MaM
Messaggio del 25 novembre 2020:Cari figli! Questo è il tempo dell'amore, del calore, della preghiera e della gioia. Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori. Aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi. Dio mi ha inviato per essere gioia e speranza in questo tempo e io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato. Perciò, figlioli, lavorate su voi stessi. Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità. La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi e attorno a voi. Lavorate e costruite la pace attraverso il sacramento della confessione. Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-65 Ottobre 6, 1922 Il primo piano degli atti umani cambiati in divini nel Divino Volere fu fatto da Gesù. Luisa, la prima a vivere nella Divina Volontà.

(1) Stavo pregando, ed il mio sempre amabile Gesù è venuto, e gettandomi le braccia al collo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, preghiamo insieme, entriamo nel mare immenso della mia Volontà per fare che nulla esca da te che non sia tuffato in Essa, il pensiero, la parola, il palpito, l’opera, il passo, tutto deve prendere il posto nella mia Volontà; ogni cosa che farai in Essa prenderai un possesso di più ed acquisterai un diritto maggiore. Tutti gli atti umani, secondo lo scopo della Creazione, dovevano aver vita nel mio Volere e formarvi il loro piano di tutti gli atti umani cambiati in atti divini, con l’impronta della nobiltà, santità e sapienza suprema. Non era nostra Volontà che l’uomo uscisse da Noi, ma che vivesse con Noi crescendo a somiglianza nostra ed operando coi nostri stessi modi, perciò volevo che tutti i suoi atti fossero fatti nel mio Volere, per dargli il posto per poter formare il suo fiumicello nel mare immenso del Mio. Io facevo come un Padre che possedendo grandi terreni dice al figlio: “Ti do in possesso il centro dei miei possedimenti, affinché non esca dai miei confini e cresca nelle mie ricchezze, con la mia stessa nobiltà e con la grandezza delle mie opere, affinché tutti ti riconoscano che sei mio figlio”. Che si direbbe di costui se non accettasse il gran dono del padre e andasse in terra straniera a vivere di miserie, snobilitandosi sotto la schiavitù di crudeli nemici? Tale fu l’uomo. Ora, questo piano, questo fiumicello nel mio Volere lo voglio da te; scorra ogni tuo pensiero in Esso, affinché ai riflessi della nostra intelligenza, che è pensiero di ciascuno, si elevi su ciascuna intelligenza, ci dia l’omaggio di ciascun pensiero in modo divino; le tue parole ed opere scorrano pure, affinché al riflesso della nostra parola Fiat, che fece tutte le cose ed è parola di ciascuno, e ai riflessi della santità delle nostre opere, che è vita e moto di tutto, ci dia elevandosi e sorvolando su tutto, la gloria d’ogni parola e di ogni opera, con la nostra stessa parola Fiat e con la stessa santità delle nostre opere. Figlia mia, se tutto ciò che è umano, fosse anche un pensiero, non viene fatto nel mio Volere, il piano umano non prende possesso, ed il fiumicello non viene formato ed il mio Volere non può scendere sulla terra per farsi conoscere e regnare”.

(3) Ond’io, nel sentir ciò ho detto: “Amor mio, Gesù, possibile che dopo tanti secoli di vita della Chiesa, che ha messo fuori tanti santi, e molti di questi hanno fatto stupire Cielo e terra delle loro virtù e meraviglie che hanno operato, non dovevano questi operare tutto nel Divino Volere, in modo da formare questo piano che Tu dici? Stavi aspettando proprio me, la più inabile, la più cattivella ed ignorante per far ciò? Pare proprio incredibile”.

(4) E Gesù: “Senti figlia mia, la mia sapienza tiene mezzi e vie, di cui l’uomo ignora, e che è obbligato a piegare la fronte ed adorarla in muto silenzio, e non sta a lui dettarmi leggi, chi debbo scegliere, ed il tempo opportuno che la mia bontà dispone, e poi dovevo prima formare i santi che dovevano rassomigliarmi e copiare in modo più perfetto, per quanto a loro è possibile, la mia Umanità, e questo l’ho già fatto. Ora, la mia bontà vuole passare oltre, e vuol dare in eccessi più grandi d’amore, e perciò voglio che entrino nell’Umanità e copino ciò che faceva l’anima della mia Umanità nella Divina Volontà. Se i primi hanno cooperato alla mia redenzione di salvare le anime, d’insegnare la legge, di sbandire la colpa, limitandosi nei secoli in cui sono vissuti; i secondi passeranno oltre, copiando ciò che faceva l’anima della mia Umanità nella Divina Volontà abbracceranno tutti i secoli, tutte le creature, ed elevandosi su tutti metteranno in vigore i diritti della Creazione che spettano a Me, e che riguardano le creature, portando tutte le cose alla prima origine della Creazione, e lo scopo per cui la Creazione uscì. Tutto è ordinato in Me, se la Creazione la misi fuori, deve ritornarmi ordinata, come uscì dalle mie mani; già il primo piano degli atti umani cambiati in divini nel mio Volere fu fatto da Me, e lo lasciai come sospeso, e la creatura nulla seppe, meno che la mia cara ed indivisibile Mamma, ed era necessario, se l’uomo non sapeva la via, la porta, le stanze della mia Umanità, come poteva entrarmi dentro e copiare ciò che Io facevo? Ora il tempo è giunto, che la creatura entri in questo piano e vi faccia anche del suo nel mio; che maraviglia che ho chiamato te per prima? E poi, è tanto vero che ho chiamato te per prima, che a nessun’altra anima, per quanto a Me cara ho manifestato il modo di vivere nel mio Volere, gli effetti di Esso, le meraviglie, i beni che riceve la creatura operante nel Voler Supremo, riscontra quante vite di santi vuoi, o libri di dottrine, in nessuno troverai i prodigi del mio Volere operante nella creatura, e la creatura operante nel mio, al più troverai la rassegnazione, l’unione dei voleri, ma il Voler Divino operante in essa ed essa nel mio, in nessuno lo troverai, ciò significa che non era giunto il tempo che la mia bontà doveva chiamare la creatura a vivere in questo stato sublime. Anche lo stesso modo come ti faccio pregare non si riscontra in nessun altro. Perciò sii attenta, la mia giustizia lo vuole esigere, il mio amore delira, perciò la mia sapienza dispone tutto per ottenere l’intento, sono i diritti, la gloria della Creazione che vogliamo da te”.