MaM
Messaggio del 25 marzo 2009:Cari figli, in questo tempo di primavera quando tutto si risveglia dal sonno dell’inverno, svegliate anche voi le vostre anime con la preghiera affinchè siano pronte ad accogliere la luce di Gesù risorto. Sia Lui, figlioli, ad avvicinarvi al suo Cuore affinchè siate aperti alla vita eterna. Prego per voi e intercedo presso l’Altissimo per la vostra sincera conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-52 Agosto 19, 1922 Le pene che la Divinità infliggeva nell’interno di Gesù. Le pene della Passione furono ombre e similitudine delle pene interne.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il dolce Gesù mi faceva subire parte delle sue pene e delle sue morti che soffrì per ciascuna creatura. Dalle mie piccole pene comprendevo quanto atroci e mortali erano state le pene di Gesù, onde mi ha detto:

(2) “Figlia mia, le mie pene sono incomprensibili all’umana natura, e le stesse pene della mia Passione furono ombre o similitudine delle mie pene interne. Le mie pene interne mi erano inflitte da un Dio onnipotente, cui nessuna fibra poteva scansarne il colpo; quelle della mia Passione mi erano inflitte dagli uomini, cui non avendo né l’onnipotenza né l’onniveggenza, non potevano fare ciò che essi stessi volevano, né penetrarvi in tutte le mie singole fibre. Le mie pene interne erano incarnate, e la mia stessa Umanità era tramutata in chiodi, in spine, in flagelli, in piaghe, in martirio, così crudeli che mi davano morti continue, queste erano inseparabili da Me, formavano la mia stessa Vita; invece quelle della mia Passione erano estranei a Me, erano spine e chiodi che si potevano conficcare, e volendo si potevano anche togliere, ed il solo pensiero che una pena si può togliere è un sollievo; ma le mie pene interne, che erano formate della stessa carne, non c’era nessuna speranza che mi si potessero togliere, né scemare l’acutezza d’una spina, il trafiggermi dei chiodi. Le mie pene interne furono tali e tante, che le pene della mia Passione le potrei chiamare sollievi e baci che davano alle mie pene interne, che unendosi insieme davano l’ultimo attestato del mio grande ed eccessivo amore per salvare le anime. Le mie pene esterne erano voci che chiamavano tutti ad entrare nel pelago delle mie pene interne, per farli comprendere quanto mi costava la loro salvezza. E poi, dalle tue stesse pene interne comunicate da Me, puoi comprendere in qualche modo l’intensità continua delle mie. Perciò, fatti coraggio, è l’amore che a ciò mi spinge”.