperto le porte del mio Volere, ti ho svelato i segreti, i prodigi che Esso contiene per aprire tante vie per farti giungere l’eco del mio Volere, ché sperdendo il tuo potessi vivere con la sola mia Volontà; non ne sei contenta?”

(13) Ed io: “Grazie oh Gesù! e fa, ti prego, che segua il tuo Volere”.