MaM
Messaggio del 2 febbraio 1983:Compite bene i vostri doveri e fate ciò che la Chiesa vi chiede di fare!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-57 Settembre 5, 1922 Chi vive nella Volontà di Dio, deve racchiudere in sé tutta la Creazione.

(1) Il mio sempre adorabile Gesù continua a farsi vedere col suo cuore trafitto ed esacerbato al sommo, pareva che tutte le pene delle creature erano inflitte in quel cuore, giacché non solo i peccati feriscono quel cuore, ma ancora le sofferenze che si cagiona la stessa creatura non corrispondendo alla grazia, quindi pareva che siccome feriscono un cuore che ama, ferendo quel cuore amoroso, era tanto l’amore, che cercava di trasmutare le stesse offese in grazie e benedizioni. Oh! bontà di Gesù, che può darsi il solo vanto che ama davvero ed all’incredibile le creature. Onde, anche le pene di ciascuna lo trafiggevano, ma erano tante le offese che cambiavano in fulmini le stesse grazie che partivano da quel cuore santissimo, perciò mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come se è reso insopportabile l’uomo, le mie grazie se le cambiano in fulmini, e si spinge ad una generale rivoluzione, sicché lui stesso macchina la sua distruzione; ha giunto a tanto che merita che lo colpisca”.

(3) E mentre ciò diceva, faceva vedere guai da per tutto, città atterrate e mali di nuovo genero. Onde dopo è ritornato di nuovo, stanco, chiedendomi aiuto nelle sue pene, ed alitandomi di nuovo la parte del cuore, mi partecipava, potrei dire, le ombre delle sue pene, eppure ad onta che erano ombre, se non mi stesse vicino per darmi aiuto non avrei potuto resistere, che sarà delle pene di quel cuore santissimo? Onde, calmandosi mi ha detto:

(4) “Figlia primogenita della mia Volontà, siccome la mia Volontà racchiude tutto, dandoti per vita il mio Volere, voglio racchiudere anche tutto in te. Ricordati che mesi addietro fissai in te una rotella di sole, e con un diametro ti misurai tutto, ed un’altra rotella ne scese dal Cielo, che fissandola in te rimaneva tanti fili di luce, e quelli erano fissati nella Santissima Trinità, e rimanendo tutto aperto tra te e Noi, ti lasciai per allora senza darti spiegazioni del mio operato. Ora, dopo aver lavorato tanto in te tutto questo tempo trascorso, e dovendo compiere il mio lavoro, voglio darti spiegazioni, affinché il suggello del mio e del tuo Volere, formando uno solo dia compimento alla missione a cui ti ho chiamato. Onde, la rotella di luce che prima fissai in te era la Creazione tutta, uscita dalla Divinità tutt’amore, luce e bellezza; il diametro con cui ti misurai era per vedere le tue disposizioni e quelle che ti mancavano, onde poterle mettere per poter fissare bene questa rotella e metterla al sicuro. La seconda rotella era la Divinità che scendeva in te, stabiliva ciò che aveva creato nell’Empireo, lo fissava in te per mettersi in giusti rapporti che la Creazione l’era dovuto. Or sappi che la Creazione l’ho racchiuso e fermata in te; ciò che fu fatto in Cielo voglio che abbia vita in terra, ma nella stessa nostra Volontà, che risalendo a Noi ce la porti tutt’amore, piena di luce e bella come l’uscimmo, ecco perciò ho segnato in te tutte le morti, le pene di ciascuna e tutte le creature insieme, per poter trovare in te tutta la Creazione, e rimanendo il Cielo aperto tra te e Noi, ce la condurrai nel nostro grembo, come partorita da te, cioè, come parto che la nostra Volontà ha fatto in te, e tu ce la riconduci ai nostri piedi, partorendole nel nostro grembo. Sono i nostri diritti che richiediamo, non vogliamo altro, che entri in Noi ciò che da Noi è uscito. E’ vero che la sola nostra Volontà agente con la sua potenza in un’anima, come agi nel vuoto quando uscimmo la Creazione, ci potrà ridare i nostri diritti e farci sorridere ai nostri piedi, come in trionfo, tutta la Creazione, ma vogliamo usare questa potenza per fare che non restiamo delusi nell’opera della Creazione, ed il nostro amore trionfa maggiormente prendendo da una ciò che tutti ci dovrebbero dare. Or fissiamo tutto in te, poi usciranno gli altri piccole parti, che amando di vivere in questo modo nel nostro Volere, ci porteranno nel nostro grembo: chi dieci, chi venti, chi cento della Creazione; sarà di te come un’albero che avendo gettato profonde radice nella nostra Volontà, queste radice faranno germogliare altri arboscelli, che formando corona all’albero produrranno i loro frutti. Il vero bene non resta mai isolato, ed essendo la mia Volontà il bene più grande, la sua fecondità sarà immensa, perciò coraggio, sii attenta a tutto, è vero che il nostro Volere farà tutto, ma il filo del tuo deve correre insieme ed estendersi in Cielo, in terra, ed a tutto, per farci compire ciò che vogliamo operare in te”.