(1) Stavo pensando come il mio dolce Gesù stando nell’orto soffrì tante pene, ma non da parte delle creature, perché Lui era solo, anzi abbandonato da tutti, ma da parte del suo Eterno Padre. Erano correnti d’amore tra Lui ed il Celeste Padre, ed in queste correnti venivano messe tutte le creature, in cui ci stava tutto l’amore d’un Dio per ciascuna di loro, e tutto l’amore che ciascuna doveva a Dio, e mancando questo veniva a soffrire pene da superare tutte le altre pene, tanto che sudò vivo sangue. Ed il mio dolce Gesù, stringendomi al suo cuore per essere sollevato mi ha detto:
(2) “Figlia mia, le pene dell’amore sono le più strazianti. Vedi, in queste correnti d’amore tra Me e il Padre mio c’è tutto l’amore che mi dovevano tutte le creature, quindi c’è l’amore tradito, l’amore negato, l’amore respinto, l’amore sconosciuto, l’amore calpestato, ecc. Oh! come mi giunge trafiggente al mio cuore, da sentirmi morire; tu devi sapere che nel creare l’uomo fissai tante correnti d’amore tra Me e lui; non mi bastava d’averlo creato, no, dovevo mettere tante correnti d’amore tra Me e lui, che non ci doveva essere parte di esso in cui non scorressero queste correnti, sicché nell’intelligenza dell’uomo correva la corrente d’amore della mia sapienza, nell’occhio correva la corrente del amore della mia luce, nella bocca la corrente d’amore della mia parola, nelle mani la corrente d’amore della santità delle mie opere, nella volontà la corrente d’amore della mia, e così di tutto il resto. L’uomo era stato fatto per stare in continue comunicazioni col suo Creatore, e come poteva stare in comunicazione con Me se le mie correnti non correvano nelle sue? Col peccato spezzò tutte queste correnti e restò diviso da Me; sai tu come successe? Guarda il sole, tutta la sua luce batte sulla superficie della terra e la investe tanto da far sentire il suo calore, tanto al vivo e reale che porta la fecondità, la vita a tutto ciò che la terra produce, sicché il sole e la terra, si può dire, stanno in comunicazione fra loro. Oh! come sono più strette le mie comunicazioni tra l’uomo ed Io, vero sole eterno. Ora, se una creatura potesse aver potere di spezzare tra la terra e il sole la corrente della luce che batte sulla superficie, qual male non farebbe mai? Il sole ritirerebbe a sé tutta la corrente della luce, la terra resterebbe all’oscuro, senza fecondità e senza vita. Qual pena meriterebbe egli mai? Tutto ciò fece l’uomo nella Creazione, ed Io scesi dal Cielo in terra per riunire di nuovo tutte queste correnti d’amore, ma, oh! quanto mi costò, e l’uomo continua la sua ingratitudine e ritorna a spezzarmi le correnti da Me aggiustate!”